28. Il tatuaggio

20 2 3
                                    

»»————- ★ ————-««Se sto male, non c'è problema

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


»»————- ★ ————-««
Se sto male, non c'è problema. Ho il diritto di provare qualsiasi emozione.
»»————- ★ ————-««






La mattinata trascorre rapidamente a scuola, spesso senza che ce ne rendiamo conto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La mattinata trascorre rapidamente a scuola, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Mi trovavo all'ultima lezione, ma la mia mente faticava a rimanere concentrata.

Era passato ormai un triennio da quel giorno terribile, eppure le ferite interiori sembravano ancora fresche, come se il tempo non avesse alcun potere su di esse.

Intorno a me, i miei compagni di classe chiacchieravano, ridevano e si scambiavano appunti, mentre il mondo continuava a girare, indifferente al mio dolore. Avevo imparato a celare le cicatrici, a sorridere mentre tutto dentro di me urlava. Ma oggi, in quella stanza, la mia maschera stava per sfaldarsi.

I miei pensieri oscillavano tra le ombre del passato e le incertezze del presente. Mi chiedevo perché continuassi a vivere, a respirare, quando tutto sembrava privo di significato. La fiducia negli altri e in me stessa era svanita.

Quando il professore terminò la lezione, mi alzai pronta per tornare a casa, ma un messaggio sul telefono attirò la mia attenzione.

Stronzo: ti aspetto fuori.

Una fresca brezza primaverile sferzava i miei capelli mentre uscivo dalla scuola. Il sole, appena sopra l'orizzonte, illuminava il vialetto di mattoni rossi. Stringendo i libri contro il petto, fissai lui.

Mi avvicinai a James, i passi incerti. Le foglie secche sotto i miei piedi crepitavano, amplificando la tensione nell'aria. James, con gli occhi scuri e profondi come un lago in tempesta, mi scrutava.

«Dove stiamo andando?» gli chiesi, cercando di nascondere le mie emozioni.

«Vedrai» rispose, la voce bassa e carica di mistero. Si allontanò verso la sua auto parcheggiata poco distante, e io lo seguii, il respiro visibile nell'aria gelida. Mi sedetti accanto a lui, e la tensione tra noi era palpabile.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 19 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Twisted HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora