Salvami// Ultimo

4. Stanza delle confidenze

Nell'ombra di quella stanza nel retro dello strip club, Gioia si sentiva stranamente a suo agio. Le luci creavano un'atmosfera intima e rilassante, diverse da quelle  abbaglianti della sala principale. Era lì che incontrava Niccolò, un cliente diverso dagli altri. Non cercava il suo corpo, ma la sua compagnia.

Seduti su un divano di velluto rosso, Niccolò le raccontava storie della sua vita, dei suoi viaggi e delle sue esperienze. Gioia, d'altro canto, si apriva lentamente, raccontandogli delle sue speranze e dei suoi sogni nascosti. Ma non del suo passato, era un tassello che ancora non riusciva ad esternare.

"Non so come ho fatto a finire qui" disse Gioia un giorno, con la voce leggermente tremante. "Avevo sogni, aspirazioni... Volevo fare qualcosa di diverso con la mia vita."

Niccolò la guardò con occhi comprensivi. "Tutti facciamo scelte che ci portano in posti inaspettati. Ma non significa che non possiamo cambiare strada."

Lei lo osservò, cercando di capire se c'era davvero sincerità in quelle parole. Da quando lo aveva conosciuto, aveva iniziato a sperare, anche solo un po', che ci fosse una via d'uscita da quella vita.

"Come fai a essere così positivo?" chiese lei un'altra volta. "Non ti ho mai visto perdere la calma o essere arrabbiato."

Niccolò sorrise, scuotendo leggermente la testa. "Ho avuto i miei momenti. Ma ho imparato che non vale la pena sprecare energie su ciò che non posso controllare. Preferisco concentrarmi su ciò che posso cambiare."

Quelle parole rimasero con Gioia per giorni. Iniziava a sentirsi diversa ogni volta che parlava con lui, come se una parte di lei, dimenticata da tempo, stesse risvegliandosi. Era una sensazione nuova, che non riusciva a spiegare, ma che la faceva sentire viva.

Una sera, mentre erano seduti a parlare, Niccolò si sporse leggermente in avanti, il viso serio. "Gioia, ho una proposta da farti."

Lei alzò lo sguardo, sorpresa dalla sua serietà. "Dimmi."

"Ho pensato molto a te ultimamente. A come potrei aiutarti a uscire da qui, a offrirti una vita diversa." Prese un respiro profondo. "Vorrei portarti a casa con me. Liberarti da questo posto. Ma voglio che tu ci pensi bene. Non devi darmi una risposta subito."

Gioia lo fissò, il cuore che batteva forte. La proposta di Niccolò era inaspettata, ma la riempì di una speranza che non provava da tempo. Tuttavia, l'incertezza e la paura la assalirono.

"Non so cosa dire Niccolò" balbettò. "È una cosa troppo grande."

Niccolò le prese la mano, stringendola leggermente. "Non devi decidere ora. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Voglio solo che tu sappia che c'è una via d'uscita. Una via che non devi percorrere da sola, sono pronto ad aiutarti se vuoi."

Le parole di Niccolò rimasero nella mente di Gioia per giorni. Continuava a ripensarci, cercando di immaginare una vita lontano dallo strip club, in una vita in cui poteva essere semplicemente se stessa. Niccolò era una delle persone più gentili che ha incontrato in questi anni la paura e l'incertezza su se stessa e su cosa l'aspettava fuori da quelle mura la frenavano. La sua era paura di non essere ancora una volta all'altezza, di non essere abbastanza, nel mondo che c'era oltre le mura del club.

Ogni volta che vedeva Niccolò, lui non le chiedeva nulla. Continuava a parlare con lei, a raccontarle storie e ad ascoltare i suoi racconti. Non c'era pressione, solo una presenza costante e rassicurante.

Un giorno, dopo una lunga conversazione su viaggi e luoghi che entrambi avrebbero voluto visitare, Gioia si voltò verso di lui, con un'espressione decisa sul volto.

"Niccolò" iniziò lentamente, "ci ho pensato molto. Voglio fidarmi di te, voglio provarci. Voglio vedere cosa c'è fuori da qui."

Lui sorrise, un sorriso che irradiava calore e sollievo. "Sono felice che tu abbia deciso così, non ti deluderò. Ti prometto che non te ne pentirai."

E così, la vita di Gioia iniziò a cambiare. Niccolò mantenne la sua promessa, e lentamente, ma sicuramente, Gioia iniziava a sognare di vedere un futuro diverso. Uno in cui poteva sognare e sperare, con qualcuno accanto che teneva davvero a lei.