10. Problems.

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FRANCESCA'S POV

Non saprei descrivere il giorno seguente. Completamente fuori dal normale, direi. Non la classica giornata che faccio sempre. Tutto piu calmo, piu tranquillo.

Gia, io calma e tranquilla... chi l'avrebbe mai detto? Quella che durante il suo primo giorno si è fatta quasi uccidere.

Gia, il primo giorno.

I ricordi tornano in mente, spesso, insieme alla curiositá. Perchè in fondo Matt ed Aaron non hanno davvero parlato di loro, di Kian Lawley, Shawn Mendes, Sam Pottorff e Jack Gilinsky, e la gente non sa davvero la veritá su di loro.

Tutti sono bravi a dire 'è una persona da evitare', quando si vuole scappare dalle situazioni.

Ma io non voglio. Io ho dovuto scappare, ma non volevo.

Ogni diavolo prima era un angelo. Le persone, anche quelle a cui teniamo di più, ci deludono. Ci spezzano. Camminiamo su delle corde, corde che si sfilacciano, sotto i nostri piedi. A volte ci corriamo per scappare da qualcosa, e la corda si consuma. Qualcuno le da fuoco, e la corda brucia. E poi accade e basta, cadi. Cadi nel buio, arrivi al punto di non ritorno. Ti ci abitui, inizi a credere che quello sia il tuo posto, che ti meriti di stare li giú, solo con te stesso. Ma la veritá è che nessuno se lo merita. Perchè se cadiamo, non è solo colpa nostra, ma di chi fa quelle piccole ed insignificanti cose che distruggono la corda. Quelli che ti mettono i bastoni tra le ruote e si mangiano i pop corn mentre inciampi. Ed è proprio per questo che io, Francesca Barely, volevo capirli, e aiutarli ad uscire dalle tenebre.

D'altro canto però, ero terrorizzata.

C'era qualcosa in Jack di troppo familiare, qualcosa di gia visto.

Cosi come negli occhi di ognuno di loro: odio. Solo odio.

Odio per la vita? Per la famiglia? Chi lo sa.

Forse Matt ed Aaron lo sanno, forse anche Sorina, Rebecca, Kess, Giulia, Ilaria e Asya.

Ma forse nemmeno loro, o li avrebbero aiutati.

Così passò il giorno: mi alzai, mi feci una doccia, mi vestii e mangiai qualcosa. Basta. Marta uscì con Cameron, ma Nash non mi aveva chiamata, quindi rimasi sola con i pensieri. Inutile dire che Marta mi aveva chiesto di andare con lei, ma rifiutai: non volevo essere il terzo incomodo.

Non che mi dispiacesse prendere una pausa. Da quando sono su quest'isola, tutto è diventato piu intenso e concentrato. Mai un secondo di stop. In fondo è cosi che volevo sentirmi, è per questo che sono venuta qui.

Guardavo il telefono, sperando in un messaggio di Nash, ma dopo cena, alle 10 decisi di uscire. Non potevo restare chiusa in casa a deprimermi. Cosi infilai un paio di jeans e una felpa nera extralarge di Marta, con il cappuccio dato la temperatura bassa di quella sera, abbastanza insolita, ed uscii sotto le nuvole scure. Certo che era proprio una giornata orribile, neanche il cielo stava bene, forse dovevo starlo a sentire per una volta, e non uscire di li. Perche tutto quel che successe dopo, è un horror.

***

NASH'S POV

Non feci granchè quel giorno.

Passai la giornata a fare zapping tra i canali della tv, mangiando qualche panino e dormire.

Mi svegliai alle 7 di sera, quando Cameron stava uscendo per andare a portare Marta fuori.

Mi sentii in colpa.

Volevo davvero chiamarla, ma avrebbe potuto farlo lei, no?

"Sto andando. Sicuro di voler continuare a fare un cazzo tutto il giorno?" Disse prima di aprire la porta.

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