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Fukuzawa mai avrebbe immaginato che l'incontro con Fukuchi sarebbe durato così tanto.
Si erano ritrovati a discutere solo di avvertimenti vari su un intruso che circola a piede libero nel maniero e con un'indagine fallita riguardo Ranpo.

Fukuzawa non faceva altro che pensare all'appuntamento con Mori dopo la cena, era così sommerso dai pensieri che la fame passò in secondo piano.
Il pranzo ebbe lo stesso spettacolo della prima cena dell'argentato, e la sera stessa non c'era nessun posto libero.
Le guardie non si fecero problemi a tal proposito, ignorarono la situazione e Fukuzawa si sentì libero di non entrare nella mensa, seppur Ranpo sperava che venisse notato e raggiunto, ma invano.

L'ora della visita si stava avvicinando.

Fukuzawa, impaziente, si diresse verso l'infermieria, attento a non trovare nessuna guardia lungo la strada.

L'assassino doveva cogliere assolutamente delle informazioni, ormai aveva ben compreso che il medico che si stava attualmente occupando di lui, era l'intruso, e molto probabilmente un pericolo per il posto.

La fedeltà di Fukuzawa per Fukuchi era alta, ma voleva sapere prima cosa quel medico volesse da lui, prima di avvertire dove e quando poteva essere facilmente trovato Mori.

Fukuzawa, senza bussare, entrò senza esitare dentro la stanza, ciò che gli si presentò davanti lo sconvolse e rimase spiazzato sul posto.

Il lettino di metallo dello studio era diventato un tavolo da ristorante.

Una tovaglia bianca ricamata a coprire la superficie, due piatti, due calici di vino, posate d'argento, un vassoio ancora con il coperchio sopra, una candela e una rosa al centro di tutto questo.

Fukuzawa non sapeva se tenere la mascella serrata, inorridito, o spalancare la bocca dallo stupore.
Si risvegliò dai suoi pensieri quando sentì alle sue spalle la porta essere chiusa a chiave e si girò immediatamente.

Mori aveva come sempre il camice bianco e delle piccole chiazze rosse rovinavano il suo aspetto impeccabile.
« Buansera, Fukuzawa. »
Il medico lo salutò con un sorriso dolce e lo sguardo furbo.

« Che cosa significa tutto questo? »
Domandò Fukuzawa, restando freddo e ostile, senza lasciarsi abbindolare da questa scenata.
Anche le luci dello studio erano basse, mettendo più in risalto la dolce fiamma della candela.

Mori gli si avvicinò e prese una delle mani dell'uomo, infilando le sue dita in quelle di Fukuzawa.
« Per le tue mani, ovviamente. »
Rispose innocentemente il dottore.

L'assassino si staccò immediatamente da quella presa, facendo scoppiare l'altro in una risata sonora, come se non avesse paura di essere sentito oltre la porta.

« Prego, Fukuzawa. Siediti! O vuoi che ti sistemi io la sedia? »

« Tu sei l'intruso. »
Cominciò schietto Fukuzawa.

« Vuoi già rovinare il nostro appuntamento così? »
Mori si mise seduto serenamente.

« Non è un appuntamento. »

« È il nostro appuntamento medico, idiota. Come vuoi curare le tue mani se non hai la forza? Devi mangiare per far si che guariscano in fretta. »
Mori sollevò immediatamente dopo il coperchio del vassoio che si trovava a "tavola", rivelando così della zuppa di verdure e delle cosce di pollo.
La stessa prima cena mancata di Fukuzawa.

L'assassino rimase fermo, in piedi. Il medico cominciò a dividere le pietanze sia per sé che per l'altro.

Il pasto era fumante, profumato e invitante. Preparato in maniera più raffinata rispetto alle portate senza cuore della mensa.

Intruder [BSD - FukuMori]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora