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La camera che mi sono trovata davanti agli occhi, non appena ho aperto la porta, è bella e lussuosa da rimanerne stupefatti. Con il suo stile classico non posso fare a meno di sognare ad occhi aperti, mi sembra di essere entrata in una fiaba. La temperatura è tenue, gli odori che cospargevano l'aria dell'atrio si ripropongono anche qui. Il pavimento bianco in resina screziato d'oro si abbina con il resto dei mobili dello stesso colore. La boiserie tappezza le pareti di un elegante color tortora. Un morbido tappeto dorato circonda il grosso letto a baldacchino ricoperto da cuscini completamente ricamati, che insieme alle tende bianche conferiscono all'ambiente un'atmosfera principesca. Un elegantissimo lampadario con pendenti di cristallo si staglia sopra ad una poltroncina posta ai piedi del letto. Ma la fonte principale di luce proviene dal grande balcone che illumina la stanza con le luci della città e gli ultimi raggi del sole.

Mi guardo intorno facendo una giravolta per ammirare tutto questo ed imprimerlo nella mia mente. A mamma sarebbe piaciuto molto, forse anche più che a me. Amava i libri ambientati in un'epoca passata, dove ragazze fin troppo fortunate vivevano nella nobiltà, piene di agi, in case che avevano camere come questa. Sognava di essere anche lei una principessa.

Chiudo gli occhi per scacciare via quei ricordi e mi tuffo sfinita sul morbido letto. Apro le braccia ricoprendo tutta la superficie del confortevole materasso, facendo appello a tutte le mie forze per non crollare per il sonno. Rammento a me stessa che devo ancora cenare e fare una doccia. Ho tuttora la pelle appiccicosa per il bagno in mare che io e Mike abbiamo fatto questa mattina... quattro vite fa. Sono successe così tante cose oggi che quella nuotata mi sembra che risalga a secoli prima. Mike. Maledetto Mike. Perché mi fai questo effetto? Cosa devo fare con te? Con le emozioni che mi fai provare? L'ho baciato oggi.
Oggi ci siamo baciati.
Mi maledico per averglielo concesso. Prima di partire mi ero imposta di non cedere a niente del genere, ma quelle labbra rosse e dolci avevano un sapore così buono, e quegli occhi neri sono così dannatamente profondi. Mi mordo il labbro inferiore e arrossisco. A volte mi chiedo fino a che punto valga la pena rinunciare all'amore pur di non soffrire.
Amore...è di amore che si tratta? Non saprei. E chissà cosa sono io per lui, se significo tanto o se è soltanto fisicamente attratto da me. Quello che so è che adesso mi sentirei persa senza di lui, non riesco più ad immaginarmi senza la sua compagnia. Ma non è già questo un po' amore? Non è pericoloso già così? Cosa implicherebbe adesso se mi lasciassi andare? Sarebbe poi tanto diverso?

Mi lascio cullare dalla dolce speranza di poter assaporare di nuovo quella bocca, senza alcun timore e senza accorgermene mi addormento.

~~~

Vengo svegliata dal suono di un campanello: qualcuno sta bussando alla porta. Il cibo.

Apro la porta ed un uomo conciato da pinguino mi porge il vassoio con la cena. Lo ringrazio e quando va via indugio sulla porta di fronte alla mia. Probabilmente il pinguino ha portato la cena prima a Mike e poi a me. Mi chiedo se dovrei bussare alla sua porta e proporgli di mangiare insieme, ma mi blocco. Non vorrei disturbarlo se è troppo stanco o occupato. Mi richiudo la porta alle mie spalle e mi sistemo sul letto per cenare.
Se vorrà mangiare con me mi chiamerà lui.

La chiamata di Mike non è arrivata, quindi sistemo un asciugamano sul letto, pongo il piatto sopra e affamata, inizio a trangugiarne il contenuto. Controllo lo smartphone mentre mangio dando uno sguardo veloce alle novità sui social e rispondendo ai messaggi ricevuti da papà ed Ellen.
Mio padre mi chiedeva semplicemente se sono arrivata, mentre Ellen mi domandava, usando termini volgari, come sta andando il viaggio con Mike.
"sono in un momento di riflessione. Lasciamo stare questo argomento." le scrivo
Ovviamente avevo ottenuto il risultato opposto.
"aaaaah, ma quindi se stai riflettendo vuol dire che è successo qualcosa? Dai racconta tutto, sono tutta orecchi. Anzi, sono tutta occhi"
Trattengo una risata e alzo gli occhi al cielo nel leggere la sua risposta. In effetti non potevo aspettarmi una risposta diversa.
"non importa" le rispondo secca.
"certo che importa. Dimmi!"
Glielo dico o non glielo dico?
Insisterebbe fino allo sfinimento, mi tocca dirglielo.
"Io e Mike ci siamo un po'avvicinati" rispondo, rimanendo sul vago.
"mmm... eravate già molto 'vicini'. Non mi dici niente di nuovo così. C'è sicuramente dell'altro"
Esito.
"vi siete baciati?" chiede Ellen, senza giri di parole.
"Corretto"
"uuuuuuuh. Lo sapevo che sarebbe successo!"
"sì, ma non significa niente, devo riflettere"
Ellen mi manda una decina di emoticon con faccine di baci e cuori. A quanto pare lei è più entusiasta di me.

Blocco il telefono e vado a lavarmi, ignorandola.
Durante la doccia ripenso a Mike e ai consigli di Ellen, i momenti che abbiamo trascorso insieme mi suggeriscono che lui ci tiene veramente a me. Altrimenti non sarebbe venuto fino a qui. Rifletto sul fatto che forse dovrei smetterla di farmi paranoie inutili. Io ho troppa paura di soffrire. Ho paura di soffrire e di essere abbandonata. Ma quella che ormai si chiama "fobia" non può avere il diritto di negarmi di vivere. Si soffre anche se non si ottiene quello che si desidera, non per forza solo quando si viene abbandonati. Se io e Mike un giorno staremo insieme? Sarà bello. Se mi lascerà? Pazienza. Me la sarò vissuta e avrò assaporato ogni momento. Questo mi deve bastare.

Da domani si vive diversamente. Cogliendo l'attimo.

Mando un messaggio a Mike, voglio parlargli subito.
Passano i minuti, ma non ricevo risposta, forse starà dormendo.

Quella sera il sonno arriva molto più facilmente del solito, mentre riporto alla mente quel bacio bellissimo e mi convinco che non sarà l'ultimo.

Gemma del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora