34 Orgoglio maledetto

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Donovan



Quel giorno restai in piscina nella villa dei Torres fino al tramonto. I padroni di casa erano partiti per le vacanze in Kenya.

Gabriel se ne stava chiuso in camera sua con una delle sue amichette e io ero rimasto in giardino con gli ultimi ospiti rimasti. Era stato un party pazzesco. Quando si trattava di intrattenere e di festeggiare, i Torres ci sapevano fare eccome.

Era come se fosse scritto nel loro corredo cromosomico.

Quella festa aveva inaugurato l'inizio dell'estate e la fine della scuola.

Ero ancora in ammollo accanto all'idromassaggio mentre mi beavo alla vista dell'oceano sconfinato che riuscivo a vedere dalla terrazza, quando inaspettatamente un movimento richiamò la mia attenzione.

Una sirena nuotò sotto la superficie dell'acqua e quando riemerse non potei evitare di guardare come le gocce d'acqua brillavano sul suo viso stupendo.

Sam era bellissima. Era ingiusto che la ragazza più bella che io avessi mai incontrato nella mia vita, fosse anche quella che non ero autorizzato a toccare.

La vidi nuotare verso di me e rimasi stregato a osservare come l'acqua lambiva quel corpo ultraterreno.

Mi attaccai con la schiena alle piastrelle del bordo e mi passai una mano tra i lunghi capelli biondi, provando a darmi un contegno.

- Ti è piaciuta la festa? – mi chiese mentre si posizionava accanto a me.

Il suo braccio quasi mi sfiorò, ma io tenni lo sguardo dritto davanti a me.

- Molto – affermai e non aggiunsi altro.

Fu Sam a voltarsi verso di me. Mi allontanò un ciuffo di capelli che mi era caduto sulla fronte e mormorò – Se ti danno fastidio davanti agli occhi puoi usare questa –

Si sfilò la fascia elastica che aveva tra i capelli e me la porse.

La strinsi tra le dita e la scrutai dubbioso.

- Che cosa devo farci con questa? – sbottai squadrandola di sottecchi.

Sam sbuffò e alzò gli occhi al cielo, poi me la tolse di mano e mi si accostò cominciando a trafficare con i miei capelli. Mi era talmente vicina che il suo fiato mi sfiorò il collo.

Trattenni il respiro e provai a tenere lo sguardo all'altezza dei suoi occhi. Sapevo che se lo avessi abbassato sarei stato inevitabilmente attratto dai promontori intrappolati nel bikini rivelatore.

- Ecco fatto – disse Sam quando si ritenne soddisfatta del suo lavoro.

Mi tastai i capelli e mi resi conto che la fascia mi teneva il ciuffo lontano dalla fronte.

- Puoi tenerla – continuò lei con un sorriso, poi aggiunse

- Così quando correrai in campo non avrai i capelli ad accecarti. E magari penserai a me – la sentii dire, ma tutto quello che volevo era sapere di cosa sapevano le sue labbra.

Restammo uniti in quell'abbraccio fino a quando non mi sollevai e scivolai via da lei.

Sam si mise a sedere e si sistemò il vestito.

Ogni volta che facevamo l'amore mi incantavo a guardarla perché lei diventava persino più bella. I suoi occhi diventavano due languidi laghetti neri e le sue labbra soffici boccioli di rose.

Run After Spin Off di Running with the wolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora