19 marzo 2026
Michelle's POV
Non dormivo da tre giorni, ed ero più che sicura di non essermi lavata per quasi una settimana fino a quella mattina.
Ho passato le quarantotto ore successive dopo aver fatto il test del DNA a piangermi addosso. E i miei genitori hanno passato lo stesso arco di tempo a litigare.Vedevo il volto dell'uomo che scoprii non essere mio padre distrutto, seduto accanto a me. Aveva gli occhi stanchi e un'espressione infelice. Mia madre se ne stava in piedi accanto a noi, con una faccia seria. Non parlavo con lei da due giorni, e Simone non aveva il coraggio per rivolgere la parola a nessuno.
Davanti a noi sedevano Tom Kaulitz ed Heidi Klum, con gli occhi puntati sull'avvocato Rossi, che si sedette alla scrivania davanti ai due divani in cui io,
la mia famiglia e i Kaulitz eravamo seduti.<<Buongiono>>, disse Rossi, <<bene non perdiamoci in chiacchiere>>, iniziò il discorso sistemando dei documenti e iniziando a leggerli, <<devo informarvi che il giudice Matarazzo ha dato il proprio verdetto insieme alla giuria, e in una situazione così complicata avrebbe considerato solo una parte delle vostre richieste>>, spiegò lui. Lanciai un'occhiata a Tom, che se ne stava seduto con le gambe divaricate e il petto in avanti. Sapevo che tutto questo era surreale e senza senso: chi consideravo mio padre non era mio padre, ed il mio vero padre non era mio padre.
Stava succedendo davvero a me?
L'avvocato prese una cartella da un cassetto della sua scrivania e tirò fuori un documento, che iniziò a leggere, <<Prendendo in considerazione la richiesta di divorzio tra Simone Tayer e Karol Tara Kirzman, e pensando alle conseguenze che creerebbero alla figlia di lei, dovendo seguire delle normative particolari per il regolamento CFS "Crescita del Fanciullo Stabile", il giudice dichiara che la sottoscritta Michelle Kirzman verrà affidata al padre Tom Kaulitz fino alla fine del divorzio. La ragazza può usare quale cognome preferisce fino alla fine del suo soggiorno a Los Angeles, e alla fine del divorzio dei suoi attuali tutori, Michelle Kirzman avrà la possibilità di scegliere principalmente con chi vivere, ma i genitori avranno la possibilità di avere l'affidamento congiunto. Le condizioni saranno possibili se il signor Kaulitz sarà disposto ad avere una relazione a livello familiare con il genito. Se qualcuno ha delle domande potete rivolgervi a me>>.
Mia madre alzò la mano per poi esporre la sua domanda, <<Perché mia figlia potrà decidere con chi stare? È minorenne, ha quasi sedici anni>>. L'avvocato si sistemò la giacca, <<Signora Kirzman un divorzio dura solitamente ben più di un anno, quindi sua figlia sarà costretta a prendere la cittadinanza americana, non potendo alloggiare con nessun tipo di permesso specifico, e siccome avrà quel tipo di cittadinanza le vorrei ricordare che in America e concesso prendere decisioni di questo tipo dai diciassette anni in su>>. Mia madre abbassò la testa, poi l'avvocato si girò verso il divano davanti a me, e guardò Tom, <<Signor Kaulitz lei è disposto ad avere l'affidamento di qualsiasi tipo sulla sua attuale figlia ora e per sempre ed è disposto a riconoscerla come tale?>>. Tom alzò la testa verso di lui e sospirò.
<<Si, sono disposto a fare entrambe le cose>>.
Sua moglie li mise una mano sulla schiena e si avvicinò leggermente a lui, probabilmente per comunicargli vicinanza.
<<Bene, se non ci sono altre domande, presumo che voi possiate andare>>, disse Rossi, <<buona fortuna>>.
Tutti si alzarono in piedi, e Tom mi rivolse uno sguardo, per poi guardare mio padre e fargli cenno di seguirlo. Mio padre fece come Tom gli aveva chiesto e si chiusero nell'andito.
Heidi si avvicinò a me, e mi accarezzò i capelli, essendo quasi sei pollici più bassa di lei, poi mi sorrise, <<So che adesso non stai bene, ma io e Tom, Bill e i miei figli cercheremo di farti sentire a casa, promesso>>, mi guardò negli occhi, ed io annuii. <<Hai qualche problema nel parlare Inglese?>>, mi chiese lei, ed io scossi la testa, <<No ma, non so nulla di tedesco>>.
<<Non preoccuparti a quello ci penseremo dopo>>, sorrise ancora. <<Grazie>>, le feci un mezzo sorriso e mi girai verso mia madre, che se ne stava in disparte cercando qualcosa dentro la sua borsa.
<<Non le vuoi parlare, vero?>>, mi chiese Heidi, fissando mia madre. Io sospirai e feci di no con la testa, poi lei mi carezzò la schiena per qualche secondo, <<Vado a prendere le tue valige, sono nel corridoio, vero?>>, io annuii, e quando lei uscii dalla stanza appoggiai un orecchio alla porta per sentire cosa stessero dicendo Tom e mio padre.<<So che non è facile>>, sentii Tom dire, <<so che non è facile scoprire una cosa del genere, e posso solo dirti che io non avevo idea di questa cosa, Simone>>. Mio padre gli rispose, <<L'avrei lasciata subito, se avessi saputo che la bambina che portava in grembo non era mia figlia>>.
<<Avrei voluto esserci>>, disse Tom, e una lacrima mi percorse il volto.Avrebbe voluto esserci, per me?
<<Mi dispiace scoprire solo ora che ho una figlia, e sapere che ho messo incinta una donna di cui fino ad una settimana fa mi ero dimenticato l'esistenza e di aver fatto credere a suo marito di essere il padre della piccola. Non me lo perdonerò mai, ma ero giovane, e non pensavo alle conseguenze delle cose che facevo o con chi andavo a letto>>, continuò Tom.
<<Non devi scusarti di nulla, non è colpa tua. Veniamo da due realtà diverse, presumo, e quello che è successo non vuol dire che tu non potessi andare a letto con chi volevi. Quando Karol rimase incinta noi non stavamo insieme>>.Mi allontani dalla porta. La mia fortuna più grande è che sia Simone che Tom sembrassero molto gentili tra di loro; non volevo altri casini.
Qualche secondo dopo i due uomini rientrarono nella stanza, e stessa cosa fece Heidi, <<Sei pronta, tesoro?>>, mi chiese lei. Io guardai mia madre, che mi guardava a sua volta, ma non riuscii ad avvicinarmi a lei dopo aver capito che aveva mentito su tutto. Mi girai e abbracciai mio padre, poi diedi un'occhiata a Tom, che mi fissava.
<<Si, sono pronta>>.
<<Ok tesoro, allora andiamo>>.
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Oh father o' mine - Tom Kaulitz (Italian version)
FanfictionMichelle vive a Milano, ed è sempre cresciuta come una tipica ragazzina emarginata di città: studia, fa sport, non esce mai, e se esce, lo fa con quelle due sue amiche di quartiere, ricche e pettegole che la aggiornano su come va la vita fuori dalla...