Lacrime e baci

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 L'unica emozione che riesco a provare in questo momento é l'ansia

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L'unica emozione che riesco a provare in questo momento é l'ansia.

L'ansia di non riuscire ad andare a New York insieme al mio fidanzato, l'ansia di perderlo, di deluderlo, l'ansia di sbagliare e di essere giudicata da suo zio.

É la sera prima della prova e sono ancora qui ad esercitarmi, le mie mani sudano, treman, il mio battito cardiaco é accelerato e sembra voler arrendersi, come lo sta facendo il mio cervello che mi impedisce di pensare lucidamente.

Tutti i pensieri negativi mi passano per la testa, non riesco a pensare a un lieto fine in questa storia.

In queste settimane ho cercato di sembrare calma e felice davanti a William, ma era tutta una maschera per non farlo preoccupare.

Una lacrima scorre sul mio viso , all'inizio pensavo fosse sudore, ma poi sono cadute altre ancora che hanno offuscato la mia vista e la mia mente.

Non riesco a emettere voce, la gola me lo impedisce , é come se fosse stato acceso un incendio proprio lì.

Tutte le mie emozioni avverse sono all'improvviso interrotte dal suono del citofono.

Chi può essere a quest'ora? Sono le tre di notte.

Forse sarà uno stupido scherzo fatto da dei ragazzini che perdono tempo bussando ai citofoni della gente sconosciuta.

Mi ricordo ancora una notte, precisamente alle cinque del mattino, io ero nel mio letto comodo , persa nel sogno bellissimo che stavo facendo e all'improvviso suonarono al citofono due volte.

Io, scalza, con il pigiama addosso che era così leggero che una volta scesa dal letto stavo morendo di freddo .

Andai ad aprire e vidi un gruppo di ragazzini correre dall'altra parte della strada per non farsi beccare.

Io gli regalai un dito medio e la mia faccia seccata.

Ora ritornando al citofono appena suonato, ho deciso di andare ed aprire, questa volta non sono scalza, ma indosso delle ciabatte comode a forma di gatto, una felpa abbastanza grande, nera con un cuore rosso sopra e dei pantaloncini corti neri della Nike.

Corro a passi veloci per mandare a quel paese quei bambini scostumati.

Apro la porta e proprio quando stavo per alzare il dito medio, avverto delle labbra appoggiate sulle mie, delle mani delicate che accarezzano le mie guance e un profumo buonissimo che inonda le mie narici.

É William... ma che ci fa qui?

Mi pongo tante domande ma questo dolce bacio mi distrae e mi fa venire voglia di non staccarmi mai dalle sue labbra morbide.

<<Willy, che ci fai qui? >> chiedo sorpresa della sua presenza fuori casa mia a quest'ora.

<<Non ti volevo lasciare sola proprio il giorno prima della prova che determinerà il nostro destino >> risponde, non togliendo lo sguardo dalle mie labbra.

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