Capitolo 4

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(Le conversazioni in grassetto---> Inglese)

(Le conversazioni sottolineate---> Italiano)

( Berel e Amaranta parlano in italiano, non credo ci sia bisogno di sottolineare;) )

E' arrivato, finalmente, il primo giorno di scuola. Amaranta ha continuato ad avere quelle strane visioni e a fare strani incubi. Si sente ogni giorno sempre più stanca, priva di energie, ha notato che ha cominciato a provare Ansia per qualsiasi cosa, quell'ansia che fa venire il voltastomaco, che ti fa tremare incessantemente le mani, che ti fa provare un freddo disarmante, che aumenta i battiti del tuo cuore in modo spropositato e che ti fa mancare il fiato. Amaranta non tollera questa nuova emozione. Sa che è normale provare ansia in certe situazioni, per esempio, quando devi uscire con un ragazzo, tipo Otis, ma non si spiega come faccia a prendere il controllo dei suoi pensieri e del suo corpo. Quando il ragazzo, qualche giorno fa, gli ha chiesto di andare a mangiare un gelato, alla solita gelateria "Tutti Frutti", ha cominciato a provare un po' d'ansia, non sapeva come vestirsi, come truccarsi e, ad un certo punto, sentì la testa farsi pesante, la vista annebbiarsi, e i suoi pollici cominciarono a scrivere da soli la risposta. Quando se ne accorse, si risvegliò da quella sorta di trance, cancellò il messaggio che stava scrivendo poco prima  e accettò subito la sua proposta. Sono successi fatti simili anche con suo padre, le risposte alle sue domande uscivano senza controllo, come se non fosse lei a parlare, come se Amaranta fosse solo una spettatrice. Ha capito quali sono i sintomi, adesso deve solo stare attenta, deve imparare a controllare qualsiasi cosa le stia succedendo, in modo tale da non creare problemi a nessuno. 




