13 La rosa

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Sam



Restai raggomitolata contro la porta per mezzora, provando ad ignorare Carillo che mi implorava di aprire.

Ad un certo punto sentii un violento bussare alla porta della camera, un chiacchiericcio e poi una strana agitazione

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Ad un certo punto sentii un violento bussare alla porta della camera, un chiacchiericcio e poi una strana agitazione. Mi portai entrambe le mani alla bocca quando mi resi conto che stava succedendo qualcosa oltre la porta del bagno.

Poi qualcuno si avvicinò all'uscio e bussò delicatamente.

- Sam? -

Era Donovan.

Tirai in sospiro di sollievo e quando aprii la porta, lo spettacolo che mi si presento mi sconcertò.

Donovan aveva un occhio nero e Blair uno zigomo tumefatto, ma era Carillo ad aver avuto la peggio dal momento che se ne stava disteso al suolo sofferente.

Donovan ignorò la mia reazione, mi prese per una mano e mi trascinò fuori dal bagno in malo modo.

- Stai bene? - mi chiese Blair mentre scendevamo le scale velocemente e raggiungevamo l'auto nel parcheggio.

-Si - mormorai prendendo posto sul sedile posteriore del Suv di Donovan.

Il mezzo partì con un rombo di motore e lo stridio dei pneumatici ruppe il silenzio della notte.

Ci immettemmo subito sulla statale e restammo tutti e tre in silenzio per un po'.

- Mi dispiace per quello che è successo...potreste evitare di dirlo a mio fratello? - sussurrai improvvisamente chinandomi tra i sedili.

Blair provò a dire qualcosa, ma la voce imperiosa di Donovan mise a tacere entrambi.

- Chiudete il becco! Tutti e due! – esclamò.

Donovan non era un tipo collerico. A pensarci bene, erano poche le volte in cui lo avevo visto incazzato fuori dal campo da rugby. Ma in quel momento percepivo la sua furia dal modo in cui teneva le mani sullo sterzo.

Guidava con movimenti rabbiosi. Aveva gli occhi puntati sul parabrezza e un muscolo guizzava sulla sua guancia.

Era furibondo e bello da morire.

Era furibondo e bello da morire

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