Promesso?

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Sono arrivata al punto d'incontro, scendo dalla macchina e assisto a una scena che non avrei mai voluto vedere

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Sono arrivata al punto d'incontro, scendo dalla macchina e assisto a una scena che non avrei mai voluto vedere.

William sta litigando con Adam, e sembrano tutti e due molto arrabbiati, anche se Adam sembra anche spaventato, forse lui non si aspettava di incontrarlo.

Ho paura che questo incontro finisca con due occhi neri e con tanto sangue, devo ferme qualcosa, devo fermarli.

<<Voi due smettetela!>> grido, li blocco, mettendomi in mezzo a loro, con un respiro molto affannato, per l'ansia provata in quel momento.

Ho sempre sofferto d'ansia, fin da quando ero piccola, infatti quando mia madre e mio padre litigavano mi venivano attacchi d'ansia e piangevo a dirotto, fino a quando i miei genitori vedendomi disperata, si fermavano, non aiutandomi nemmeno, lo facevano in continuazione.

Adam e William mi guardano sorpresi e anche confusi, non so se lo fossero per il mio comportamento o per il loro.

Io sono stata la creatrice di tutto questo caos, sono io che ho confuso i sentimenti di Adam, avrei potuto dirglielo dall'inizio che non mi interessava, invece quella domenica ho fatto la parte dell'innamorata e così ho confuso anche me.

Voglio dire a loro la verità, dare una risposta, ma non la riesco a dare ora, proprio in questo momento che sono in difficoltà, che ci sono loro due, pieni di emozioni diverse.

<<É stata tutta colpa mia! Non litigate!>>

<<Perla non é stata colpa tua! Questo qui ti ha mandato dei fiori con un biglietto romantico, come può essere colpa tua?>> cerca di tranquillizzare la mia voce tremolante dando la colpa al ragazzo affianco a lui, indicandolo.

Sembrano due bambini della elementari che stanno litigando davanti alla loro maestra.

Io mi ricordavo un William più maturo... il vecchio lui era così affascinante per la sua gentilezza e per la sua pazienza.

Ora é diverso.

<< Statti zitto!>> commenta Adam alla risposta sua risposta.

Ecco. Come non detto, dei bambini.

<<Zitto tu! Chi ti credi di essere?>> lo colpisce, menomale non troppo forte, ma l'ha spostato a qualche centimetro di distanza da lui.

Lo ignora. Mi guarda e credo abbia intenzione di chiedermi qualcosa.

<<Quindi chi scegli? Me o William?>>

Ma é serio? Non ha capito che nemmeno io so più decifrare i miei sentimenti?

<<Lasciala in pace, non vedi che é in
difficoltà?>>

Menomale che c'é lui...

<<Voglio stare da sola, scusatemi>>

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