La Maplewood High, di Maplewood Springs, era una scuola qualunque, o forse sarebbe stato più appropriato definirla mediocre. Non vantava alcuna bacheca con i nomi degli ex alunni che avevano frequentato università prestigiose, né trofei di atleti che avevano raggiunto le vette delle Olimpiadi. Non si distingueva per nessuna qualità o difetto particolare. Era semplicemente una scuola normale, di una normale città del Wisconsin.
Ad Hana sarebbe piaciuto frequentare un liceo di alto livello e ricco di opportunità. Magari uno di quelli con i corsi avanzati per prepararsi all'università o un corpo docente che potesse sostenerla nel suo cammino scolastico e che si impegnasse a trovare la borsa di studio più adatta a lei e alle sue ambizioni.
Niente di tutto questo alla Maplewood High. Qui Hana doveva accontentarsi di professori svogliati e annoiati, che dopo quattro anni non erano ancora in grado di pronunciare il suo nome correttamente, di una borsa di studio che al massimo le avrebbe coperto il primo semestre di università (se fosse riuscita a superare i test di ingresso) e di un rapporto con gli altri studenti praticamente nullo, se non si consideravano le prese in giro e le vessazioni.
Ma Hana non era il tipo da piangersi addosso o lamentarsi, al contrario aveva colto ogni piccola occasione rendendola sua e sfruttandone ogni vantaggio.
Per questo si era dedicata allo studio con tutta se stessa, accettando il fatto che i suoi anni di liceo si sarebbero limitati a un semplice passaggio verso qualcosa di migliore.
Non avrebbe vissuto gli anni della sua adolescenza come nei telefilm sugli adolescenti che si consumavano per amori impossibili, che attendevano il ballo della scuola come l'evento della vita o che si ritrovavano coinvolti in rocamboleschi intrighi di amicizia e rivalità.
Quei quattro anni sarebbero trascorsi come un soffio di vento e non ne sarebbe rimasto altro che un vago ricordo sfocato.
Ed era così che era andata fino all'inizio di quel quarto anno; quando un doloroso senso di malinconia e tristezza le aveva stretto lo stomaco.
Davvero sarebbe finita così? Davvero Hana avrebbe vissuto gli anni della sua giovinezza come un'ombra?
Senza nessuno con cui condividere questo unico periodo della sua vita che mai più sarebbe tornato.
Hana cercava in tutti i modi di soffocare questo senso di perdita, non era da lei angosciarsi per cose come ricordi adolescenziali o amicizie che non avrebbe mai avuto.
Eppure, come un fulmine a ciel sereno, ecco arrivare Aiden.
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Un kotatsu per l'inverno
Genç Kurgu"Zweisamkeit". Una parola tedesca, quasi impossibile da tradurre, ma che, se vogliamo interpretare grossolanamente, possiamo rendere come "Da soli insieme". Era così il rapporto tra Hana e Aiden. Le loro vite erano solitarie, difficili, disgrazi...