Il castello degli incubi incantati

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Quella sera andò a prenderla davvero turbato. Doveva informarla di quella cosa, ma non sapeva come. Vederla arrivare da lui sorridente gli riempiva il cuore di felicità ma non poteva tacere a lungo.

- Cristal... devo parlarti...- deglutì sedendosi su una panchina assieme a lei. - ecco..vedi. .. c'è una cosa che devo dirti... non so come la prenderai... però. .. se la nostra relazione dovesse continuare, in maniera più. ..intima, devi sapere che una volta avuto un rapporto con me...ecco. ..

Fece per finire la frase quando venne interrotto dal cellulare di lei che dovette rispondere essendo una chiamata di lavoro.

Attese che finisse,ponderando le parole. Quando lei riattaccò gli sorrise dolcemente.
-non preoccuparti. Me lo dirai al momento giusto. Per ora voglio stare con te e conoscerti.- e detto questo si sedette sulle gambe di lui. A quell'affermazione annuì sorridendo leggermente e stringendola a se delicatamente. Era davvero preziosa per lui.

Come promesso la portò in braccio nel proprio regno. Volava piano e un po' a bassa quota per non spaventarla. Si diresse verso il proprio castello che si stagliava dinanzi a loro.
Il palazzo poteva sembrare quasi abbandonato. Scuro e lugubre ricordava i manieri infestati delle leggende scozzesi, eppure una volta entrati cambiava tutto quanto. Il pavimento in marmo color perla e lucido era coperto da tappeti finissimi, i corridoi arredati con mobili, tavolini e vasi finissimi. Le pareti esibivano quadri di diversa natura, dalle nature morte, ai paesaggi ai quadri astratti. A intervalli regolari delle finte colonne corinzie suddividevano in parti modulari la parete.

-benvenuta nel mio castello.- fiero la mise a terra sorridendo e scodinzolando un po', tra lo stupore dei sudditi li presenti che non l'avevano mai visto cosi, e tanto meno non l'avevano mai visto in compagnia di un'umana.
-da questa parte c'è la sala del trono. - dei servitori aprirono le due grandi porte dorate che lasciarono spazio a quell'immensa stanza , suddivisa in navate da colonne altissime. Sul fondo, in cima a un paio di scalini coperti da un tappeto rosso, vi era il trono, completamente fatto di ossa.

- non preoccuparti di quelle... sono solo poveri angeli che hanno osato sfidarmi- Ridacchiò un po a disagio nel mostrarle quelle cose. - da questa parte invece ci sono le molte stanze da letto. - indicò il lungo corridoio adiacente incamminandosi con lei. - e questa è la mia stanza. - Si fermò davanti a una porta guardandola. - se verrai qui un giorno potrai avere la stanza più bella in assoluto, e se nessuna ti piace te la costruirò personalmente come vorrai. - Arrossì a sentire ciò che aveva detto.

Proseguì con il giro del castello mostrandole ogni stanza, raccontandole le storie dei dipinti e molto altro ancora.

Quando si fermarono all'interno del roseto, gli sembrava che lei vivesse li ormai da anni. Amava la sua compagnia e amava lei. La guardò con la coda dell'occhio e furtivo allungò la mano per raggiungere la sua. Il cuore batteva a mille e quei pochi centimetri gli sembrarono metri incolmabili.
"Forza Lucifer! Ce la puoi fare. Hai combattuto i piu forti angeli! Non puoi tremare al pensiero di prendere una ragazza per mano.."
Riusci a sfiorarle un dito, ma lei partì veloce verso un cespuglio di rose.

-sono stupende! Come fanno a essere cosi belle e perfette??- gli occhi innocenti di Cristal si posarono su di lui meravigliati e non poté fare altro che trattenere il sospiro e sorridere.

-le curo personalmente... sono i miei fioro preferiti e mi lusonghi con questi complimenti- "niente da fare..riprova piu tardi..."
Lucifer

Si avvicinò invitandola a sedersi su una di quelle panchine con lui. Era una serata romantica anche all'inferno nonostante i lamenti distanti dei condannati. "Avrei dovuto zittirli..rovinano l'atmosfera... chissà cosa penserà. Le piace il posto? Forse dovrei costruire qualcosa in riva al mare solo per lei...o preferisce la montagna?"
Rimuginò per un pó fin quando i suoi pensieri non vennero interrotti da un gesto inaspettato della giovane. Ingenuamente si era appoggiata a lui stringendosi tra le sue braccia. Nell'ombra poteva distinguere il suo rossore...tenerissima!

"Come posso non amarla?" Sorrise e la strinse con braccia e ali. Era li con lui e per ora bastava.. eppure qualcosa stava nascendo dentro e non sapeva se sarebbe riuscito a controlarlo.

Lucifer in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora