(Grassetto---> inglese)
(Sottolineatura---> Italiano)
E' passato un mese dall'inizio della scuola, Amaranta ha notato gli sguardi vuoti e privi di vita di tutti gli studenti della St. Mary's High School. Ma, fortunatamente, ha Otis e Carrie, con cui, negli ultimi tempi, ha legato sempre di più. Le sembrano gli unici ragazzi "normali" qua, ad Annapolis. Le sue allucinazioni vanno e vengono, insieme alla sua Ansia. Non sa cosa le sta succedendo, ma non vuole chiedere aiuto. Qualcosa, più forte di lei, lo impedisce. Pensa che sia solo un periodo di passaggio, ma non si farà spezzare da qualunque cosa stia provando a sopprimere la sua felicità, a rovinare la sua vita.
-GINGER!- Amaranta si volta, divertita, con un sorriso sul suo pallido viso. -Buongiorno, Carrie.- Fissa la biondina, che comincia a legarsi i capelli in una coda disordinata. -Buongiorno un cazzo, stamani sono caduta dal letto e ho battuto una mega testata sul pavimento, non so nemmeno come ho fatto, in effetti. Però sono arrivata in orario, così quella Baguette vivente della Auclair non mi potrà segnare l'ennesimo ritardo, voglio proprio vedere la sua faccia da schiaffi che espressione assumerà!- "Baguette vivente?" Scoppiano a ridere, la Rossa, o come la chiama la bionda, Ginger, gradisce la parlantina di Carrie, non le piace tanto parlare, è felice di aver trovato qualcuno che lo faccia al posto suo! -Ma hai studiato per l'interrogazione, vero?- La faccia della biondina cambia drasticamente, l' espressione compiaciuta che aveva qualche attimo prima viene sostituita subito da una faccia terrorizzata, e impallidisce, la Rossa pensa quasi che stia per svenire proprio lì, davanti a tutti. -Cosa. Hai. Appena. Detto?!- Amaranta scoppia nuovamente a ridere, per le espressioni della bionda. "Non ci credo!" Dietro alla sua figura, scorge Otis, che si avvicina sorridente -Ehilà bellissime, come st- ma viene interrotto bruscamente. -Zitto, testina di cazzo, sono nella merda, capisci, nella merda!- Afferra il colletto della maglia del moro e comincia a strattonarlo, disperata. -La Auclair, vero?- Carrie non risponde nemmeno e comincia a correre via, -Ci vediamo all'ora di pranzo, qualcosa mi dice che tra poco avrò un calo di zuccheri e che dovrò andare nel primo bar più vicino per ingozzarmi di schifezze...Per poi entrare alla seconda ora, ovviamente. Amaranta parami il culo, altrimenti te lo sfondo io.- Amaranta ride senza sosta, per poi annuire alla sua ultima richiesta, alzando entrambi i pollici nella sua direzione. Rimane sola, con Otis. -Mi spieghi che è successo? è la prima volta che la vedo arrivare in orario.- Sembra confuso, la sua faccia è buffa e ad Amaranta sfugge un sorriso, <
-E' arrivata presto proprio per vedere la reazione della professoressa, peccato si sia scordata dell'interrogazione.- Sfugge un risolino pure ad Otis, -Francese è sempre stato il suo tallone d'Achille, sai, eccelle in tutto tranne che in quello. Ormai si è completamente arresa.- Sorridono e cominciano a parlare del più e del meno, ma ad Otis arriva una telefonata. -Scusa, mi allontano un attimo.- La Rossa annuisce, e mentre lo aspetta scorge una figura alla finestra, girata verso di lei. E sente quella sensazione salire, l'Ansia aumentare, il respiro mancare. -Rossa, oh ma che- Amaranta sta tremando, -C'è qualcosa a quella finestra laggiù!- Si girano, ma non c'è più nessuno. -Amaranta, sarà stato qualche insegnate, stai tranquilla.-
La peggior frase da poter dire ad una ragazza Ansiosa.
-Non era normale, te lo giuro c'era...- "Zitta, Amaranta."
-...Chi...chi ha parlato?!-
Otis sembra sempre più preoccupato. <<
-Ci sono solo io qua Rossa, e non ho sentito niente. Sei sicura di star bene?- Posa le sue grandi mani sulle spalle della ragazza, guardandola fissa negli occhi, con le sue iridi chiare, quasi trasparenti alla luce del sole. Alla fine posa il palmo della sua mano sulla fronte della Rossa, per sentire se ha la febbre. -Scotti, mi sa che hai la febbre. Forse è meglio se torni a casa. Mandami un messaggio con su scritto i tuoi corsi, così guardo se conosco qualcuno e ti faccio mandare gli appunti.- Amaranta gli sorride, riconoscente ma non ha intenzione di tornare a casa. -Grazie, ma sto bene. E non sono pazza, so quello che ho visto!- Si incammina lasciando Otis indietro, triste per averla fatta arrabbiare. Non era sua intenzione. Come Amaranta non era intenzionata a lasciarlo tutto solo, ma i suoi piedi si sono mossi da soli, comandati dal fastidio provato in quel momento. "Io non sono pazza!"
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AISNA
HorrorTra le case di questa cittadina, tra le mura di qualsiasi quartiere, si nasconde una leggenda... Un'inquietante leggenda, che si aggira silenziosamente negli angoli più bui e spaventosi del paese, che viene sussurrata all'orecchio da bambino in bamb...