Fukuzawa non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
Erano solo le due del mattino, e ancora continuavano a ronzargli milioni di paranoie, paranoie che gli aveva causato Mori.No, di Fukuchi si doveva fidare.
Il direttore era il suo migliore amico, era certo che avrebbe trovato un medico per aiutarlo, a costo di distruggere il governo.O meglio, così credeva Fukuzawa.
L'assassino si girava e rigirava nel letto continuamente, nonostante si sforzasse a chiudere gli occhi, era inutile. La sua mente non trovava pace.
Magari doveva controllare di persona.
No, non doveva.
Una sola sbirciata?
No, Fukuchi era il suo migliore amico, era certo che avesse mandato al governo mille richieste di un dottore, da quando il loro più abile assassino era rinchiuso lì dentro.
Fukuzawa sbuffò e si alzò dal letto, si avvicinò alle sbarre della sua cella e cercò di afferrare la maniglia, con la poca forza che aveva.
Faceva ancora in tempo ad andare di nascosto nello studio del direttore e accertarsi da solo se c'erano delle novità per lui.
Ormai aveva perso la pazienza.Magari avrebbe visto delle buone notizie e sarebbe andato a dormire sereno.
Era certo che si sarebbe rimesso sotto le coperte tra meno di un'ora.
Sarebbe stata una passeggiata, Fukuzawa per il suo lavoro aveva dovuto imparare a essere discreto e furtivo in luoghi sconosciuti, specialmente a dover imparare a scassinare varie serrature se la sua preda era ben protetta e chiusa a chiave in una stanza.
L'assassino si mise all'opera, dopo essersi accertato che la guardia nel corridoio stesse dormendo, si sforzo ad aprire la cella vecchia e poco sicura.
Era nell'area meno controllata e severa dell'edificio, quindi non si aspettava che sarebbe stata dura aprire la sua cella. Infatti, fu un gioco da ragazzi, o almeno, lo sarebbe stato, se non fosse stato per le sue mani.
Infatti si ritrovò a dover utilizzare i polsi con grande sforzo, l'unica zona ferma delle sue mani.Fukuzawa uscì dalla cella e riuscì ad andare silenzioso verso le scale, ormai certo di non avere più il rischio di essere visto da una guardia, tirò un leggero sospiro di sollievo e si dirisse verdo il piano inferiore, diretto verso l'ufficio del direttore.
Fukuzawa fu molto bravo a non farsi notare da nessuno, a essere silenzioso e invisibile anche dalle poche telecamere di sicurezza che c'erano.
Ancora si fidava delle sue abilità, si sentiva sicuro di sé, ce l'avrebbe fatta da solo e tranquillo a completare tutto.Oh, almeno, così credeva.
« Che ci fai qui? »
Fukuzawa sentì una voce alle sue spalle, nonostante gli era familiare, un brivido lo avvolse dietro la schiena e si girò pallido in viso.
Era Ranpo, con un lecca lecca in bocca e la sua solita aria saccente.
« Che cosa ci fai tu qui? »
Bisbigliò Fukuzawa serio, quasi ringhiando.« Ti ho seguito, mi stavo solo annoiando. E comunque l'ho chiesto prima io a te! »
Ribatté il corvino, in tutta risposta ricevette un "sh" secco dall'altro.L'argentato sospirò, come se non dovesse minimamente stupirsi della sua presenza lì in quel momento.
Ranpo era uno dei tanti misteri che gli erano capitati nella vita, forse il più grande, di cui non si interessava molto, seppur ultimamente gli stava suscitando un po' di curiosità.« Non sono fatti tuoi. Torna nella tua cella. »
Tagliò corto il maggiore, andando avanti.Ranpo non si diede pace e cominciò a seguirlo.
« Perché? Io posso aiutarti. Con le tue mani, cosa credi di fare esattamente? Se ti scoprono fuori dalla tua stanza adesso, finirai nei guai. »
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Intruder [BSD - FukuMori]
FanfictionFukuzawa è uno dei più stimati sicari del governo giapponese, fino a quando un incidente gli ha fatto perdere l'uso delle mani, rendendolo incapace di reggere la sua fidata katana. Il governo, trovandolo adesso inutile e solo un peso da mantenere...