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Kenma pov

La persona che mi ha preso mi tira su lentamente e mi mette un braccio sotto alle gambe e uno sotto la testa.
Mi fa appoggiare i piedi a terra e finalmente posso guardarlo negli occhi.

É un ragazzo alto con occhi marroni e i capelli di una forma strana, da una parte sono all'insú e dall'atra dei piccoli ciuffetti gli ricadono sulla fronte.

Mi libero dal mio stato di trans e gli parlo.

"Che cazzo ti salta in mente?" gli dico con aria arrabbiata.
Finalmente ci stavo riuscendo, ero a un passo dalla fine, ma no, lui doveva prendermi.

"Dovrei chiederlo io a te, ho visto che non stavi scivolando e non é da tutti i giorni vedere un ragazzo che vuole buttarsi da una ringhiera" mi dice guardandomi negli occhi.

"A te che importa? Lasciami stare. Vattene e fai finta di niente" gli dico con aria arrabbiata.
Nemmeno morire é cosí facile ormai.

"Non posso lasciarti cosí, mi verrebbero i sensi di colpa se ti lasciassi andare", mi dice con fare ovvio.
Ma che ti importa?

"E lasciati venire i sensi di colpa, non mi interessa, lasciami stare e vai via"
dico appoggiandomi alla ringhiera.
"Non sono una di quelle persone a cui non frega se vede qualcuno che vuole suicidarsi"

"A me non interessa, a te che importa se mi butto o meno?"
"bhe, io credo che le persone che ti conoscono ne soffrirebbero, no?" mi chiede ancora inclinando la testa di lato.

Come te lo spiego che a nessuno importa niente di me?

Kuroo pov

Guardo quel ragazzo in attesa di una risposta.
Probabilmente ora mi odia, ma non posso lasciarlo cosí.
I suoi occhi sono abbassati verso il basso e gioca con le sue mani tirando le pellicine.

"Non ne soffrirebbe nessuno, tranquillo" mi risponde con la testa bassa, togliendosi poi i capelli che gli sono ricaduti sul viso.

Inclino la testa guardandolo.

"Io non so i tuoi problemi, non so nemmeno cosa ti ha spinto a fare questo e so che non sono cazzi miei, ma ti posso assicurare che mi sentirei una merda se facessi finta di niente" gli dico nel modo piú rassicurante possibile.

Ed era vero.
Non mi sento di lasciarlo andare.

Lui finalmente alza il viso lasciando che lo osservi.
I suoi occhi sono davvero particolari.
Sono dorati, brillano nell'oscurità e assomigliano a quelli di un gatto.
Ha il viso stanco, come se non vedesse l'ora di porre fine a tutto.

"E allora sentiti una merda, non sarà di certo uno sconosciuto a fermarmi"

Vedo che ha le lacrime agli occhi e continua a tirarsi le pellicine facendo uscire un po' di sangue.

Prendo le sue mani fra le mie e lo abbraccio.
Chiunque abbia fatto del male a questo ragazzo deve essere un mostro.
Si vede che é esausto, che non ce la faceva piú a stare in questo mondo.
Anche uno sciocco lo capirebbe.

Sento che si irrigidisce leggermente.
Non ricambia il mio abbraccio, ma non si scosta.
Rimane lì, tra le mie braccia e con la testa sul mio petto, mentre le lacrime scorrono sul suo viso.

"Tu non vuoi farlo, vero?" gli domando dopo un po'.
Lui si stacca da me e con una mano si asciuga le lacrime.

"Voglio farlo" mi dice sicuro "ma ho capito che non mi lascerai andare facilmente".

"Esatto, perciò facciamo un patto" gli dico guardandolo negli occhi.

"Di che tipo?"
"Ti insegnerò a vivere in un giorno, se al termine delle 24 ore sarai ancora deciso a farlo io...ti lascerò andare" indugio sull'ultima parte perché non so se ci potrei riuscire.

"É impossibile insegnare a una persona a vivere in un giorno, c'è poco tempo"

'Non é vero che abbiamo poco tempo, la verità é che noi non ci soffermiamo mai a pensare quante cose ci accadono in un giorno, in qualche ora o in dei pochi minuti.
E sai, se posso dirti la mia, non avrebbe senso scomparire da questo mondo, perché sai, un'altra cosa, il tempo cancella quello che sei pronto a dimenticare, quindi non serve che tu te ne vada".

"Io ho preso questa decisione quando ho capito che non ha senso rimanere"

Rimaniamo in silenzio quando sento che lui sospira.

"Va bene, accetto, anche se non so cosa mi ha spinto a farlo, ma voglio scoprire questo tempo che ti affascina tanto"

Sorrido felice.
Devo convincerlo.
Prima era solo per i sensi di colpa, ora, invece é una sfida personale.

"Posso sapere almeno il tuo nome?"
"Kuroo Tetsuro", dico allugando la mano verso di lui.

"Kenma, Kozume Kenma"

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Ecco a voi il secondo capitolo.
Spero che la storia vi piaccia e mi scuso in anticipo per gli eventuali errori di scrittura.






Insegnami a vivere ~kurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora