Capitolo 11: Le scuse

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29 ottobre 1999 - Venerdì

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Il fuoco ruggisce di fronte a lei, un crepitio confortante che riecheggia nel soggiorno ogni pochi minuti. È un suono che Hermione aveva apprezzato tanto tempo fa; al sicuro nella sala comune di Grifondoro, avvolta dai compiti e dagli amici.

Ora, la sua penna d'oca corre sulla sua pergamena, scrivendo appunti su ogni abbinamento del WPG di cui ha sentito parlare finora. La lista è lunga e non ci sono assolutamente denominatori comuni che lei possa vedere.

Draco e Ron avevano avuto ragione, in un certo senso: la maggior parte degli abbinamenti avveniva tra case diverse. Avevano abbinato pochissime coppie all'interno della loro stessa casa. Sembravano limitati a George e Parvati, Harry e Ginny e Tracey Davis con Marcus Flint.

Ha bisogno di maggiori informazioni.

Hermione giocherella con il braccialetto che porta al polso, mentre i suoi pensieri turbinano. Malfoy è rimasto in silenzio, il davanzale vuoto da Taffy negli ultimi due giorni.

Non solo vuole avere la possibilità di scusarsi per essere stata scortese a cena, ma Hermione non vuole nemmeno usare le conoscenze di Malfoy per ottenere informazioni migliori. La biblioteca dei Malfoy è vasta e contiene innumerevoli libri di contratti di matrimonio tra purosangue.

Deve distruggere il WPG. Hermione lo sente come un marchio nello stomaco: non può stare a guardare il Ministero che costringe maghi e streghe a un programma di riproduzione semplificato. Non è certo meglio di quello che voleva Voldemort.

La sua penna d'oca quasi scricchiola sotto il pugno che sta stringendo. È così stufa di lottare per essere libera, e ogni volta che pensa che sia finita, viene incatenata di nuovo. La sua magia trema pericolosamente dentro di lei e, ogni ora che passa, Hermione si sente sempre più come un vulcano che sta per eruttare.

Kingsley è stato assente dal Ministero per tutta la settimana. Hermione è sicura che sia andato direttamente nel suo ufficio, ma non l'ha più visto né sentito dalla sera in cui si è materializzata sul suo giardino.

Non c'è da sorprendersi: metà della popolazione magica si sente tradita da lui (lei compresa), e metà sembra entusiasta che abbia finalmente agito. Qualcosa doveva essere fatto, a quanto pare: le aziende stavano fallendo, i cittadini stavano fuggendo, il tasso di natalità stava calando...

Hermione lascia cadere la penna d'oca e si stringe le mani nello stomaco. È un'abitudine sgradevole che ha preso, quella di premere le dita tremanti nelle costole. Ha un duplice scopo: calmare il battito cardiaco accelerato e ricordarle di fare un bel respiro.

Costringersi alla logica: è brava in questo. È così che sopravvive.

Ha esattamente 23 giorni prima di dover sposare Draco Malfoy. Ha esattamente 359 giorni prima di concepire ed essere incinta.

Hermione si chiede se Draco se ne stia a casa sua a calcolare giorni, ore e minuti come fa lei. Non è nemmeno una cosa nuova: ha preso l'abitudine prima della guerra. 545 giorni dalla morte di Voldemort. 837 giorni da quando i suoi genitori hanno saputo il suo nome. 2 giorni e 17 ore da quando si è messa in bocca qualcosa e ha offeso il suo futuro marito ipotizzando che sotto la sua bella facciata si nascondesse ancora un Mangiamorte pieno di pregiudizi.

Hermione lascia cadere la penna d'oca e tira i piedi verso di sé, rannicchiandosi sulla poltrona. Sospira pesantemente; con quanta rapidità aveva risposto a Draco con parole velenose, quando lui si era comportato in modo piuttosto piacevole.

Remember Us As War (but call us forgiveness) - [traduzione - Anyaparadox)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora