25 Il Carosello

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Sam





Avevo costretto Donovan a salire sul King Arthur Carousel.

Era la giostra più antica e più iconica dell'intero parco di Disneyland ad Anaheim, in California.

Quando sedevi su uno dei suoi cavalli ti lasciavi trascinare in un'esperienza senza tempo e pareva quasi di catturare l'essenza delle fiabe e della fantasia.

La giostra era splendidamente decorata.

I cavalli di legno erano intagliati a mano con accenni dorati, i pannelli superbamente dipinti e i carri dal design intricato. Il Carosello aveva un fascino regale e senza tempo.

Una dolce melodia accompagnava il movimento della giostra. I brani classici della Disney e le note incantevoli accrescevano il senso di meraviglia e di magia.

Mi era sempre piaciuto passeggiare tra i vialetti colorati di Fantasyland e quelle volte in cui i miei genitori avevano deciso di portare me e Gabriel in quel luogo, era sempre stata una magia. Probabilmente i momenti migliori che avevamo vissuto come famiglia erano proprio legati a quel posto.

Uno spazio incantato dove ritrovarsi bambini, una dimensione magica dove anche gli adulti tornavano a guardarsi attorno con spensierato stupore.

Indiscutibilmente vedere Donovan con la sua imponenza e la sua stazza fisica in groppa ad uno dei cavalli era un gran bello spettacolo.

Per non affermare comico.

- Non mi sono fatto centocinquanta miglia per salire su una cazzo di giostra per bambini – si lamentò il cavaliere in questione incenerendomi con lo sguardo.

I nostri cavalli erano talmente vicini che le nostre ginocchia quasi si sfioravano.

La giostra ospitava un gran numero di bambini ed io gli diedi una gomitata per spingerlo a moderare il linguaggio.

- Sta' buono Al – lo rimproverai, poi i miei occhi si riempirono di folle meraviglia e con aria trasognata continuai - È talmente romantico tutto questo. I cavalli, le carrozze. La melodia. Non senti di essere immerso in una fiaba? Non percepisci la polvere di stelle? –

La giostra si muoveva in cerchio e i miei capelli sventolavano scossi dalla lieve brezza estiva.

- No. Quello che sento è il calore e il voltastomaco. Quanto tempo dura questo giro? – sbottò Donovan con antipatia mettendo fine all'incanto.

- Sei un guastafeste! – lo sgridai incenerendolo con lo sguardo.

Donovan non si lasciò intimidire ma si chinò su di me e i suoi occhi verdi sfavillarono di una luce ostile.

- Se dopo non andiamo a fare un giro su qualcosa di più pericoloso e movimentato Sam...sappi che...- iniziò a minacciarmi, ma io acciuffai la sua mano e me la portai alle labbra.

Gli baciai le dita una per una con baci lievi, ma sensuali intanto che i miei occhi lo tenevano recluso in uno sguardo arroventato.

Donovan divenne rosso ed io sorrisi imprudentemente. Sapevo l'effetto che gli facevo.

Smise di protestare e restò con gli occhi puntati sulle mie labbra inumidite.

- So quello che stai facendo – bisbigliò con voce strozzata.

- Cosa? – gli chiesi innocentemente.

- Stai cercando di distrarmi e di ottenere la mia resa perché hai il terrore di finire su una di quelle giostre ad alta velocità... – affermò mentre il suo viso si tramutava in una maschera di divertimento.

Run After Spin Off di Running with the wolvesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora