21. nun me sembra vero

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Gioia si svegliò con una fitta allo stomaco, la nausea che ormai era diventata una costante mattutina. Sapeva che non poteva più nascondere la verità a Niccolò, ma la paura di come avrebbe reagito la paralizzava. Nonostante sapesse che lui la amava, l'idea di dirgli che era incinta la terrorizzava. Così, ogni volta che Niccolò, ipocondriaco come sempre, le chiedeva se stava bene, lei trovava una scusa per evitare la verità.

Quella mattina, però, Niccolò la trovò in cucina, piegata su se stessa.

"Amò, ma che c'hai? Te senti male?" chiese preoccupato, avvicinandosi a lei e toccandole la fronte per sentirne la temperatura.

Gioia cercò di sorridere, ma la nausea la sopraffaceva. "No, no, tutto bene. Ho solo mangiato qualcosa che mi ha fatto male, niente di che."
Niccolò non era convinto. "Ma che dici? Sei sicura? Se vuoi chiamo er dottore, o te porto all'ospedale. Nun me fa preoccupà così."

Lei scosse la testa con decisione. "Davvero, sto bene. Passerà, te lo prometto."

I giorni passarono e la nausea continuava a tormentarla. Ogni volta che Niccolò le chiedeva come si sentiva, lei ripeteva la stessa scusa. Ma sapeva che non poteva andare avanti così a lungo. Il compleanno di Niccolò si avvicinava, e Gioia decise che quello sarebbe stato il momento giusto per dirgli la verità.

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Era una serata speciale, la casa di Niccolò e Gioia era illuminata da mille luci colorate. Tutti i parenti e amici erano riuniti per festeggiare il compleanno di Niccolò. La musica riempiva l'aria, e il profumo del cibo preparato per l'occasione rendeva l'atmosfera ancora più accogliente.

Niccolò si aggirava tra gli invitati, chiacchierando e scherzando con tutti. Si sentiva al centro dell'attenzione, ma in modo piacevole. Gioia, nel frattempo, era impegnata a coordinare la festa, assicurandosi che tutto andasse per il meglio.

Finalmente, arrivò il momento dei regali. Gli amici e i parenti formarono un cerchio intorno a Niccolò, ansiosi di vedere la sua reazione ad ogni pacchetto che apriva.

"Ahò, raga', grazie de core a tutti, davvero! Nun c'ho parole! Mo' vediamo che c'avete combinato co' sti regali."

Uno alla volta, i regali venivano aperti, con risate e commenti divertenti.

"Nico', questo è 'n piccolo pensiero mio. Speramo te piaccia!"- esclamò uno dei miserabili

"Grazie fratè, sei 'n grande!"

Quando arrivò il turno di Gioia, si fece avanti con un sorriso misterioso.

"Niccolò, amore mio, questo è il mio regalo per te. Spero ti piacerà."

" Dai, famme vede' che te sei n'ventata stavolta!"

In quel momento, Gioia fece un cenno a un uomo che stava in disparte. L'uomo si avvicinò, un sorriso sicuro sul volto.

"Niccolò, ti presento Max Brigante. È un manager musicale. Gli ho mandato alcuni dei tuoi pezzi di nascosto e gli sono piaciuti molto. Max, racconta a Niccolò quello che mi hai detto."

"Ciao Niccolò, è un piacere conoscerti. Ho ascoltato le tue canzoni e penso che tu abbia un grande talento. Mi piacerebbe diventare il tuo manager e aiutarti a fare il grande salto nel mondo della musica. Che ne dici?"

Niccolò rimase senza parole per un momento, guardando Gioia incredulo.

"Ahò, Gioia, ma che stai a dì? Davvero? Max, sei sicuro? Nun me sembra vero!" rispose incredulo.

"Sì, Niccolò, sono sicuro. Hai del talento, e penso che insieme possiamo fare grandi cose. Che ne dici, accetti?"

Niccolò si voltò verso i suoi amici, che lo guardavano con entusiasmo.

"Daje, Nic, accetta! È 'n'opportunità d'oro!"-si intromisse cassio-

Niccolò: "Va bene, accetto! Grazie Max, e grazie a te, Gioia. Sei incredibile!"

"Perfetto, allora ci vediamo in settimana per discutere i dettagli. Preparati, Niccolò, perché sta per iniziare una nuova avventura."

La festa continuò con rinnovato entusiasmo, e Niccolò non poteva smettere di sorridere. Sapeva che quella serata avrebbe segnato l'inizio di qualcosa di speciale nella sua vita.
Ma non poteva immaginare che le sorprese non erano ancora finite.

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