Capitolo 3

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-Questo ragazzo è forte!- urla un po' alticcia mentre stappa un'altra di rosso.

-Shhhh.- raccolgo il tappo al volo -O Mariarosa inizierà a battere il palo della scopa!-

-Che vada a farsi fottere quella vecchia, se non avesse voluto avere dei vicini sarebbe dovuta andare in un isola deserta.-

-Io ci andrei in un isola deserta.- alzo le spalle.

-Con Timmy?- stuzzica lei -Non so decifrare se quel tipo è un genio, o è un completo idiota.-

-Mi ha detto che sono una brava consigliera di assorbenti e che vado addolcita perchè ho il ciclo.- rido incredula mentre Vanessa mi versa da bere -E nel mentre mi ha chiesto pure di uscire.-

-Geniale.- ride lei -Questo non puoi dire sia un approccio noioso.-

-Questo è tutto tranne che noioso.- rido io -E Josh invece dov'è?-

-Calcetto e cena con gli amici.- mi risponde spazientita -Il giorno in cui potrò parlare con il Signore gli chiederò che cosa diavolo ci ha messo in quel pallone da rendere gli uomini di tutte le età dei bimbi giocherelloni.-

-Almeno ha un hobby che ti permette di avere i tuoi spazi. Immaginati se fosse sempre a casa piazzato sul divano.-

-Penso che lo ucciderei.-

-E allora? Josh è un bravissimo ragazzo, lavora, non fuma, beve un birra ogni tanto, ti aiuta in casa, ha i suoi amici e il suo calcetto e ti ama. Se ti sento ancora lamentarti di lui ti lancio una padella in testa.- scherzo - E poi se lui non fosse uscito a calcetto non ti avrei potuto raccontare la mia giornata con Timmy.-

Ride sollevando il calice -A Timmy allora!- poi lega i capelli con un mollettone, ha la pelle arrossata ma non dal vino, mi sento accaldata anche io. - Ma poi... si chiama davvero Timmy?-

-Oddio non saprei. A dire la verità mi ci fai pensare solo ora, ho sentito il medico chiamarlo così ma non saprei dire se fosse un abbreviazione di Tommaso, o se fosse proprio un soprannome, di quelli che danno ai tirocinanti come in Grey's Anatomy.-

-Timmyo'malley?- lei scoppia a ridere così forte che Mariarosa inforca il palo della scopa e dal piano di sopra inizia a martellare sopra le nostre teste e se il suo intento era quello di placare le nostre risate dovrà ritenersi delusa, perchè la risata inizia a togliermi il fiato. Vanessa sta imitando la vecchia, ha preso una scopa e la sta sbattendo sulla sua ciabatta. Vorrei davvero tanto respirare in questo momento.

Josh spalanca la porta di casa proprio in questo momento e rimane impietrito sull'uscio guardando la sua ragazza essere una completa idiota, lei non si è nemmeno accorta che è tornato.

-Io non so se sia colpa tua, Emily, o del vino.- mi dice venendomi a salutare con un abbraccio.

-Io posso assicurarti che quando l'ho conosciuta aveva qualche rotella fuori posto e forse con delle cure adeguate si sarebbe potuta risolvere la situazione, tuttavia credo che ora sia troppo tardi per rimediare.-

-Lo credo anche io.- si siede a tavola con noi versandosi da bere,  non prima di aver lasciato un tenero bacio a Vanessa che nel frattempo ha trovato il modo di riprendersi dalla forte risata. -Come è andata la vostra serata, ragazze? Sparlato di me?-

-Lei ci ha provato.- incalzo io beccandomi un bel calcio da sotto il tavolo -Ma l'ho subito messa a tacere.-

-Hai fatto bene, non so come tu faccia a metterla a tacere, io in sei anni non ci sono mai riuscito.- e si becca un calcio anche lui.

-E voi, vinto o perso?-

-Sto bevendo. Ho chiaramente perso, ma solo perchè le squadre non erano equilibrate.-

Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora