Capitolo 12

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(Grassetto---> Inglese)

(Sottolineatura---> Italiano)


E' passata esattamente una settimana dall'episodio del molo. Amaranta non si è più fatta né vedere né sentire. E i suoi due migliori amici sono preoccupati. Ogni qualvolta si sono diretti a casa sua, ad aprire la porta è sempre stato Berel, suo padre. Che inventava qualsiasi tipo di scusa, pur di non farli incontrare. Ma quella che, effettivamente, non li voleva vedere, è Amaranta. Forse lo sta lasciando vincere, o forse no. Solo il tempo può dirlo, o forse le sue condizioni fisiche e psicologiche. Quanto tempo le rimane? E' riuscita a resistere in questi sette giorni, passati in completa solitudine? Oppure qualcuno, di indesiderato, è passato a farle visita giornalmente? Finirà per essere una sua, ennesima, vittima? Oppure in questi "pochi" giorni di assenza gli ha tenuto testa? Troppe domande senza risposta. L'unica che può dirci, effettivamente, qualcosa, adesso, sta percorrendo i corridoi della scuola, diretta verso il bagno. L'ennesima interrogazione è andata male, la solita ansia ha preso il sopravvento. Ammutolendola. Ancora. Nessuno può capire cosa prova una persona ansiosa, il disastro che inonda la sua testa, i pensieri negativi che si attorcigliano tra loro, gli argomenti che avevi studiato per ore svanire. La costante paura di sentirsi giudicati dagli altri. Sentirsi sbagliati, stupidi ed inutili. Sentire di essere sempre un passo indietro, rispetto ai tuoi coetanei. Anzi, al mondo intero. Questo è quello che percepisce un ansioso. Queste sensazioni non spariscono. Ti accompagnano quando vai a scuola, quando torni. Quando sei con i tuoi amici e quando rimani chiuso in casa, a contemplare il vuoto. Quando vuoi stare solo, e in compagnia. Quando vuoi ridere, piangere, gridare e sfogarti. tutto ciò, non ti trasmette un po' d'ansia? Questo è quello che deve affrontare Amaranta, insieme a tantissimi altri adolescenti. Quest' ultimi, riusciranno a riprendere in mano la propria vita? A farsi spazio all'interno della società, che spesso li denigra? Riusciranno ad essere, finalmente, felici? 

"Benvenuti ad Annapolis, dove l'Ansia prende vita!"



Amaranta è appoggiata al lavandino, mentre prova a regolarizzare il respiro. Fallendo. Si sente svenire, ha paura di perdere il controllo. Un forte capogiro le fa portare la mano alla fronte. Mentre strizza forte gli occhi, per colpa del dolore. "E se qualcuno entra e mi vede in questo stato? Cosa penserà?" Sente freddo, tanto freddo. Trema, mentre una sensazione di nausea si fa largo nel suo stomaco. Contorcendolo. Niente sembra reale, un senso di derealizzazione si fa spazio nella sua mente. Tra i suoi pensieri. "Respira, Amaranta, è tutto ok!" Una risata squarcia il silenzio, qualcuno tira lo sciacquone del water. -Chi c'è?- Una delle porte, tinte di viola, cigola. Mentre si apre lentamente. Le luci sfarfallano. Sulla porta una frase attira l'attenzione della Rossa. 

"Benvenuti ad Annapolis, dove l'Ansia prende vita!"

Scritta con un rosso accesso che, pian piano, comincia a colare verso il basso. Proprio come se stesse sanguinando. "Questa frase è ovunque, cazzo!" E più la porta si apre, più degli artigli, alle sue spalle, che escono dallo specchio posto, appunto, dietro di lei, si avvicinano. E quando la porta si spalanca, ecco che gli artigli le afferrano la spalla. La ragazza si gira di scatto, urlando. -Amaranta?- Una ragazza bionda, entra nei bagni femminili. Preoccupata. -Carrie?-  -Ginger, cosa ti sta succedendo?- Carrie le si avvicina, posandole le mani sulle guance e guardandola negli occhi. -Lo sai che puoi parlare con me, vero?- La Rossa scuote la testa, confusa. -Scusa, adesso devo andare.- Amaranta esce di fretta, tirandole una spallata. -Scappare non servirà a niente!- Le urla Carrie, prima che la Rossa varchi la soglia della porta e si dilegui. Ma, ormai, la Rossa non la sta più ascoltando. Anzi, non sta ascoltando più nessuno.

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