La mattina vengo svegliata dall’oscillazione del mare e dai raggi di sole che mi coprono il viso.
Mike non è più accanto a me.
L’immagine del suo volto che si avvicina sempre di più al mio riaffiora nella mia mente facendomi arrossire. Su di me sento ancora il suo dolce odore di cocco. È stato stupendo dormire sotto un letto di stelle. Trascorrere la notte in mezzo al nulla potrebbe risultare spaventoso agli occhi di qualcuno ma a me, al contrario, ha trasmesso serenità e un forte senso di libertà.
Addormentarmi contando le stelle, ascoltando solo il melodioso suono delle onde è sempre stato un mio desiderio.
Mi reco di sotto, nella stiva in cui ho lasciato le mie cose e prendo un pacco di biscotti che Ellen mi aveva ficcato nella borsa in caso in cui avessi avuto fame. Ne mastico un paio ancora assonnata e mi lavo il viso.
È trascorso solo un giorno da quando sono partita ma a me sembra che sia passata un’eternità.
Faccio per risalire sopra quando un uomo sulla sessantina invade la mia visuale. Chi diavolo è? E come ha fatto a salire sulla barca?
Ma certo, sarà un ladro che è salito durante la notte mentre noi stavamo beatamente dormendo.
Viene verso di me. Afferro la prima cosa che trovo sottomano per prepararmi a scagliargliela contro: una bottiglia di vetro.
Oddio. Mike dov’è? Il mio volto si incrina di paura, non era accanto a me al risveglio. Impugno con tutta la mia forza l’arma improvvisata sperando che il tizio non abbia fatto del male a Mike.
«Salve, Signorina Gemma» l’uomo mi spiazza con la sua voce gentile, tendendomi la mano con garbo.
Come fa a conoscere il mio nome?
«per tempo non sono riuscito ancora a presentarmi, ma Mike mi ha parlato molto di Lei.» Cosa?! “di Lei”, non ho mai sentito di un ladro tanto cortese. Le mie dita si allentano dalla presa e il mio cuore riprende a battere in modo più regolare.
«Sono Friedrich, colui che si occupa di pilotare la barca, svolgo il lavoro ad intermittenza con Mike».
La mia mano sudaticcia afferra la sua e poso la bottiglia, sforzandomi di apparire disinvolta e di mascherare la mia inutile drammaticità.
«Gemma, piacere» tiro un sospiro di sollievo, l’uomo sembra non far caso al mio futile spavento.
«A momenti devo dare il cambio a Mike. Ci vediamo» Friedrich china la testa a mo’ di saluto e se ne va.
Che stupida sono stata a pensare che fosse un ladro, mi sono totalmente dimenticata che sulla super-barca di Mike ci fosse qualcun altro.
Mi dirigo verso la zona di comando e scorgo Mike di spalle, a torso nudo che con le sue mani forti tiene saldamente il timone. Il volto abbronzato rivolto verso l’isola che si inizia ad intravedere davanti a noi. Due ciocche di capelli neri gli ricadono sulla fronte perlacea.
I miei occhi cadono sui muscoli delle spalle ben definiti e sul tatuaggio di un’àncora posto sul bicipite sinistro che non avevo mai notato.
«Attenta che a tenere la bocca aperta per tanto tempo ti potrebbe cadere la mascella» mi dice Mike, rivolgendomi un’occhiata di sbieco carica di ironia «So che sono fantastico, ma se sbavi così tanto rischi di far affondare la barca, Signorina»
Che presuntuoso, arrogante, testa di… «Tranquillo, non sbaverò mai guardandoti.» probabilmente Mike si sta togliendo i sassolini dalle scarpe per il mio rifiuto di ieri sera «Mi dispiace se tu abbia avuto un impressione sbagliata, Signor Umiltà!» Mike lascia il timone e corre verso di me, incrocia le braccia al petto sollevando un angolo della bocca e rivelando una fossetta beffarda che non fa altro che innervosirmi.
I suoi occhi sorridono insieme alle sue labbra e mi fissano allo scopo di farmi arrossire.
Non so se la sua tecnica abbia funzionato ma al suo sguardo mi sciolgo «che c’è?» gli chiedo. Non posso stare al suo gioco.
«ci facciamo un bagno?»
«un bagno?» ripeto con un filo di voce, per accertarmi di aver sentito bene.
«Sì, un bagno. Siamo in mezzo al mare e il sole inizia a picchiare in testa. Ce l’hai un costume?»
Ellen aveva insistito tanto per farmi mettere un paio di costumi in valigia, “non si sa mai” aveva detto. Io ero titubante, ma per fortuna l’ho ascoltata.
Cosa farei senza di lei.
Un bel bagno rinfrescante non mi farebbe male.
«In effetti sì»
«Non spingermi, tu!» lo ammonisco io alcuni minuti più tardi, dopo che entrambi abbiamo indossato i nostri costumi, che per coincidenza sono tutti e due blu.
