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Mike

Quel cascamorto di Jeremy ha proprio la faccia da schiaffi e lo sguardo osceno che rivolgeva a Gemma mi dava il voltastomaco. Se avessi saputo che questo tizio lavorava in questo hotel avremmo alloggiato altrove o avrei proposto a Gemma di dormire in barca. Lo abbiamo fatto durante il viaggio, perché non farlo anche ora? Mi maledico per le mie scelte pessime e ripenso a ieri sera. Mi sono chiesto se fosse il caso di bussare la porta della camera di Gemma per proporle di cenare insieme. Ma poi mi sono reso conto che non posso continuare così. Mi avrebbe chiamato lei se avesse voluto. Non l’ha fatto, non le piaccio. Mi considera solo uno stupido amico. Probabilmente preferisce quel cretino di Jeremy e ieri sera non ha fatto altro che pensare a lui, il suo ex.
Sono venuto fin qui per lei, l’ho scritta notte e giorno, l’ho aiutata più che potevo. Mi sono letteralmente buttato dal molo per lei, per vederla sorridere, prima ancora di conoscerla perché sentivo inspiegabilmente che sarebbe stata una persona importante per me. Credevo che lo fissi diventato anche io per lei. Ma poi arriva il momento in cui ci baciamo, in cui tocco il cielo con un dito e lei cosa fa? Mi dice che per lei sono solo un amico. Basta così. Vuole che siamo solo amici? E così sia. Per me lei non è nient’altro. Ho chiuso il cuore a lei, da questo momento. Non mi sono mai rammollito per una ragazza fino a questo punto, quindi mi correggo subito.
Da oggi in poi zero emozioni nei suoi confronti. Ecco perché non ho risposto al messaggio che ho ricevuto da lei stanotte.
A cosa sarebbe servito? Vuole qualche altro consiglio da amico? Che se lo facesse dare da quel cascamorto di Jeremy. Basta così.
Andrò fino in fondo a questa faccenda di quella maledetta collana solo perché ormai ci son dentro. Ma una volta giunti a casa non ne voglio sapere più niente di lei perché più siamo vicini e più sento di provare qualcosa di forte per Gemma e non ne posso più. Non se è una cotta a senso unico. Mi farebbe solo stare male.

Appena vestito e lavato sento il cigolio di una porta che si apre, dev’essere Gemma. Mi do un paio di spruzzi di profumo al cocco ai lati del collo ed apro la porta.
La scena che mi ritrovo davanti è raccapricciante: Gemma con un mazzo di rose in mano, intenta a leggere un bigliettino.
Sbircio da sopra la sua spalla.

Bellissima Gemma,
Spero che tu abbia apprezzato la camera più lussuosa dell’albergo. È un miracolo che ci siamo rincontrati di nuovo. Dovremmo cogliere l’occasione per stare insieme più spesso.
Jeremy
Delle rose per una rosa

Oddio. Mi sanguinano gli occhi.
L’espressione di lei, dapprima entusiasta, si incupisce in uno sguardo quasi deluso quando legge la firma.
La cosa mi rincuora, ma forse mi sbaglio.
«cos’è questo?» chiedo, brusco.
«Buongiorno anche a te, Mike» mi risponde in tono allegro e mi scocca un delicato bacio sulla guancia, che mi fa perdere ancora di più la testa.
Di solito le ragazze che frequento non sono così dolci. Generalmente loro sono più dirette e maliziose, ma i modi semplici di Gemma la rendono ancora più desiderabile ai miei occhi. È così diversa.
Dopo alcuni secondi di smarrimento ritrovo me stesso e mi dico che è inutile rimuginare su queste cose: Gemma non si sta comportando in modo dolce con me, è poco diretta solo perché per lei sono suo amico. Nient’altro. Molto probabilmente con Jeremy si comporterebbe diversamente.
Il solo pensiero mi fa rizzare i peli delle braccia.
«che succede? Ti sei imbambolato?»
«sì… buongiorno» rispondo secco.
Gemma alza le sopracciglia confusa «andiamo a fare colazione?» mi chiede timidamente, dilatando le pupille al centro di quelle bellissime iridi blu.
«certo» mi sciolgo, «ti seguo» con la mano le indico le scale.

L’albergo è bellissimo se non fosse per quel piccolo inconveniente di Jeremy. Fasci di luce provenienti da finestre verticali illuminano le scale e il pavimento tappezzato di rosso su cui cammina Gemma con il suo jeans attillato che le fascia il fisico perfetto.
Non facciamo in tempo a raggiungere la sala per la colazione che un suono fastidioso mi innervosisce, una voce.
«Buongiorno rosa» dice il cretino, ammiccando.
Adesso la chiama “rosa” siccome le ha portato delle rose? Alzo gli occhi al cielo. Non c’è mai limite al disagio.
«ciao Jeremy» dice Gemma, serrando poi le labbra.
Ma questo sta sempre qua? Non stacca mai dal lavoro?
Mi accorgo di aver pensato ad alta voce dal momento che Gemma mi urta il fianco con il gomito e mi sussurra «potresti almeno fingere di essere più cortese?»
Ghigno.
Il cretino non sembra farci caso e continua a parlare con lei.
«ti è piaciuto il mio pensierino?»
«ehm… è stato carino. Ma non dovevi, davvero. Mi sapresti dire dov’è la sala in cui si tiene la colazione?» risponde evasiva.
Mi compiaccio perché non gli ha dato molta soddisfazione e mi accorgo che la domanda che gli ha posto alla fine è stata sicuramente fatta con il solo intendo di cambiare argomento.
«da quella parte» indica la zona abbastanza palese piena di tavoli e gente, che con una forza che non riuscirei mai ad avere appena sveglio, litiga per riuscire ad accaparrarsi la prima brioche che, calda e fumante, esce dal forno.
«più tardi parleremo» le dice Jeremy. Gemma lo guarda con espressione contrariata.
«più tardi avremo da fare» rispondo.
Prima che il cascamorto possa rispondere poggio una mano sulla spalla di Gemma e la porto nella sala
«levati quello stupido ghigno dal viso» mi fa, e io sorrido e mi innamoro sempre di più.

Gemma del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora