3. Un incontro diverso

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Il rumore della musica riempiva il club, accompagnato da luci colorate che si facevano spazio per tutto il luogo.

Niccolò sedeva al bancone, sorseggiando il suo whisky. Era una serata come tante altre, un modo per staccare la spina dalla routine e immergersi in un'atmosfera diversa, senza pensieri.

"Ed ora è il momento della novità del locale, che ha già fatto strage di cuori. Diamo il benvenuto a Gioia" annunciò il presentatore con voce entusiasta, mentre una giovane ragazza si avvicinava al centro del palco.

Niccolò alzò lo sguardo, incuriosito. La ragazza sul palco aveva un'eleganza innata, un mix di grazia e sensualità che attirò immediatamente la sua attenzione. I suoi movimenti erano fluidi, quasi ipnotici, e i suoi occhi riflettevano una luce particolare, come se nascondessero un mondo intero dietro a quel sorriso enigmatico.

Niccolò la osservò per tutta la durata dell'esibizione, incapace di distogliere lo sguardo.

Quando Gioia scese dal palco, sentì una strana sensazione: voleva conoscerla, scoprire chi fosse quella ragazza che aveva fatto battere il suo cuore più forte.

Così giorni successivi, Niccolò tornò al club, sperando di rivederla. Quando finalmente la ritrovò sul palco, notò subito qualcosa di diverso. Quel giorno sembrava meno sicura, i suoi movimenti meno decisi. All'improvviso, Gioia interruppe la sua esibizione e corse via dal palco, con un'espressione di panico sul volto.

Niccolò si alzò di scatto e la seguì, sentendo che doveva fare qualcosa. La trovò in un angolo buio del backstage, seduta a terra con le ginocchia al petto, mentre respirava affannosamente.

"Gioia?" disse Niccolò con voce dolce, avvicinandosi lentamente per non spaventarla ulteriormente.

Lei alzò lo sguardo, visibilmente sorpresa. "Cosa vuoi? Lasciami in pace, non sono nelle condizioni di fare sesso".

"Non voglio divertirmi, volevo solo assicurarmi che tu stessi bene" rispose Niccolò, sedendosi a una distanza rispettosa. "Posso sedermi qui con te per un po'?"

Gioia lo guardò per un momento, poi annuì leggermente. "Va bene."

"Sei nuova qui, vero?" chiese Niccolò, cercando di mantenere un tono leggero.

"Sì" rispose lei con un filo di voce. "Non pensavo che sarebbe stato così difficile."

"È comprensibile. A volte i posti nuovi possono essere travolgenti" disse Niccolò. "Ma sai, la tua esibizione è stata fantastica. Hai un talento naturale."

Gioia abbassò lo sguardo, un leggero rossore sulle guance. "Grazie. È solo che, non mi sento sempre a mio agio davanti a tutta quella gente."

"Capisco" disse Niccolò con un sorriso rassicurante. "Ma non devi farlo per forza. Se non ti senti a tuo agio, puoi trovare altre strade, altre opportunità."

"Ho provato vari lavori, ma per andare avanti la soluzione migliore è questa"-lo guardò, sorpresa dalla sua gentilezza- "ma tu, perché stai facendo tutto questo? Non mi conosci nemmeno."

"È vero, non ti conosco" ammise Niccolò. "Ma ho visto qualcosa in te, e voglio assicurarmi che tu stia bene. Non voglio altro che parlarti e conoscerti meglio, sempre se tu lo desideri."

Gioia rimase in silenzio per un momento, poi annuì lentamente. "Grazie, Niccolò. Sei davvero gentile."

Lui sorrise. "Allora facciamo così, torno più spesso qui solo per parlare. A meno che tu non abbia voglia non farò niente contro la tua volontà".

Gioia esalò un profondo respiro e accettò la proposta

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