Oh padre mio

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17 Marzo 2026

Tom's POV

Dopo l'accaduto di due sere prima, non riuscii a continuare con il tour, e andai nel posto più vicino a me che mi era emotivamente accessibile, la Germania. Da solo, andai a casa mia madre, e del suo compagno Pier, lasciando Bill e Heidi, che preferirono andare a Los Angeles per rimandare le tappe del Tour rimanenti.

In casa ero da solo, e me ne stavo seduto alla scrivania dello studio di mia madre, a controllare tutti gli articoli rilasciati nel 2010 riguardanti i Tokio Hotel.

"Scarpe a basso prezzo sponsorizzate dai gemelli più famosi del mondo, le indosseranno davvero?" Diceva un articolo. <<No>>, ragionai io ad alta voce, controllando altre notizie.
"Humanoid Tour, Tokio Hotel e le loro tappe più famose", diceva un'altro articolo. Mi misi una mano sul mento, grattandomi la barba con la fronte corrugata. Cliccai sul link dell'articolo e svariate centinaia di foto apparvero sullo schermo del computer. Sorrisi.

Visitai prima la categoria di foto dove ci vedevamo io e la band, e la categoria di foto con noi e le fan. Rimasi circa trenta minuti a cercare qualche immagine dove ci fosse una donna simile alla madre della ragazzina che avevo visto due giorni fa al concerto a Milano, quando finalmente trovai un articolo dove c'erano delle mie foto.
Io suonando la chitarra e il piano; io firmando gli autografi e io in delle foto con delle fan. Proprio nelle foto con i fan vidi una donna molto simile, <<Bingo!>>, risi tra me e me. Avevo dei presentimenti su di lei e su sua figlia ed ero sicuro che dopo la "chiacchierata" dell'altro giorno avesse i miei stessi presentimenti sua figlia.

Cliccai sulla faccia della ragazza, e cercai dei risultati correlati a lei, <<Karol Tara K, fotografa italiana di successo>>, lessi ad alta voce, per poi andare a vedere alcuni suoi lavori, ovvero i tipi di foto che scattava.

Fotografava molti volti, e anche parecchi paesaggi e luoghi, però solo due foto attirarono la mia attenzione: una foto della ragazzina e una foto di una bambina con lo stesso vestitino turchese che portava la stessa bimba che avevo sognato mesi prima.

<<Cazzo>>, sgranai gli occhi, che si riempirono di lacrime. Continuai poi a leggere la sua biografia, <<Ex Traduttrice di tedesco, italiano e inglese, lei dichiara "ho iniziato a parlare tedesco per - aggrottai la fronte - i Tokio Hotel"?>>, rimasi sbalordito da quanta fama avevamo all'epoca. Cercai su un browser privato "Tokio Hotel e Katia Tara K" cercando di trovare qualche suo progetto fotografico fatto su di noi, siccome scoprii che fosse abbastanza famosa. Quando il sito caricò, trovai solo due foto, aprii la prima, ed eravamo noi due e lei teneva in mano lo stesso foglietto che sua figlia mi ha fatto vedere, e questa foto fu caricata il tredici aprile 2010; la seconda foto ritraeva me, lei e la mia band, ed io tenevo in mano un pennarello con un foglietto vuoto, che fosse lo stesso foglio? L'ultima foto che vidi fu caricata il giorno prima della prima foto.

<<Porca troia>>, una lacrima mi solcò il volto, ed io mi alzai dalla scrivania, sbattendo una mano sul portatile per chiuderlo, <<no,per favore no>>, singhiozzai.

Se le due foto vennero caricate ad un giorno di distanza, e in entrambe ci sono io, significa che probabilmente io e quella ragazza passammo la notte insieme.

Merda, merda, merda.

<<È mia figlia>>, singhiozzai, <<è la mia cazzo di figlia>>, ridissi, urlando per colpa della rabbia.