-Ehy Rossa, como sta?Amaranta scoppia a ridere. -Si dice "Come stai?" Comunque bene, sono solo un po'...- La ragazza si blocca, non sapendo bene cosa dire. -Insomma, nel complesso sto bene.- Otis la guarda, confuso. -Sicura? Hai delle occhiaie che fanno paura allo spavento. Amaranta lo fulmina con lo sguardo. Anche se è consapevole di avere un'aspetto orrendo. peccato che non riesca a dormire con tutta l'ansia che accumula nel corso dei suoi strani incubi. -Stanotte non ho dormito tanto bene, tutto qua. Però sono in gran forma, guarda!- prova a fare una piroetta, spalancando le braccia, ma riesce ad inciampare sui suoi stessi piedi. Fortunatamente, però, Otis la prende al volo, risparmiando ad Amaranta l'ennesima figuraccia, per di più, davanti a tutti gli studenti della St. Mary's High School. -Certo, Amaranta. Tu si che sei in gran forma! Guarda che s- Ma la campanella, che segna l'inizio del nuovo anno scolastico, lo interrompe. -Mi dispiace, Otis, ma dobbiamo andare in classe, ciao!Otis la guarda andare via, preoccupato. Mentre, Amaranta, si avvia verso l'entrata con la testa china, cercando di non guardare in faccia nessuno. Fortunatamente gli orari delle lezioni le sono già arrivati, ed è rimasta estremamente colpita da tutti i corsi che offre questa scuola. Si avvia verso la sua nuova classe, tenendo strette le bretelle dello zaino, con il cuore che batte a mille.  Quando entra nella stanza, nota che alla cattedra è seduta una donna, con lunghi capelli mossi, mori, gli occhi azzurri e la pelle chiara. Molto giovane. Le uniche insegnanti di francese che ha incontrato in Italia erano abbastanza vecchie e molto acide. -Bonjour, tu sei la nuova studentessa, c' est juste?- La donna punta i suoi occhi chiari verso la Rossa. -Buongiorno. Sì, sono io. Amaranta Gardener.- China la testa, imbarazzata, non le piace presentarsi. -Piacere, Amaranta, io sono Colette Auclair, Insegnante di francese. Prego siediti!- La donna le sorride, alcuni banchi sono ancora liberi, fortunatamente, così decide di sedersi in penultima fila, e aspettare l'inizio delle lezione. La Rossa non ha difficoltà con questa lingua, l'unico problema, in passato, erano le professoresse che la insegnavano.  Menomale che sua nonna, avendo passato tutta la sua infanzia in Corsica, le ha insegnato tutto, fin da piccola. E mentre pensa a lei, la signora Auclair comincia la sua lezione, parlando di tutti gli argomenti che svolgeranno nel corso di questo nuovo anno scolastico. Dalla parlantina dell'insegnante, si percepisce tutto il suo entusiasmo. Ha un sorriso a trentadue denti, gli occhi che le brillano. Amaranta non si capacita di come faccia ad essere così solare, anche perché per lei la scuola è una tortura. In Italia il sistema scolastico è abbastanza pessimo, le scuole cadono a pezzi. Una volta le è finito un pezzo di intonaco sul banco, mentre stava scarabocchiando sul quaderno. Fortunatamente non le è caduto sulla testa. Mentre, qualche settimana prima, dopo essersi appoggiata di fianco a un banco traballante, ecco che una gamba del tavolino si stacca, piombando a terra. Mentre il resto del banchino le finisce sul piede. facendola urlare dal dolore, ha zoppicato per un po'. Per non parlare dell'odio che prova Amaranta verso i suoi vecchi insegnanti. Sminuivano e deridevano chiunque non eccellesse nella propria materia. Non provavano empatia per nessuno e, spesso, avevano preferenze. Amaranta rientrava tra quelle solo perché stava sempre in silenzio, seduta al suo posto, senza muovere un muscolo. Ai professori piacciono i soldatini, quelli che non creano scompiglio in classe. Se avevi un carattere un po' più estroverso, e vivace, ti tartassano. Alcune volte è capitato anche ad Amaranta di essere presa di mira, senza un apparente motivo. O che abbiano fatto qualche battuta sgradevole nei suoi confronti. Alle provocazioni c'è chi risponde e chi no. Ed Amaranta non ne ha mai avuto il coraggio. Qualche volta si pente di non aver dato qualche risposta in più. Soprattutto all'insegnante di storia dell'arte. L'ha sempre trattata in malo modo, ma nessuno ha fatto niente. Adesso, però, è qua, in una nuova città, in una nuova scuola, con nuovi compagni di classe. Può ricominciare da capo, anzi, deve ricominciare. Per se stessa e per sua madre. Un boato interrompe i suoi pensieri, insieme alla lezione. -Mi scusi... Per... Il... Ritardo!- Una ragazzina, minuta, entra in classe senza fiato, sbattendo la porta. Cerca di regolarizzare il respiro e Amaranta sorride alla vista di questa buffa scena. La prof, invece, sembra abbastanza irritata. -Non preoccuparti, signorina Ellis, la prossima volta però lo segno. Avez-vous compris?- La ragazza la guarda un po' scocciata e infastidita risponde. -Oui, madame.- Alza gli occhi scuri al cielo e, svogliatamente, si siede. Vicino alla Rossa. Amaranta la fissa, indecisa se parlarle o no. "Dai Amaranta, prova a fare socializzare!" -Ehm, ciao. Io sono Amaranta, piacere!- Tende la mano nella sua direzione, sorridendole. -Io sono Carrie, il piacere è tutto tuo.- Amaranta rimane a bocca aperta, scioccata. Pensava che fosse carina e gentile, evidentemente si sbagliava. -Guarda che scherzo, scema. volevo solo prendere un po' in giro quella nuova!- "Ma che simpaticona!" Carrie, mentre sorride, le afferra prontamente la mano. La sua è scarna, quasi scheletrica, la Rossa non credeva che fosse così estroversa. -Bene, sono felice di avere una nuova compagna di banco, finalmente. Almeno so a chi dare fastidio nel corso della Auclair, non mi sta particolarmente simpatica, ma penso che si sia notato.- Comincia a parlare a raffica, senza sosta. Ed infatti viene richiamata subito dall'insegnante. -Signorina Ellis, non influenzare Amaranta con la tua parlantina, altrimenti ti mando direttamente in presidenza.- Carrie la fulmina, "Secondo me è la reincarnazione di Carrie di Stephen King." Prima che la biondina dica qualcosa, Amaranta si intromette per evitare una possibile catastrofe. -Mi scusi, non ricapiterà più.-  Vede Carrie sorridere con la coda dell'occhio e si infastidisce. Messa in ridicolo già il primo giorno di scuola. La campanella suona, salvandola. Non saluta Carrie, e così affronta le seguenti ore. Terminando alle 13.00, l'ora del pranzo. Finalmente.  Vorrebbe mangiare in libreria, per evitare di sedersi da sola facendo la figura della sfigata, ma per la strada incontra Otis. -ROSSA! Ho avuto due ore di matematica, ti rendi conto?  2. ORE. DI. MATEMATICA. Inconcepibile. Vieni con me a mensa? Ti faccio conoscere una mia amica!- Come sempre, il ragazzo passa da un argomento all' altro, in men che non si dica. Amaranta riflette bene su cosa fare mentre Otis la guarda, speranzoso, sorridendole. Non riesce proprio a dirgli di no, soprattutto se la guarda così. Quindi, sbuffando si avvia, insieme a lui, alla mensa. Ansiosa di conoscere la sua amica. "Puoi farcela, Amaranta!"