«Va bene, ma solo se ti tuffi tra meno di cinque secondi esatti» ridacchia lui, iniziando a fare il countdown «5, 4, 3…»
«No, no, no, no» urlo, saltellando nervosa con i piedi scalzi sul legno liscio della poppa.
«Ti spingo?» sogghigna Mike, in preda all’euforia. «Ok, ti spingo.»
«Aaaaaaa!» urlo e mi tuffo in mare prima che Mika possa azzuffarmi.
Un secondo dopo Mike si lancia con un tuffo a capriola, che ha tanto l’aria di essere un modo per tentare di catturare la mia attenzione.
Rimango affascinata ma non lo do a vedere e fingo indifferenza perché non ho nessuna intenzione di gonfiare il suo ego già troppo smisurato. Lui si finge deluso ed entrambi scoppiamo in una risata fragorosa.
Mike allora inizia a farmi vedere tutti gli stili di nuoto che conosce, io invece nuoto a delfino, riportando alla memoria i corsi in piscina che facevo da bambina «mi sembra di volare, così» dico, spensierata.
«L’acqua salata dà questa impressione perché pur volendo affondare si rimane sempre a galla, beh certo, solo se il mare è calmo»
«chi è che vorrebbe affondare?» Chiedo, trattenendo una risata.
«Forse una persona molto triste» scoppia a ridere anche lui «Ok, lo ammetto. È immorale»
«sì, abbastanza»
«Facciamo una gara? Vince chi arriva più lontano» Propone Mike.
«Più lontano? No, ho paura»
«Allora facciamo una gara di coraggio.» mi guarda con aria di sfida.
«Sfida accettata»
Nuotiamo entrambi più veloce che possiamo. Ovviamente io mi fermo prima di Mike, che dopo un po’ mi raggiunge e ritorniamo insieme al punto di partenza.
Gli sorrido, mettendomi in posizione della morta a galla. Questa posizione mi rilassa tantissimo, chiudo gli occhi esaltando solo il lieve suono delle onde che esce ed entra dalle mie orecchie.
Odio ammetterlo, ma la presenza di Mike mi fa sentire al sicuro anche a questa profondità e a questa distanza dalla riva.
Sono felice.
Quando apro gli occhi Mike mi sta fissando. «Cos’hai da guardare?» chiedo.
«Hai gli occhi come il mare» mi dice Mike, con lo sguardo perso nel mio.
Rabbrividisco e reprimo la voglia di tappargli la bocca con un bacio.
«Forse dovremmo salire» dico.
Mike sale per primo e mi tende la mano per facilitarmi il ritorno a poppa.
«Tieni, metti questo» mi poggia sulle spalle un accappatoio azzurro che deve appartenere a lui, viste le dimensioni. Le maniche coprono le mie mani di oltre cinque centimetri. Anche se l’aria estiva è calda e afosa la differenza di temperatura si fa sentire e tremo ad ogni piccola folata di vento mentre strofino con foga la mia pelle bagnata per asciugarmi «tu non ti copri? Non hai freddo?» gli chiedo.
«No, sono abituato» la sua voce risulta un po’ balbettante mentre il suo sguardo indugia sul mio corpo, soffermandosi sul mio décolleté e sulle curve dei miei fianchi ancora imperlati d’acqua.
Sapere che mi sta fissando in quel modo mi provoca un brivido caldo che dal ventre si espande in ogni centimetro del mio corpo. Arrossisco e istintivamente mi tolgo l’accappatoio per il caldo improvviso, porgendoglielo. Mi volto verso il mare per evitare di soffermarmi anch’io a guardare parti del suo corpo che non mi azzardo a immaginare.
«Tra quanto arriviamo?» chiedo a Mike, sempre dandogli le spalle.
«Tra pochissimo. Adesso che siamo risaliti vado a dire a Friedrich di ripartire»
Il rumore dei passi si affievola e mi stendo sul divanetto su cui io e Mike abbiamo dormito stanotte, afferro la spazzola di legno che prima avevo lasciato qui di proposito e la passo tra i capelli che asciugandosi al sole risplendono di un colore simile al miele.
Alcuni minuti più tardi Mike mi porta il libro che stavo leggendo ieri e una bibita fresca al limone «Ho pensato che potesse farti piacere»
Che dolce.
«Grazie» gli sorrido, do un sorso alla bevanda e mi cimento nella lettura.
Termino il libro e incantata apprezzo gli ultimi sorsi dati alla limonata fresca. Mi guardo intorno con la tipica sensazione di vuoto che lascia ogni buon libro una volta concluso
«Siamo arrivati!» mi urla Mike, felice.
Non mi ero accorta che fossimo entrati già nel piccolo porto dell’isola.
Una nuova avventura mi attende.
Riuscirò a scoprire qualcosa?
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Gemma del Mare
ChickLitQuando Gemma riceve una misteriosa lettera e una collana con una gemma Blu il suo mondo cambia totalmente. Con l'aiuto di Mike, un marinaio dal passato avvincente, Gemma svela il legame profondo tra la sua famiglia biologica e il mare. "Gemma del M...