Fama

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Michelle's POV

La cena era pronta, e la voce di Tom risuonò nelle scale per il secondo piano, <<Michelle! È pronta la cena!>>.
<<Sono pronta, arrivo>>, urlai per farmi sentire da Tom, ma la realtà è che non ero pronta per niente. Ero ancora in accappatoio e non sapevo cosa indossare. In più non sapevo come sarebbe stato cenare da sola con degli sconosciuti.
Aprii in fretta e furia l'armadio dove avevo già sistemato la mia roba e presi un semplice jeans largo e una canottiera, ma siccome faceva abbastanza freddo mi misi anche una giacca di jeans. Mi pettinai i capelli che già erano semi asciutti e scesi di corsa di sotto.

Tutti erano seduti a tavola, tranne Tom, impegnato nel poggiare una teglia sul tavolo. Lui si girò verso di me e sorrise, ma io non ricambiai. <<Michelle, a cena oggi rimane anche Bill, siccome è un'occasione speciale>>, mi spiegò l'uomo. Io annuii e mi avvicinai alla tavola e mi sedetti in un posto libero.

Tutti erano vestiti e pettinati perfettamente, ma era come se nessuno ci avesse fatto caso, come se quella perfezione per loro fosse la normalità.

Mi misi nel piatto una piccola porzione di uno strano cibo tedesco, di cui non sapevo nemmeno il nome.

Tutti iniziarono a mangiare, guardandomi spesso, ed io replicai quello che fecero e ingurgitai un boccone di quel pasto. Dovei concentrare tutti i miei muscoli facciali per fare finta che quel cibo mi piacesse, ma aveva un sapore che somigliava a quello delle caccole.

Tutti mi osservavano. Bill mangiava con un mezzo sorriso stampato sul volto; Heidi con gli occhi su di me; Leni assaporava quella poltiglia tranquillamente; Tom, invece, non mi guardava, ma fissava il suo piatto intento a mangiare la sua porzione di cibo.
  <<Alloraaa>>, iniziò Bill, Che era visibilmente eccitato. <<Siamo molto felici di averti qui, Mich. Presto conoscerai anche i figli di Tom ed Heidi!>>, disse con un gridolino alla fine. Io guardai Leni, e Bill capì che probabilmente avevo frainteso. <<No, Leni la conosci già, intendo gli altri tre>>.

Altri tre figli?!

Heidi rise, <<Già, Johan, Henry e Lou sarebbero contenti di conoscerti, ma penso che non sarà così prima di due mesi>>.
Tom rimase zitto, accanto a lei, e Bill fece una faccia delusa, <<Perché?>>.
<<Sono in Messico, dal loro padre, e per via di varie interviste e impegni non possono tornare prima, Bill>>, spiegò Heidi, e sia io che Bill annuimmo.

Quindi, se Leni non è la figlia di Tom, e gli altri tre ragazzi nemmeno, vuol dire che io sono la sua unica figlia vera?

La donna fece un sorriso, <<Però non significa che non vedranno la sua faccia da nessuna parte>>.
Tom si girò verso sua moglie, e Bill fece lo stesso con una faccia sorpresa, <<Che vuoi dire!?>>, chiesero i due fratelli all'unisono. Guardai Leni, fare un sorrisino, intenta a continuare a cenare. <<Io e Leni stavamo pensando di far firmare un contratto temporaneo con la stessa agenzia di intimi per cui Leni sfila e posa>>, disse Heidi, con una faccia compiaciuta guardando sua figlia.

Sbarrai gli occhi. Avevo almeno dieci chili di troppo per poter sfilare su una passerella di modelle vere, ed ero alta solo 5.58 piedi. Leni e Heidi erano altre almeno due piedi in più di me. Non sarei servita a nulla.

<<Come scusa?>>, chiese Tom, rimanendo a bocca aperta. <<Penso tu abbia capito Tom>>, disse sua moglie, e  suo marito rimase con un'espressione ghiacciata sul volto.

Bill sorrise, e schioccò le dita, <<Christine, puoi portare gli abiti da collezione piu costosi della famiglia Klum?>>, strillò.
Non appena Bill chiese, una domestica corse verso di noi con tanti abiti confezionati in mano. La donna lasciò i vestiti sul divano della grande sala da pranzo, ed Heidi si avvicinò a loro, iniziando a controllarli e tastarli uno ad uno.

Sembra la vita che fanno le regine nei film della Disney.

I miei occhi luccicavano mentre Heidi portava verso di me un vestitino argentato. Sembrava fatto di argento vero. Ero senza parole.

<<Questo ti andrà bene>>, disse sicura lei, con una faccia concentrata. Mi lanciò l'abito, come se fosse qualcosa di noncurante. <<Forza, corri nei camerini>>.
<<I camerini?>>.
<<Non sai cosa sono i camerini? Quelli con le tende che si aprono e si chiudono, dove puoi provare i vestiti>>, mi spiegò Heidi.
<<So cosa sono i camerini>>.
<<Allora vai, piano di sopra nella mia cabina armadio, entra tranquillamente nella stanza mia e di Tom, se non vuoi puoi sempre controllare nella cabina armadio di Leni. Ma farò installare un camerino anche a te>>, disse Heidi troppo velocemente.
Qualcosa mi diceva comunque di andare al piano di sopra, e così feci.

La camera di Tom ed Heidi era immensa. Piena zeppa di mobili e divanetti, con un letto a quattro piazze, e davanti ad esso c'era una parete completamente fatta di vetro da dove si vedeva la scritta "Hollywood". Cazzo se è era bello quel posto.

Qualche minuto dopo scesi di nuovo al piano di sotto, dirigendomi nella sala da pranzo. Il vestito era molto aderente, e non mi sentivo a mio agio siccome di solito indossavo vestiti larghissimi: in qualcosa dovevo pur somigliare a Tom, presumo.

Heidi, Bill e Leni rimasero sbalorditi, <<Divina!>>, dissero tutti e tre all'unisono. Tom stava accanto ad Heidi, sorridendo senza dire nulla.
<<Mi sta bene?>>, chiesi, <<è un po' stretto>>. Heidi rise, <<Oh tesoro, è fatto apposta>>. Io cercai di sorridere, ma fallii e feci solo una smorfia, che nessuno sembrava notare. <<Beh, penso che sia proprio il momento di far sapere al mondo che abbiamo in serbo per loro, una nuova stella della moda!>>, disse Leni, felice probabilmente perché le avrei fatto compagnia per il prossimo servizio fotografico.

<<Siete sicuri? Insomma, quel vestito le sta divinamente ma Michelle non sa nemmeno andare sui tacchi a mio parere>>, disse Tom preoccupato e incerto. <<Fratellino ti hanno mai detto che sei un grande rompi coglioni?>>, scherzò Bill ridendo. <<Hey! Moderate i termini>>, rise Heidi, che si rivolse verso di me, <<imparerai a sfilare e a parlare in pubblico, e imparerai anche ad usare i tacchi>>, mi spiegò. Lei schioccò le dite e sorrise, <<È arrivato il momento di una piccola rivoluzione!>>.

Oh father o' mine - Tom Kaulitz (Italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora