Era pieno inverno:poche ore di luce, brina ovunque, freddo pungente, guance e nasi arrossati, maglioni pesanti, scarponcini ecc ecc...
Come era mia routine, mi alzai dall'amato letto caldo, insultai per qualche minuto la scuola, mi lavai e mi truccai. Decisi di indossare un maglione con dei leggings e degli scarponcini, in seguito, dopo aver mangiato la vasta colazione preparata da mia madre, presi la cartella e decisi di affrontare il freddo mattutino milanese.
Nonostante fossi ben coperta, tremavo molto e per distogliere la mia concentrazione dal gelo, accesi l'iPod ed iniziai ad ascoltare "End Up Here", la mia canzone preferita dei 5 Seconds Of Summer, i miei idoli.
Dopo qualche passo, arrivai a scuola, frequentavo la terza liceo linguistico, decisi di seguire quell'indirizzo solo perché in caso avessi incontrato la mia band preferita, avrei potuto tenere un discorso senza fare figuracce...O quasi...
Una volta entrata nell'edificio, salii in classe, appena varcai la porta, tutti si girarono e mi salutarono, non ero una ragazza popolare, ero tipo il clown della scuola allora i miei compagni mi consideravano, non per altro di certo...
Mi sedetti vicino alla mia migliore amica, Giulia:lei era la mia ancora, la mia salvezza, senza di lei non so dove sarei ora...
La abbracciai, feci finta di darle un bacio sulla guancia, ma, finii per leccarla...
-Ma sei stupida?- urlò spalancando occhi e bocca.
-Dai, tu in fondo mi ami.-
-Forse...- Sorrise lei.
La campanella suonò, il sangue mi si gelò perché mi venne in mente che alla prima ora, avremmo avuto lezione con quel pazzo furioso del mio professore di italiano e latino, quell'uomo era l'unica persona di questo mondo capace di farmi stare male con qualche parola.
-Buongiorno ragazzi.- disse appoggiando i libri sulla cattedra.
-Buongiorno!- urlammo in coro.
-Bene, interrogo.- sorrise.
-Ma come? Non lo sapevamo- balbettò un mio compagno.
Una paura scoppiò sulla classe ed io, per prima, utilizzai la scusa del mal di pancia.
La scampai, uscii dalla classe, feci qualche giro e, alla fine dell'ora, rientrai in classe.
Capii subito la situazione vedendo qualcuno in lacrime, corsi al mio banco per chiedere spiegazioni a Giulia.
-Che cazzo ha fatto il prof?-
-Ha dato a tutti quattro, nessuno aveva studiato.-
-Ma ci credo, non ha parlato di interrogazioni nella lezione precedente.-
-A noi è andata bene.-
-già!-
Le ore scolastiche passarono in fretta, un sole gelido spuntò per una mezz'ora, poi si nascose dietro ai palazzi del centro.
Raggiunsi casa mia, entrai, e vidi mia madre, dietro al tavolo, che mi stava osservando in un modo strano, con un sorrisetto stampato sulla faccia, quasi inquietante.
-Mamma, ciao, tutto ok?- chiesi facendo una smorfia.
Dalla tasca del suo grembiule, tirò fuori una busta e, mostrandomi trentadue denti, me la porse.
La presi e la aprii con la velocità della luce, in quei secondi mi passarono per la testa milioni di idee sul contenuto di quel pezzo di carta.
Iniziai ad urlare, mia madre pure, corsi ad abbracciarla come mai avevo fatto, le saltai in braccio, a momenti la feci cadere ma, ero troppo felice, iniziai a saltare per la casa e ad urlare fuori dalla finestra:"Ho un biglietto per il concerto dei 5 Seconds Of Summer, a Londra! OMG!"
Era così strano come un pezzo di carta potesse cambiarti la vita, quasi stupido!
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Just You.
Fanfiction-Rose, loro non ti meritano. Loro ti usano. Vuoi capire che non sarai mai l'unica? Sei solo una delle tante ragazze con cui vanno a letto. Devi capirlo.- -Non sono stupida, lo so. Sto con i miei idoli ed è tutto ciò che desidero.-