41. Chiedo consigli

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Ciao di nuovo gente.

In questi giorni c'ho pensato un po', e sono arrivata alla conclusione che non mi sento totalmente ragazza.
A volte mi definirei non binary.

Perciò, demigirl. ('sta cosa che mischiano le lingue non la capisco vabbè)

E a me va bene.

Ma...

Ho timore.

Sì, è una sorta di peso sullo stomaco.

Se gli altri non mi accettano?

Se come mi sento "non è reale"?

Che poi, chi definisce cos'è reale o no? Se io mi sento in un modo potrò pur dargli un nome, anche se è "nuovo"?
Chi può esprimere come mi sento meglio di me?

E se tutto questo fosse troppo per me? In fondo, ho solo (quasi) tredici anni.

Magari non dovrei sapere tutte queste etichette.

Magari dovrei solo vivere la mia vita.

L'altro giorno ho parlato a tu per tu con mio nonno dopo "il capitolo 12" (andate a leggerlo se l'avete perso!).

Come buona notizia, ha detto che se mi metterò con una ragazza non c'è problema. Comunque non gli ho detto di essere pan, anche perché non credo che ascolterebbe.

Per il resto... Certo, è stata una conversazione del tutto civile però siamo molto in disaccordo.

Le sue idee:

-odia i Pride. Invadono le città e costringono a chiudere le strade per farsi vedere e "lottare" per diritti per lui già acquisiti.

-non si dovrebbe "declamare" il proprio orientamento sessuale, è una cosa intima e privata e alla gente che gliene frega; vivi la tua vita e basta. (Ok però ognuno può decidere come gestire la sua vita, mica ti fa un torto)

-le persone LGBTQ+ non sono diverse. Siamo tuttɜ ugualɜ e il sentirsi "diversɜ"  è una specie di complesso di chi non è etero/cis, perciò è come se "non si volesse" essere pari.

-la famiglia è solo quella tradizionale, con due mamme o due papà non si cresce bene.

-non si dovrebbero adottare i/le bambinɜ perché poi se fanno qualche cavolata da grande glielo si rinfaccia.

-non dobbiamo considerare Vannacci "il diavolo in terra" se non abbiamo letto il suo libro (e questa ci sta anche, peccato che a parte il libro dica e faccia cose che fanno capire molto di lui).

-no ad asterischi, schwa ect perché non si può cambiare una lingua, se è sempre stata così (che non è vero, ogni lingua cambia in continuazione, perché cambiano le persone che la parlano).

Questo è quello che ho capito io, e certo su alcune cose non ha tutti i torti, però... È come se facesse di tutte le persone una cosa sola. "Loro", "voi".

E sì, siamo diversɜ. Ma siamo tuttɜ diversɜ, in tutto il mondo, chiunque. Nessuno è uguale, siamo tuttɜ umanɜ (credo, cioè se c'è qualche alieno...) Siamo tuttɜ abitanti di un pianeta che non sta molto bene, e stiamo qui a combatterci a vicenda! Wooow. Bel piano.

Altre due cose molto ✨peRlose✨:

1) non ha niente contro musulmani e neri, sai quanti amici così c'ha
(Che sembra una cit da Coca Zero dei PTN invece no l'ha detto sul serio)

2) va bene che tu sappia e ti impegni così tanto "politicamente", però dovresti anche vivere la tua adolescenza, i tuoi 13 anni. Però continua così eh!

2: I'm so confused... Insomma la mia adolescenza è così.
Durante l'adolescenza si scopre.
Si capisce.
Ci si fa un'idea.

E anche se sono solo all'inizio, be' è quello che sto facendo.

Certe volte vorrei essere la me di 3 anni, quella che sì, aveva i suoi piccoli problemi, ma non era consapevole dei mali che affliggono il mondo, perciò non faceva altro che esistere. Non stava sveglia fino a tardi, a pensare.

In questo periodo ho un sacco voglia di essere proud, ma ho anche timore per le parole, le reazioni della gente.

Cosa sono, io?
Va bene quello che sono?
IO vado bene?

Chiedo scusa per lo sfogo ma ne avevo davvero bisogno. Se avete qualche "consiglio" o altro scrivetelo nei commenti grazie 😘.

Bye.

P.S: sogno time: ho fatto un sogno assurdo anche oggi! Io, mia mamma, mio papà, mia sorella e mio fratello volevamo fare un viaggio nello spazio ma ci rimaneva aria solo finché c'era 'sto panino, che però dovevamo tipo sbocconcellare perché faceva parte delle scorte. So confusing.

Una marea di pensieri-che mi trascina in alto mare!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora