LA DISPERAZIONE DEL DIAVOLO

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No...non era possibile! Lucifer non riusciva a crederci! Si buttò in picchiata ignorando tutti verso la figura stesa di Cristal. Non poteva esser successo sul serio! - CRISTAL! - Atterrando di peso la prese veloce tra le braccia. - Cristal! cristal rispondi! DANNAZIONE NON PUOI LASCIARMI COSI!!!! - Le lacrime non smettevano di rigare il volto del diavolo. Lucifer non aveva mai e poi mai pianto davanti a qualcuno. Forse non lo aveva mai fatto. Ma ora era li, con quella piccola ragazza tra le braccia, avvolto nella disperazione, disperazione che si trasformò in una nube nera, che avvolse il suo corpo, i suoi muscoli tesi, le ali basse... e anche Cristal. Alzandosi lentamente la tenne a se. Aveva la testa bassa ma era diverso. Quell'oscurità che lo aveva circondato era formata da rabbia e odio puro. Si avvicinò al muretto dove era poco prima con lei, dove erano felici e la posò delicatamente coprendola con la propria giacca. 

Voltandosi mostrò uno sguardo gelido, vuoto, e pieno d' odio. Faceva paura, tanto che gli angeli indietreggiarono tentando una fuga, a cui non venne concessa. Lucifer scomparve e in un istante era gia davanti ai soldati celesti. I muscoli tesi e gli occhi in fiamme, ancora pieni di lacrime. - voi... morirete qui e subito. - Come finì la frase, gli avversari presero fuoco, gridando straziati dalle fiamme. Lucifer rimase impassibile a quella scena, privo di ogni sentimento nei loro confronti. Appena i corpi furono ridotti in cenere, tra il terrore del suo stesso esercito, scese a terra avvicinandosi alla ragazza e riprendendola in braccio. - VOI!- La voce tuoneggiò come un ringhio nel villaggio. _CHE OGNI MEDICO PRESENTE NEL VILLAGGIO SI DIRIGA IMMEDIATAMENTE A CASTELLO! - Detto ciò spiccò il volo , seguito da uomini e donne che avevano risposto all appello. - Cristal..ti prego non lasciarmi piccola...- 

Atterrando in fretta e furia si diresse a grandi falcate verso la propria stanza posando l'amata sul letto e facendo entrare i medici presenti, che si misero subito all'opera. Gli venne chiesto di uscire dalla stanza e molto contrariato dovette farlo. Era doloroso ma avrebbe fatto ogni cosa possibile per salvarla. 

Attese, seduto sul divanetto fuori dalla stanza. Passarono minuti, ore... non ne era sicuro. Sapeva solo che non aveva smesso di sperare, di chiamarla col cuore. Quando finalmente i medici uscirono non portavano molte buone notizie. Era salva per miracolo ma, non erano sicuri su quando e se si sarebbe svegliata. Senza rispondere entrò chiudendo la porta e si avvicinò. "cristal...sembra quasi che tu dorma..mia piccola cristal..." Sedendosi le prese la mano tenendola tra le proprie, chinandosi sulle sue labbra, posando un leggero bacio. - non importa...quanto dovrò attendere. A costo di aspettare mille anni...- Le lacrime ripresero a scendere copiose sul suo viso, sentendo il cuore a pezzi. -Cristal..tu... non puoi andartene cosi. Tu devi diventare mia moglie... Non mi hai neanche dato il tempo di chiedertelo... sei cattiva... molto cattiva... - 

Iniziò a singhiozzare, ma non ebbe la forza di rimanerne sorpreso. Teneva la mano della ragazza vicino al proprio viso, baciandola più e più volte, continuando in un tormento a chiamare il suo nome.- Cristal... oh Cristal... ti scongiuro... devi...essere mia moglie...la madre dei miei figli... io..senza di te non sono più sicuro di essere qualcuno... se non un povero diavolo solo. Da quel giorno, in cui mi sei finita tra le braccia... il mio cuore ti è appartenuto. Io vivo solo grazie a te, al tuo sorriso...al tuo profumo... Cristal... ti prego... Non lasciarmi...Mia piccola Cristal...-

Lucifer rimase li. Giorno e notte. Ora dopo ora, coccolandola, nutrendola, dissetandola, dandole la propria energia. Non lasciò un momento il suo posto vicino a lei. Le parlava con dolce tristezza. Sperava, di vedere di nuovo quegli occhi azzurri e pieni di vitalità, gli occhi della donna che amava alla follia. 

A nulla erano servite le suppliche dei consiglieri di corte di uscire da li. Non si sarebbe mai e poi mai spostato dal capezzale della ragazza. Ormai passava le giornate a piangere, disperato, sognando il suo risveglio. 

In una notte calda, Lucifer si avvicinò al viso di lei. Ormai aveva una leggera barbetta sul viso, segno che non si era curato molto, ma non gli importava. -Cristal... io..ti sto ancora aspettando...- Posando le labbra su quelle di lei, sentì che erano diverse...più calde... e fu lì che lo notò. La ragazza stava muovendo la mano, segno che c' era, che lo sentiva. Sentendo il cuore sussultare per l emozione e la gioia le strinse la mano chiamandola, con voce speranzosa, e finalmente gli occhi si riaprirono dopo molto. Erano stanchi, spaesati, ma si erano riaperti, posandosi subito su quelli di lui, che pieni di lacrime la guardavano, assieme a uno dei più bei sorrisi che aveva mai fatto nella sua vita da diavolo.

-Oh Cristal... ben tornata...-  non resistendo si avvicinò baciandola e subito sentì le braccia di lei avvolgersi attorno al suo collo abbracciandolo. Era salva. - Mi hai spaventato... sono morto mille e mille volte in questi giorni... - 

-L..Lucifer... io....lo..voglio...- 

Il diavolo sgranò gli occhi. Lo aveva sentito?! - vuoi..davvero...diventare mia moglie?...- 

-si...Lo voglio...- con un sospirò la ragazza sorrise, scaturendo nel sovrano degli inferi un amore incontrollato e immenso. Senza esitare le mise al dito l anello che ormai da giorni aveva con se, con mani tremanti cariche di gioia. Aveva un'altra possibilità, e non l'avrebbe mai sprecata!

Lucifer in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora