8. sguardi che parlano

208 10 10
                                    

"Giò vado a bere quarcosa coi miserabili stasera, vieni?"

"Sisi nic, ci vengo volentieri"

-

Le strade di Trastevere erano affollate come al solito, piene di vita tra risate che echeggiavano tra i vicoli stretti. Niccolò e Gioia camminavano a fianco dei loro amici, scherzando e ridendo.

Entrarono in un piccolo bar, un locale caratteristico della zona. Trovarono un tavolo abbastanza grande per tutti e si sistemarono, ordinando da bere. Niccolò si sedette di fronte a Gioia, e ogni tanto i loro sguardi si incrociavano, ma se nelle loro menti c'erano diversi pensieri, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare.

Mentre la serata proseguiva tra cocktail colorati e birre fresche, Adriano, il migliore amico di Niccolò, osservava con attenzione i piccoli gesti tra i due. Notò come Niccolò tendeva a guardare Gioia un po' troppo a lungo o come lei lo guardava per poi distogliere lo sguardo verso il drink quando lui lo portava verso di lei.

Verso fine serata Adriano si alzò e si avvicinò a Niccolò, toccandolo sulla spalla. "Nicco', esco a fumare 'na sigaretta, vieni?"

Niccolò annuì.
Uscirono dal bar e si fermarono sotto un lampione, accendendo le sigarette.

"Allora" iniziò Adriano, soffiando fuori il fumo. "Che te dice er cervello?"

Niccolò lo guardò con una smorfia di confusione. "Che vuoi di'?"

Adriano sorrise. "Daje, Nicco', te conosco da 'na vita. Ti piace Gioia, vero?"

Niccolò arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo. "Ma che stai a di'? Siamo solo amici."

"Amici 'na sega," ribatté Adriano, scuotendo la testa. "T'ho visto come la guardavi stasera. E pure lei, mica te leva l'occhi de dosso."

Niccolò sospirò, portandosi la sigaretta alle labbra. "Senti, forse... c'ho pensato, ma nun so' sicuro. E poi, se sbajo e rovino tutto?"

Adriano scrollò le spalle. "La vita è troppo corta per 'sti cazzi. Se te piace, devi prova'. Meglio rischià che star là a chiedete 'e se'."

Niccolò rimase in silenzio per un momento, riflettendo sulle parole dell'amico. Finalmente, annuì lentamente. "C'hai ragione. Forse dovrei parlaje."

Rientrarono nel bar, dove gli amici li accolsero con un coro di risate e chiacchiere. Niccolò si sedette di nuovo di fronte a Gioia.

"Tutto bene?" chiese, con un sorriso che fece battere il cuore di Niccolò un po' più forte.

"Sì, tutto bene" rispose lui, ricambiando il sorriso.

Ma il Niccolò sognante deciso a fare il primo passo con calma, non poteva sapere quello che sarebbe successo il giorno dopo.

---

Infatti Gioia chiuse la porta di casa con un sospiro di sollievo, le mani piene di buste della spesa che pendevano dai suoi polsi. L'aria fresca la accoglieva mentre si dirigeva verso la cucina per posare le buste sul bancone. Il rumore allegro di un pianoforte proveniva dal salotto, e Gioia sorrise pensando a Niccolò, immerso nella sua musica.

Entrò nel salotto e vide Niccolò seduto al pianoforte, concentrato sui tasti. La sua espressione era seria, gli occhi fissi sui tasti davanti a lui. Gioia si avvicinò silenziosamente, non volendo interromperlo, ma alla fine Niccolò alzò lo sguardo e la vide.

"Hey" disse sorridendo, le dita ancora posate sulle tastiere del pianoforte. "Sei tornata"

Gioia sorrise, lasciando cadere le buste con un leggero tonfo sul pavimento. "Si, cosa stavi suonando?"

Niccolò rise leggermente. "Ho appena finito di comporre questa nuova melodia. Vuoi sentirla?"

"Certamente!" disse Gioia, incuriosita.

Niccolò iniziò a suonare.

"Ma Giusy senti questo vento,
tu lasciati portare
Giusy sai che sei diversa
ed è per questo che sai amare
E ogni cosa sembra grande,
tu lasciali parlare
E ricorda è dal dolore
che si può ricominciare"

Le note erano dolci ma anche malinconiche, come se raccontassero una storia di speranza e perdita allo stesso tempo. Gioia chiuse gli occhi, lasciando che la musica la avvolgesse completamente. Si sentiva rappresentata in quelle poche righe, non capiva come quel ragazzo che conosceva da così poco la conoscesse già così tanto.
Quando la melodia si placò, aprì gli occhi di nuovo, guardando Niccolò con una luce diversa nei suoi occhi.

"Sono senza parole, è stupenda" disse sinceramente, con un sospiro.

"Grazie" rispose Niccolò, gli occhi brillanti. "Ho cercato di esprimere qualcosa di profondo con questa canzone."

"Hai rappresentato ciò che provo a pieno" disse Gioia, avvicinandosi lentamente a lui.

Niccolò la guardò intensamente, cercando di capire cosa stesse pensando. Poi, improvvisamente, Gioia si avvicinò ancora di più e lo baciò dolcemente.

Niccolò rimase per un istante completamente sorpreso, poi sentì il cuore battere più forte e corrispose al bacio con trasporto, avvolgendo le braccia intorno a lei.

Il bacio si fermò per un momento. Quando si separarono, entrambi erano senza fiato ma felici.

"Gioia" sussurrò Niccolò, cercando le parole.

"Shh" lo interruppe lei, sorridendo. "Non c'è bisogno di dire nulla."

Il pianoforte rimase lì, in silenzio, come testimone silenzioso della loro nuova melodia d'amore.

ANGOLO AUTRICE

I NOSTRI PROTAGONISTI SI SONO BACIATIIII🥳🥳🎊🎊

Salvami// UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora