The dark.

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Entrai in ospedale e risentii quella sensazione di disagio, forse colpa delle luci a risparmio energetico oppure solamente perché sapevo che lì le persone ci morivano.
Mi strinsi a Michael, mentre Giulia si trovava accanto a noi, a fare il candelino in poche parole, ma non sembró darle fastidio.
Dopo esserci persi un paio di volte decidemmo di chiedere ad un'infermiera che ci accompagnó fino all'ufficio del dottore che mi aveva visitata l'ultima volta.
Lasciammo la ragazza e tutti e tre entrammo.
Il medico si trovava seduto con una grande busta in mano e piano piano tiró fuori i miei esami.
-buongiorno ragazzi, accomodatevi.- disse alzandosi in piedi e stringendoci la mano.
Salutammo ed agitati iniziammo ad ascoltare le parole del medico.
-Vede, sono veramente dispiaciuto nel doverglielo comunicare così, signorina.
Ci sono diverse cure e dato che si mostra nel caso più "leggero" lei con molta probabilità guarirà...-
-Sì ma che cazzo ha?!- urló Michael.
-mantenga la calma signor Clifford.-
-Adesso la picchio se non parla, giuro.- sbottò Giulia alzandosi in piedi e battendo la mano sulla scrivania.
-lo dica subito per favore.- dissi in lacrime.
-be' le abbiamo diagnosticato un tumore ai polmoni, Rose.-
-cosa?- sussurrai.
In seguito non ho ricordi, buio.
Non poteva essere vero, speravo di svegliarmi e vedere la mia stanza, come se fosse stato tutto un sogno, invece no, quando riaprii gli occhi rividi quelle luci, quei colori morti.

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