Si, ero arrabbiato, con me perché sapevo di non essere pronto per diventare padre ed invece avevo una figlia di cui non sapevo nulla, per cui non c'ero mai stato.
Ero arrabbiato con sua madre, per non aver mai cercato di contattarmi per dirmelo.
Ero arrabbiato perché anche se non mi sentivo pronto, avrei voluto provare ad esserci, avrei voluto dare amore a mia figlia, avrei voluto tenerla in braccio e vederla crescere, ma non ho potuto farlo. Ho fatto portare in grembo a una donna mia figlia, e probabilmente ho illuso il suo uomo di essere lui il padre.

<<Sono una fottuta merda cazzo>>, continuai a dire, mentre il pianto non smetteva di scendere sulle mie guance.

Raggiunsi il divano, e mi rannicchiai sopra di esso, e chiusi gli occhi.

La bambina, sulla spiaggia, si fece prendere in braccio da Tom, e sorrise, <<Quindi vuoi davvero stare con me papà? Staremo per sempre insieme?>>. Tom sorrise, mentre la bambina prese in mano una delle sue treccine. Lui iniziò a ridere e si tolse gli occhiali da sole, mettendoli a lei, <<Certo che staremo per sempre insieme, figlia mia>>.
Lei si gettò al petto di Tom, <<Papà?>>, chiamò, e lui rispose, <<Dimmi tesoro>>.
<<Stanno suonando il campanello>>.
<<Cosa?>>.

Il campanello di casa suonò, ed io mi svegliai di soprassalto.

<<Tom! Apri questa fottuta porta!>>, sentii la voce di Bill chiamarmi, bussando alla porta. Mi avvicinai all'entrata di casa, e aprii il portone, trovandomi davanti mio fratello, Heidi e Leni. Bill mi guardò con una faccia arrabbiata, <<Sai cosa hai fatto?>>, mi superò e andò in salotto.
Lo affiancai, ancora con gli occhi pieni di lacrime, <<Ho messo incinta una groupie quindici anni fa, e non lo sapevo>>, dissi con un tono deluso.
<<Oh quindi già sai cosa è successo>>, mi disse Bill. <<Che vuoi dire?>>, gli chiesi, e lui prese il telecomando e accese la TV, dove il telegiornale annunciava le notizie.

"Notizia dell'ultimo minuto, adolescente Italiana fa un test del DNA. Risultati sconcertanti, perché risulta che il suo padre biologico sia il noto chitarrista tedesco facente parte della band Tokio Hotel".

Bill spense il televisore e continuò a guardarmi storto, <<Te ne rendi conto?!>>. Io non riuscii nemmeno a rispondergli male, perché sapeva che io non sapevo né che avessi una figlia adolescente, né cosa dovevo fare. È un bisogno naturale avere rapporti con qualcuno, io avrei solo voluto non avere colpe. <<Te ne stai qui quando dovresti andare ad abbracciare tua figlia Tom, ho ricevuto una mail dall'avvocato della madre, ed è la volta buona per andare a conoscere davvero la bambina che hai sognato mesi fa>>, mi disse Bill, e io sgranai gli occhi, <<Aspetta, -lo fermai- tu non sei arrabbiato perché ho messo incinta una donna quando ero solo un ragazzino?>>.

Lui mi guardò allibito, e sollevò un sopracciglio, <<No perché dovrei esserlo? Nessuno di noi qui è arrabbiato per questo!>>.

Mi girai verso mia moglie e Leni, che se ne stavano appoggiate davanti alla porta del salotto, <<E voi?>>. Heidi mi sorrise, e mise una mano sulla spalla di Leni, <<Anche io l'ho fatto, Maine Liebe, Leni, Henry, Lou e Johan non sono tuoi figli>>.
Io andai verso di lei e la abbracciai, mettendo la mia testa nell'incavo del suo collo, <<Grazie>>, singhiozzai. Lei ricambiò l'abbraccio, <<Ti prometto che qualunque cosa accada, tratterò tua figlia come se fossi sua madre, come tu fai con i miei bambini>>.

Bill, rimase a guardarci, affianco a Leni, <<Si, siete molto carini ma io e Leni dovremmo ricordarvi che tra due giorni abbiamo un piccolo appuntamento con l'avvocato di Karol Kirzman>>.

Oh father o' mine - Tom Kaulitz (Italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora