Durante la notte ero riuscita a dormire per qualche ora, prima di essere svegliata da un rumore assordante.
Aprii di scatto gli occhi, e sentivo ancora la pioggia dalla finestra, come quei rimbombi dal piano inferiore. Non era un sogno.
Ci risiamo, eh?
Prima vedevo le ombre che passavano, e poi iniziavo addirittura a sentire i rumori? Che vita di merda.
Mi alzai dal letto con le gambe tremanti, e contai fino a tre prima di aprire la porta. Mi diressi in camera di Heidi e Tom, che si trovava infondo al corridoio e mi affacciai a vedere se fosse tutto okay.
Stavano entrambi dormendo.
Feci la stessa cosa con la stanza di Leni, e anche lì sembrava tutto apposto. Intanto quei rumori si erano fatti sempre più forti, ed io sembravo l'unica ad essermene accorta. Non potevano essere degli animali, ne tantomeno i cani di Tom. Erano per forza persone.
Il mio corpo tremava mentre scendevo al piano di sotto. Mi affacciai da metà scala per vedere il grande corridoio collegato al salotto, e all'entrata.
La porta d'ingresso sbatteva come se stesse per essere sfondata.Cosa era? Era come se stessero bussando, ma i ladri non bussavano alle porte. Che si trattasse di fantasmi? Non lo sapevo, ma ormai avevo iniziato a sudare freddo.
Mi diedi un'occhiata. Un pigiamino in lino e delle calze a pois. Cercai di non pensarci e mi avvicinai alla porta, di soppiatto. Mi girai indietro per guardare la cucina deserta.
Mi venne un'idea.Corsi ad aprire il cassetto dove erano risposte le stoviglie per tirarne fuori un grosso coltello da macello.
Poteva andare bene.Mi iniziai ad avvicinare di nuovo alla porta, quando sentii un tuono provenire dall'esterno e quest'ultima aprirsi all'unisono.
Due figure.
Due uomini.Il coltello mi cadde dalle mani. Non riuscivo a muovermi.
Due uomini, molto alti, si trovava davanti a me, nel bel mezzo della notte mentre tutti dormivano.
Cacciai un urlo e i miei arti si sbloccarono di colpo. Ripresi il coltello che mi era caduto e lo lanciai contro i due uomini, che sobbalzarono, ma la mia mira mi fece prendere il muro e facendo finire l'oggetto appuntito proprio al centro di un'orologio, rompendolo.
I due uomini si girarono verso la parete, e poi nuovamente verso di me, in posizione statica.
Che assassini strani però. Perché non mi assalivano e non tentavano di uccidermi?
Non riuscivo a capire chi fossero, o come fossero fatti i loro volti. Vedevo che uno aveva un grosso bastone di strane dimensioni in mano, e l'altro una valigetta.
Senza riuscire a dire nulla per colpa del fatto che mi stessero fissando, indietreggiai verso le scale, dove si trovava l'interruttore e accesi la luce.
Non appena riuscii a vedere, il grosso bastone si trasformò in un grande ombrello viola, e la valigetta in una grande valigia da viaggio.
<<Hey! Un coltello? Sul serio?>>. Disse uno dei due ragazzi, divertito.
Inquadrai bene le loro due facce.Cazzo... stavo davvero per pugnalare Gustav e Georg? Gli amici ti Tom e Bill?
Indietreggiai ancora un po', per colpire un vaso di piante con la gamba, e cadere con il sedere per terra.
<<Tu devi essere Michelle>>, disse Gustav, con un piccolo sorriso paterno in faccia.
<<Vedo che ti abbiamo spaventata>>.Ero ancora un po' sotto shock, quindi decisi di annuire e basta.
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Oh father o' mine - Tom Kaulitz (Italian version)
FanfictionMichelle vive a Milano, ed è sempre cresciuta come una tipica ragazzina emarginata di città: studia, fa sport, non esce mai, e se esce, lo fa con quelle due sue amiche di quartiere, ricche e pettegole che la aggiornano su come va la vita fuori dalla...