-Oh, menomale. Al tavolo c'è Carrie.- "No, no, no! Non è lei, giusto? Chissà quante Carrie ci sono qua!" Otis, disinteressato dai ragazzi che sta, letteralmente, investendo camminando, e che lo fulminano con lo sguardo urtati, urla. -CARRIEEE.- "Che figure!" Amaranta arrossisce, abbassando la testa, mentre gli studenti della mensa puntano tutti lo sguardo su di loro, con gli occhi spalancati. Cerca di non far caso ai vari bisbigli e insieme si avvicinano al tavolo. Una ragazza, dai capelli biondi, e la pelle chiara, si volta. Otis sorridendo cerca di prendere subito parola, presentandole. -Carrie, ti presento Amar-  Ma la bionda lo interrompe subito. -Io e Ginger ci conosciamo già. Abbiamo fatto il corso di francese insieme.- "Ginger?" La bionda sorride, facendole l'occhiolino. Amaranta ricambia, incerta, e insieme incominciano a mangiare, tra poco devono tornare in classe per le lezioni pomeridiane. 

Otis la accompagna a casa, dopo aver finito il pomeriggio. Non la lascia mai tornare da sola, cerca sempre di rimanere al suo fianco, anche se la ragazza abita lontano da casa sua. Camminano, vicini, ma non parlano. Tutto, intorno a loro, è silenzioso. Come sempre. Non sono in imbarazzo, semplicemente non hanno niente da dire, sono sfiniti dal primo giorno di scuola. Comincia a tirare vento, l'aria fredda le colpisce il viso, sta arrivando l'autunno. Amaranta sorride al pensiero e fissa le prime foglie che da un verde, quasi spento, cominciano a sfumare, con colori che si avvicinano al rosso, arancione e giallo. E' sempre stata la sua stagione preferita, insieme alla primavera, né troppo caldo, né troppo freddo. Ma, soprattutto, è piena di colori. Otis si volta verso la sua nuova amica e decide di interrompere il silenzio. -Che dici di uscire questo fine settimana?- La fissa, in attesa di una risposta, spera, positiva. Sembra imbarazzato ma, Amaranta, non esita a rispondere, e accetta volentieri. Si sorridono, per poi prendere strade diverse. Sono arrivati a destinazione. Ma prima di partire, il ragazzo dagli occhi chiari, china la testa verso il viso di Amaranta, per lasciarle un leggero bacio sulla guancia. Che, pian piano, diventa incredibilmente rossa. Senza smettere di sorridere, la Rossa entra in casa mentre il ragazzo si avvia verso la sua. E, mentre lo guarda andar via dalla sua finestra, si sfiora impercettibilmente la guancia con le dita, la stessa su cui, qualche attimo prima, si sono posate le sue labbra.




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Ciao cari lettori, come va? 

Qua sotto i vari significati e varie foto!

Vi lascio una foto della St. Mary's High School.

(Ho fatto delle piccole ricerche, in teoria dovrebbe essere questa...in teoria.)

 Colette: Significa "vittoria del popolo" e proviene dall'antica Grecia

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 Colette: Significa "vittoria del popolo" e proviene dall'antica Grecia. Tra i nomi femminili francesi eleganti più in voga. Colei che combatte con/per il suo popolo.

Auclair: chiaro.

Carrie:  Diminutivo di Caroline e Carol, il cui significato è "donna libera".

Ellis: Dal nome gallese Elisedd, "gentile".

Ma quanto è carino Otis che, nonostante lui abiti lontano da casa di Amaranta, non la lascia mai tornare da sola?

Di Carrie, invece, che pensate? 

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto!

AISNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora