11. NESSUNO SPENDE UNA PAROLA PER LE MIE INSALATE??? (cit.)

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Qui si parla di un fenomeno mediatico assurdo e assolutamente inaspettato.

Una serie animata australiana, per bambini in età prescolare.

E direte: e allora perché cavolo parli di 'sta roba per poppanti?

Be'.

Perché non è una roba per "poppanti"

È un cartone animato dalle mille sfaccettature, che come i buoni film riesce ad essere capito in modi diversi da tutte le fasce d'età.

Bluey mostra genitori che fanno del loro meglio, cercano di essere sempre presenti, e qualcuno ha criticato questo. Il fatto che ci siano sempre.
Be' allora non hanno visto Bluey, o quasi.

Perché in Bluey, Chilli (la mamma), ha bisogno di "20 minuti", o Bandit (il papà) nella puntata della piscina chiede di SMETTERE DI URLARE "PAPÀ" PER UN SECONDO?

Perché sono umani (pardon, cani, ma il senso è quello), sono genitori già più realistici che in un classico Bing o Peppa Pig.

Bluey ti fa vedere il mondo come lo vede un bambino.
E una volta anche com'è essere adolescenti. 

In "Barche di Corteccia", conosciamo Mia e Capitano, due degli amichetti più grandi che, per un progetto scolastico o non so che, hanno conosciuto Bluey e la sua classe.
Questi due hanno 12 anni. E Calypso, la maestra di Bluey e Mackenzie, quando loro se ne vanno...
Avere 12 anni è complicato.
Due amichetti di 6, 7, 8, poi 9, 10, 11... 12 anni. A 12 l'acqua straborda. A 12 si parte.

Bluey è bello, Bluey è arte.
L'inquadratura segue il gioco.
Se il gioco è "guidare", l'inquadratura seguirà le sterzate e le curve della macchina-mamma.

L'Australia è un posto molto specifico dove ambientare un cartone animato. Il Queensland, ancora più specifico.

Si guarda, non si giudica.

In Bluey, la centralità è il gioco delle bambine.
Ma si affrontano temi enormi.
C'è un episodio sulla morte. E Bluey non può sconfiggere la morte, ma elaborare la scomparsa di questo pappagallino che aveva provato a salvare.
In un altro episodio, viene in visita zia Brandy, la sorella di Chilli.
Brandy vorrebbe tanto avere qualcosa che non può avere. È così. È come se tu volessi la tutina da ghepardo, però non ti sta. Brandy non può avere bambini, per questo non è mai andata a trovare sua sorella per tutto questo tempo. La rende triste.

Pensate che stamattina, cercando una canzone della colonna sonora, sono capitata su un sito di genitori ipercristiani e cose così.
Si lodava "l'ammirevole tradizionalità" di Bluey, in cui i ruoli della mamma e del papà sono ben definiti e delineati, non come è successo in Lightyear o la "piega" che sta prendendo la Disney.
Ora, non ricordo di che anno fosse quest'articolo, ma mi ha fatto ridacchiare.
Bluey è "solo" la storia di una famiglia.
In cui potrebbero esserci due madri, o due padri, o i cui bimbi potrebbero essere adottati. È una famiglia, punto e basta. Delle persone che si vogliono bene.
C'era anche scritto che "bisogna stare attenti ai contenuti in cui si imbattono i nostri figli", ovvero in serie e film in cui sono presenti coppie o personaggi queer.
*Facepalm*

Nota dell'autrice: ieri una mia amica ha scritto una citazione carina. Mi sembra che calzi a pennello in questa ultima parte del capitolo.

"Voglio abbracciare il cambiamento se l'alternativa è il disastro"
Elon Musk

Mi pare giusto (cit)

Una marea di pensieri-che mi trascina in alto mare!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora