«Sono contento che tu sia venuta.» Luna varcò l'ingresso di casa sua, avvolgendogli le braccia attorno al collo e baciandogli una guancia. Erano passati dieci giorni dalla loro telefonata e da ormai sette era rientrato a Napoli. S'era premurato d'ignorare le sue domande, più che altro perché nemmeno sapeva cosa raccontarle, ritrovandosi a lasciarle il visualizzato ogni qualvolta nominava Manuel.
Poi un pomeriggio aveva repostato la storia d'una serata organizzata dal locale gestito da Valeria, la ragazza di Luca. Una di quelle che diventavano più frequenti con l'avvicinarsi di agosto e a cui era costretto a presenziare per non scontentare colui che, considerando gli avrebbe fatto da testimone di nozze l'anno successivo, ormai definiva il suo amico più intimo. Si trattava di uno di quei lounge bar sul lungomare di Pozzuoli, con terrazza all'aperto e dj set al tramonto ad accompagnare l'aperitivo fronte oceano.
La risposta di Luna era arrivata quasi istantaneamente. È una di quelle feste tutte glitterate con la musica anni ottanta? E Simone non aveva avuto nemmeno il tempo di replicare, che lei subito aveva aggiunto. Voglio venirci anche io!
L'aveva invitata a stare da lui per qualche giorno senza neanche pensarci, ché tanto il divano diventa letto e comunque sono in ferie fin dopo ferragosto! E non era partito per alcuna meta perché, tra la casa per cui alla fine aveva avanzato la proposta con tanto d'assegno firmato e la moto di Manuel che s'era ritrovato a pagare in contanti, i suoi fondi erano limitati. Considerando che nel giro di un anno avrebbe dovuto pure comprare i mobili per richiedere la residenza, poi... comunque non che avesse chissà quanta voglia di viaggiare, in quel momento.
«In estate non ci sono le partire, quindi sto giù. - e poi schizzò in direzione del divano, abbandonando la borsa sul tappeto per inginocchiarsi ad accarezzare Michela. - E Roma dopo un po' comincia a starmi stretta, per non parlare dei miei.» Uno sbuffo che si sciolse immediatamente in un'espressione intenerita al lungo miagolio che le rivolse la gatta, in cenno di saluto.
«Quindi sei fissa da loro per l'estate?» Le domandò, passeggiando verso la cucina per recuperare dal frigorifero la tisana fredda che aveva preparato preventivamente il suo arrivo.
«Purtroppo.»
«E perché non sei venuta al gender reveal di Laura e Sergio?» Luna non rispose, quasi non l'avesse nemmeno ascoltato, troppo presa a fare le moine alla gatta che traditrice le aveva subito mostrato la pancia in segno di fiducia. La micia più bella del mondo! Stava ripetendo in una nenia, col tono che s'era acutizzato tanto era presa dalla sessione di coccole. Simone levò gli occhi al cielo, limitandosi a servire il tutto in un paio di tazze gemelle che s'era portato dietro da Philadelphia.
Era soprappensiero quando d'un tratto gli domandò, con una casualità disarmante: «Com'è andata con Manuel, poi? -; e si scrollò qualche peletto dalla canottiera nera per raggiungerlo al tavolo della cucina, dove Simone aveva posato le grosse mugs piene fino all'orlo della bevanda fredda. - Nun me puoi più evitare, 'o sai?» Gli fece presente con una nonchalance a cui il più grande non credette. Però doveva dare adito a Luna: era coriacea come poche altre persone al mondo. E senza peli sulla lingua, anche.
Forse proprio per quel motivo gli era venuto tanto spontaneo invitarla a stare da lui. Sentiva l'assoluto bisogno di qualcuno che gli sbattesse la verità faccia, qualunque essa fosse. Luca e Valeria ovviamente non contavano, perché di campana ne avevano conosciuta una soltanto (la sua) e avevano decretato di comune accordo che Manuel fosse una merda. Smettila e' pensare a chillu cretino! Te staje a ffa' viecchio.
«Non è che ci sia molto da dire al riguardo. - sbuffò, accomodandosi di fronte alla ragazza, un braccio riverso sullo schienale della sedia alla propria sinistra. Luna gli rivolse uno sguardo poco convinto, e Simone si lasciò andare ad un lamento. - Potrei esserci andato a letto...» Confessò, esattamente quando lei prese una sorsata. E quella stessa per poco non gli andò di traverso.
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Save Room [Simuel]
Hayran KurguTrent'anni, qualche amico, una rimpatriata e due fessi