NASH'S POV
Capii che mi piace. E tanto.
Mi piace come fa attenzione ad ogni dettaglio, scrutando ogni cosa con i suoi occhioni verdi;
mi piace quando guarda la sua migliore amica, quando l'abbraccia, quando l'aiuta ad attraversare un fiume o a scalare una parete di rocce ;
mi piace perfino adesso, anche se sta piangendo tra le sue braccia;
ma mi piace molto di piu quando sorride, socchiudendo gli occhi e curvando perfettamente le labbra non troppo carnose e rosee;
mi piace la sua determinazione, la sua sicurezza, il suo modo di fare le cose, il mettere passione in tutto;
mi piace quando si isola nel suo universo, quando è sovrappensiero;
mi piace.
E capii che avrei fatto qualsiasi cosa pur di non vederla piu in quello stato.
Capii che dovevo proteggerla, far si che si sentisse protetta fra le mie braccia, come si sentiva fra quelle di Marta.
Non volevo rimpiazzarla, perche anni e anni di amicizia non possono competere con pochi giorni.
Ma lei doveva diventare la mia costante nella mia vita di cambiamenti.
***
"Fratello, sei a casa?". La porta di casa si apre per far entrare un Cameron molto felice.
Sono passate due settimane da quando abbiamo denunciato Kian, Sam, Shawn e Jack. Adesso credo siano in un altro riformatorio, o peggio, in carcere. Ma non mi importa minimamente.
"Si, sono qui. Come è andata la cenetta romantica con la tua bionda preferita?" Lo derido.
"È andata bene. L'ho baciata" dice.
"Wow, e non ti ha tirato l'insalata addosso?" Scherzo, mentre vado in cucina a prendermi dell'acqua.
"No, coglione. Marta è cosi... oddio" mi dice, con gli occhi che per poco non assumono la forma di due cuori.
È strano vederlo cosi.
Non pensavo si fosse innamorato ancora dopo la rottura catastrofica con la sua ex. Era diventato freddo e distaccato da tutto, l'amava davvero.
E riuscii a capirlo solo dopo una fottuta bottiglia di vodka, bevuta sulle scale del mio vecchio appartamento a Los Angeles, grazie alla quale in poche parole mi aveva detto di stare una merda.
Abitavo li prima di comprare, l'anno scorso, questa meraviglia di villetta affacciata all'oceano.
"Wow amico. Sei cotto" dico mantenendo un tono abbastanza ironico, ma lasciando che le mie labbra si curvassero in un sorriso sincero."Invece di prendermi in giro, dovresti alzare quello stramaledettissimo culo da quello stramaledettissimo sgabello del cazzo, e andare da Francesca. Basta cazzate. Ti piace, devi ammetterlo amico". Le sue parole sono serie, mentre mi passa accanto e mi da una pacca sulla spalla.
L'ultima volta che l'ho vista è stato 4 giorni fa, in spiaggia.
Correva con le cuffiette alle orecchie, e mi è toccato inseguirla per un km prima che si accorgesse di me.
Abbiamo parlato un po, l'avevo accompagnata a casa e salutata con un bacio sulla guancia. Quel pomeriggio sentii qualcosa nello stomaco, e sapevo che non era fame.
Ma finii comunque la confezione di cereali preferiti di Cameron, per scrupolo.
"Gia, lei mi piace... ma è quasi mezzanotte" gli rispondo, finendo il bicchiere d'acqua.
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×SPIRITI LIBERI× ||N.G.||
Fanfiction[COMPLETATA] Cosa succede alle ultime due arrivate che si cacciano nei guai con le persone sbagliate? 《Ogni diavolo prima era un angelo. Le persone, anche quelle a cui teniamo di più, ci deludono. Ci spezzano. Camminiamo su delle corde, corde che...