Otto

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AVVERTO CHE IN QUESTO CAPITOLO CI SARÀ DELLO SPICY.

"Ti faccio quest'effetto?" chiese Lorenzo sussurrando al mio orecchio.
"E se ti dicessi di si?" chiesi a mia volta.
"Cosa mi faresti" dissi poi.
"Farei quello che non è stato concluso l'altra sera" disse.
"Fallo" risposi senza pensarci. L'attrazione fisica che provavo per lui aumentava sempre, ogni secondo che passava, così tanto che l'unica cosa che volevo fare era portarlo a letto.
"Ragazzi noi andiamo a prendere una boccata d'aria" disse Lorenzo e tenendomi per mano, senza calcolare gli altri, uscimmo per andare nella sua roulette.

SPICY

Neanche il tempo di chiudere la porta che iniziò a baciarmi con voga e le sue mani viaggiavano nel mio corpo, ma io ero uguale. Riuscì ad arrivare all'orlo della sua maglietta così staccandomi dal bacio gliela tirai su e lui fece lo stesso con me in modo così delicato che pensavo non fosse più il ragazzo di prima che mi baciava con modo aggressivo.
Gli tolsi i pantaloni dove vidi la sua erezione e iniziai a preoccuparmi un attimo ma quando lui arrivò ai miei pantaloni si fermò.
"Sicura?" chiese.
"Si" risposi io. Mi tolse i pantaloni e contimuammo a baciarci e gli saltai in braccio. La mia parte intima sfregava contro la sua e nonostante entrambi indossassimo ancora gli indumenti che ci separavano sapevo che potevo venire anche solo in quel modo.
Non mi ero neanche accorta che in quel momento eravamo arrivati nella camera da letto.
Mi buttò nel letto e mi slacciò il reggiseno lasciando i miei seni scoperti e iniziò, con il dito, a fare dei cerchi vicino ai miei capezzoli ormai duri, non si soffermò tanto sulle mie tette ma mi strappò le mutande di dosso e iniziò ad accarezzarla.
"Sei fradicia" disse lui infilando il primo dito.
"Ancora" dissi ansimando.  Lui segui la mia richiesta e mise anche il secondo dito e iniziò a muoverli velocemente dentro di me e quando stavo per venire rallentò. Mi uscì uno sbuffo.
"Tranquilla tesoro, abbiamo ancora tempo" disse lui. Velocizzò di nuovo il movimento e sta volta mi fece venire provocandomi un forte orgasmo. Urlai il suo nome in preda al piacere e sentì la mia intimità iniziare a pulsare. Lui mi diede una pacca sul clitoride provocandomi un altro piccolo orgasmo e poi si tolse le mutande. Mi buttai sopra di lui così da cambiare la posizione e iniziai a muovere la mia mano su e giù per la sua erezione e lui buttò la testa indietro lasciandosi sfuggire dei piccoli suoni di piacere quando aumentavo la velocità del movimento. E poi venne.
La sborra che avevo nella mano la leccai e vidi che la sua erezione era ancora là. Prese un preservativo che aveva nel cassetto e se lo mise, senza cambiare posizione. Iniziai a far entrare il suo cazzo dentro di me, piano piano, per adattarmi alla grandezza e alla lunghezza e quando riuscì a prenderlo iniziai a muovermi sopra di lui mentre mi teneva per i fianchi. Poi cambiò posizione e iniziò a muovere il suo cazzo avanti e indietro dentro di me. Gli conficcai le unghie nella schiena e venni nuovamente insieme a lui.

NON PIÙ SPICY

Senza respiro ci buttamo a letto e iniziò ad accarezzare la mia pelle nuda.
Ci guardammo negli occhi quando diciamo che provavamo una forte attrazione per l'altro.
Iniziammo a ridere.
"Senti facciamo una cosa occasionale, quando ne abbiamo bisogno ci troviamo per scopare" disse Lorenzo.
"Io ci sto" dissi.
"Adesso dobbiamo tornare, ho almeno tre chiamate perse da Matteo" disse lui.
Avevo male ovunque nel mio copro ma comunque presi i miei vestiti e dopo aver preso uno dei suoi boxer, siccome non avevo più le mutande, andammo insieme agli studio.

Just we ●Lorenzo Zurzolo●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora