quattordici

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"Niente?" Chiese Dinah alle altre ragazze appena tornò al campo.
"Niente. Abbiamo cercato ovunque," disse Ally.

Camila, appena tornata al campo, si era rinchiusa nel camper. Non parlò con nessuno. Aveva appena ritrovato sua sorella e ora l'aveva persa di nuovo, era stanca di tutto questo. Voleva andare via di lì. Via dai suoi compagni di gruppo. Voleva mettere fine alla sua vita, come poteva pensare di avere un futuro? Non ricordava nemmeno com'era il mondo prima di tutto questo casino, non ricordava che fine facessero i morti dopo essere morti e non ricordava nemmeno com'era la vita quotidiana di tutti gli essere umani. Aveva dimenticato il suo passato come se fosse un brutto ricordo.

Si alzò dal letto, doveva sfogarsi in qualche modo. Entrò velocemente in bagno, chiuse la porta alle sue spalle, accertandosi che fosse chiusa a chiave. Si mise davanti allo specchio per qualche secondo. Non si riconosceva più. Il riflesso mostrava un disastro, non più la ragazza felice di una volta.

Aprì velocemente il cassetto del piccolo mobile alla sua destra e ne prese un paio di forbici, posandole sul piano a fianco il lavandino. Le guardò per qualche secondo prima di alzarsi la manica destra della sua felpa. Guardò attentamente il suo polso pensando che, dopo aver fatto quello che aveva intenzione di fare, si sarebbe riempito di tagli.

Prese la piccola forbice con la mano sinistra e esitante la appoggiò sul polso, incominciò a tremare. Qualche lacrima incominciò a rigarle il viso ma a lei non importava. Voleva sfogarsi e sapeva che quello non era il modo giusto per farlo, quando lì fuori c'erano le spalle di un gruppo intero su cui piangere. Il problema era che a lei non sembrava giusto far pesare i suoi problemi ad altre persone perché sapeva che tutti i ragazzi del gruppo avevano qualcosa con cui combattere ogni giorno.

Lentamente incominciò a premere la punta della forbice sul suo polso, sentiva già il dolore, ma quello fisico era niente a confronto con quello emotivo. Fatto il primo taglio ne fece un altro, e poi un altro e quando non le sembravano abbastanza, alzò la manica sinistra della felpa e con la mano destra prese la forbice. Riempì anche l'altro polso. Riempì anche i fianchi e le cosce. Le bruciava tutto. Voleva urlare con se stessa che era una pessima sorella, che non era mai abbastanza per nessuno, che aveva perso tutti quelli a cui voleva bene, che era inutile continuare in un mondo dove hai paura anche di dormire nel proprio letto.

Sciacquò via il sangue che si era incrostato sui tagli, li nascose bene per poi ritornare a letto. Si mise sotto le coperte, rannicchiandosi ad un angolo del letto. Aveva paura del mondo in cui viveva, se così poteva ancora chiamarsi. Aveva paura di se stessa e di quello che si era appena procurata.

Cercò di scacciare via i pensieri e dopo aver preso un grande sospirò si addormentò in quel letto vuoto, senza nessuno a cui potersi abbracciare. Senza il profumo della sorellina più piccola. Senza la voce di Lauren mentre cantava alla bimba. Era sola oramai.

-

Lauren stava per uscire dal bosco quando vide 5 auto passare velocemente sulla strada principale, si stavano dirigendo verso il suo campo, ma non vide chi fossero, era troppo buio e molto probabilmente nemmeno loro videro lei. Incominciò a camminare velocemente, aveva il presentimento che qualcosa di brutto fosse successo ai suoi amici. Era troppo stanca per correre, aveva camminato troppo, sentiva i piedi bruciare sulle suole delle scarpe che premevano sull'asfalto. Era distrutta, voleva accasciarsi ad un lato della strada per potersi riposare per qualche secondo ma sapeva che non poteva.

Cercò di correre lentamente per arrivare prima al campo, il quale non distava troppo da dove si trovava ma visto che era a piedi, ci avrebbe messo molto di più.

Il fucile era ancora allacciato intorno alla sua spalla destra mentre nella mano sinistra manteneva un piccolo coltello, aveva paura di trovarsi davanti ad un gruppo di zombie, aveva paura di morire a causa loro.

apocalypse love ➳ camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora