(Dialoghi in Inglese---> Grassetto)
Sono passati solo pochi giorni da quando Amaranta, la nuova arrivata, ha messo piede in città, ma ha già notato il comportamento bizzarro di alcuni cittadini. Delle persone che incrocia per strada, le poche volte che esce, o le rare volte che si scontra con qualcuno. È come se stessero scappando da qualcosa, sempre in allerta, diffidenti con chiunque gli passi vicino. È questo, quello a cui deve assistere, giorno per giorno, ogni volta che mette piede fuori casa.
Comincia a sentirsi a disagio ad Annapolis, pian piano, si rende conto che quello non è il suo posto. Si sente fuori luogo quando passeggia tra quelle strade deserte.
È sola quando cammina per le vie della città, ma ogni volta, è come se si sentisse mille occhi puntati addosso.
E a lei non è mai piaciuto essere al centro dell'attenzione.
Vuole scappare, fuggire, da quell'inquietante cittadina e dai suoi strambi cittadini.
Tutto ciò le sta trasmettendo ansia, tanta ansia.Amaranta è appena tornata a casa da una lunga passeggiata notturna, anche se è consapevole che uscire di casa, la sera, è molto pericoloso. Quando abitava in Toscana, immersa nella natura, faceva tantissime passeggiate all'aria aperta, non aveva un coprifuoco, ma cercava comunque di non farsi vedere da suo padre, quando usciva. spesso "scappava" dalla finestra, scavalcandola, e poi si metteva ad osservare le stelle insieme a Lulù. Fuori casa si sentiva, semplicemente, libera. Nessuno le imponeva di seguire delle regole, nessuno le urlava contro o minimizzava i suoi problemi. In questa città, da come le ha raccontato suo padre, dopo le 20.00, nessuno può metter piede fuori casa, la polizia potrebbe decidere di fare una multa o, addirittura, di procedere con l'arresto. Quando, però, Amaranta ha chiesto spiegazioni, suo padre si è limitato a guardarla male per poi dirle che sono solo semplici regole che deve assolutamente seguire, senza fare storie. Ma, questa risposta, ha lasciato Amaranta sempre più confusa e in cerca di spiegazioni valide. -Dove sei stata, Amaranta?- Le chiede suo padre spaventandola. Era girata di spalle mentre beveva il suo bicchiere di Coca Cola. La ragazza strizza gli occhi, purtroppo suo padre l'ha colta in fragrante. Si gira, lentamente, e lo squadra. Con occhiaie profonde, gli occhi arrossati, la canotta sporca e la sigaretta in mano, la osserva con sguardo severo. Esige una risposta. E, anche se Amaranta non sembra voler parlare, sentendosi giudicata dallo sguardo insistente di suo padre, si sforza e decide, semplicemente, di dire la verità. Anche se, molto probabilmente, non gli farà per niente piacere. -Sono solo andata a fare una passeggiata.- Lo sguardo di suo padre cambia, sembra deluso. Amaranta non ha rispettato il coprifuoco, non ha ubbidito ad una delle regole che le ha imposto prima di partire.
1) Non uscire di casa dopo le 20.00.
-Vai in camera, rimarrai chiusa lì tutta la notte , e non provare ad uscire, non ti voglio vedere prima di domani mattina!- Cerca di mantenere la calma ma Amaranta sa che, in realtà, è davvero molto arrabbiato, e non le basterà chiedere semplicemente "scusa" per sistemare tutto. Sconfitta, si fionda su per le scale, mentre lancia un'ultima occhiata a suo padre. Lo vede accendere la televisione, dove appare subito una donna con, affianco, l'immagine di un ragazzino. Sembrerebbe avere, più o meno, la sua età. -E' stato ritrovato l'ennesimo cadavere, qua, ad Annapolis. Si tratta di Arvel Jimenez, un ragazzo di soli quindici anni, scomparso pochi giorni prima. Gli inquirenti presumono si tratti di suicidio, ma non hanno rilasciato ulteriori informazioni sulla causa della morte.- Amaranta, spaventata, spalanca gli occhi. "Ennesimo?" Suo padre, scosso, abbassa il volume della TV, costringendo Amaranta a scendere le scale, per sentire meglio cos'ha da dire la giornalista. La donna non sembra né dispiaciuta, né spaventata, parla con tranquillità, come se fosse una cosa normale. La rossa, invece, è abbastanza scossa, fin da quando è giunta in città, si è resa conto che c'è qualcosa non va. Cerca di non pensare al fatto che ci possa anche essere uno spietato serial killer che si diverte ad uccidere adolescenti, e si avvia, nuovamente, verso la sua camera. Si siede vicino a Pablo e si mette ad osservare la strada, ormai è diventato il suo passatempo preferito, non ha amici con cui uscire, un padre con cui parlare. Ha solo la sua amata pianta carnivora.
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AISNA
HorrorTra le case di questa cittadina, tra le mura di qualsiasi quartiere, si nasconde una leggenda... Un'inquietante leggenda, che si aggira silenziosamente negli angoli più bui e spaventosi del paese, che viene sussurrata all'orecchio da bambino in bamb...