Insegnami a vivere ~kuroken

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Kuroo pov

8:05

Avevo fatto bene a farlo sfogare.
Non pensavo che quel ragazzo potesse urlare cosí forte e che provasse un dolore del genere, anche se dovevo immaginare che per suicidarsi doveva essere successo qualcosa di grave.

Siamo rimasti abbracciati per un po'.
Kenma diceva che stava meglio, ma io non volevo smettere di abbracciarlo,
l'ho lasciato solo quando ogni lacrima era scomparsa dal suo viso.

Ora camminiamo per le vie di Tokyo.
Ci voleva una bella camminata per farlo rilassare.
Devo essere sincero, non sapevo precisamente cosa fare in questo giorno.
Non sono un ragazzo che si perde a pensare a cosa fare, sono piú il tipo delle idee al momento, ma costi quel che costi, dovevo convincerlo e questo bastava a farmi dare il meglio di me.

"Kuroo, dove stiamo andando precisamente?" mi chiese il ragazzo al mio fianco.

"Da nessuna parte, a quest'ora i negozi sono chiusi, quando apriranno facciamo un giro al centro commerciale, cosí ti compro dei vestiti"

"Non mi serviranno"
"Si, non puoi indossare per sempre le mie cose gattino" gli dico facendo un sorrisetto.

"Ho capito, non la smetterai mai di chiamarmi cosí"

Non risposi, sorrisi solo.
Non so se quel soprannome non gli piaceva sul serio o lo diceva solo perché lo imbarazzava, ma non smetterò mai di chiamarlo cosí.
E poi, i gatti sono i miei animali preferiti.

"Kuroo"

"Dimmi"

"Invece qual'é la tua storia? Non mi sembra molto giusto che tu sia rimasto a sentire la mia e io non debba sentire la tua"

Il tono sembra annoiato e scocciato, ma credo sia proprio la sua intenzione di voce cosí, perché ci leggo dentro una punta di curiosità.

"Mah, la mia storia non é così interessante, ma se vuoi te la racconto.
Io sono un semplice ragazzo che si é trasferito qui per il college, i miei migliori amici sono Bokuto e Akaashi, una coppia molto strana ed esilarante che mi ha aiutato a scegliere l'appartamento.
Mia madre abita a Miyagi e mio padre é morto anni fa, quando avevo piú o meno 2 anni, quindi non ho sofferto molto la sua perdita"

Kenma é rimasto tutto il tempo in silenzio, annuendo di tanto in tanto.

"Perché dici che non é interessante?"
mi chiede a voce bassa.

"Perché, apparte i momenti con i miei amici, la mia vita non é un granché, é abbastanza noiosa e normale"

"Trovi la normalità noiosa?"

"Abbastanza"

"Io trovo che la normalità é sottovalutata, nessuno ne comprende la vera bellezza quando poi viene distrutta da altro"

Riflettei su quella frase.
Bhe, forse non aveva del tutto torto.

"Sai, pensavo che tu fossi uno di quei ragazzi con tantissimi amici" mi dice sinceramente.

"Avere tanti amici non serve a niente, per me é importante avere persone che tengono sul serio a me e rimarranno sempre al mio fianco e li ho trovati.
Te li farò conoscere"

Si girò verso di me con aria interrogativa.

"E quando pensi di farmeli conoscere?"

"Nel pomeriggio, stamattina avremo da fare altre cose, te l'ho detto.
Il tempo c'è"

"Sei molto sicuro di te, vero?"

"Nah, dipende dalle situazioni"

Lui scosse la testa, ma vedi l'ombra di un piccolo sorriso.

Almeno l'ho fatto sorridere, anche se poco, é già un passo avanti.

"Tu cosa vorresti fare gattino?"

"Sorprendimi"

Non sono io a sorprendere te adesso mi sa.
Mi stai sorprendendo tu, Kenma.
Non posso credere che tu ti stia davvero fidando di me dopo tutto quello che hai passato.
Dev'essere difficile fidarsi di qualcuno dopo tutto quello, ma credimi gattino, non ti deluderò.
Non posso farlo.

Questo ragazzo mi sta mettendo in mano la sua vita, piú o meno...si, é cosí.
Mi sentivo un grande senso di responsabilità addosso, ma di certo non mi sarei tirato in dietro.

Ti farò vedere il bello della vita, gattino, te lo prometto e non lo farò facendoti dimenticare quello che hai passato, ma facendoti capire da cosa ti sei rialzato.

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Abbiamo scoperto anche un po' della vita di Kuroo.
(Queste cose non corrispondono all'anime, ovviamente).
Spero che la storia vi stia piacendo e mi scuso in anticipo per gli eventuali errori di scrittura.