Capitolo 12

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Delle volte penso di essere rotta. Mi spiego meglio. Sai quando vedi una tua amica o un tuo amico essere sempre sul pezzo e tu sei sempre lì che provi a stare al suo passo ma non ci riesci? L' esempio più classico è la scuola. Quando tu vai a scuola c'è sempre quella compagna che fa amicizia con tutti, che è amata dai ragazzi, che supera senza difficoltà le verifiche e che veste sempre in modo impeccabile e nemmeno i brufoli da teenager ci provano ad invadere tutta quella perfezione.

Ecco, io vivo la mia vita costantemente provandoci ma puntualmente rimanendo l'amica indietro. "Quella che da il primo bacio tardi", "quella che non ha esperienza con i ragazzi", che poi diventa un "quella che non sa che scuola superiore scegliere" che poi diventa un "quella che non va a fare l'università" che poi diventa "Quella gattara."

Definisco questo mio modo di essere "l'essere rotta", come se avessi le possibilità di essere "sul pezzo" ed invece rimango sempre indietro. Ad esempio ora che c'è questo ragazzo che nutre dell'interesse per me (anche se non ne concepisco il motivo) io sono rotta perchè invece di godermi le sue attenzioni spontanee aspetto di vedere un errore da parte sua per poi approfittare di ciò per scappare.

Il problema è che lui questo gioco lo conosce, sembra ridere dei miei tentativi di allontanarmi.

Quando legge il nome di vanessa nel mio cellulare appoggiato al tavolo lo afferra di getto alzandosi in piedi e rispondendo alla sua chiamata, inutili i miei tentativi di avere il telefono indietro visto il mio metro e sessanta.

-Hey Vanessa, mi puoi spiegare esattamente perchè la tua amica è così difficile? Devo andare a farmi benedire a Lourdes per avere un minimo di fiducia da parte sua?-

-Potrebbe non essere sufficiente.- la sento rispondere prima che Timothèe metta in vivavoce la chiamata, tenendo il telefono il più in alto possibile perchè io non lo raggiunga -Ora ho capito perchè da questa mattina non mi risponde ai messaggi... è con te! Mi ero preoccupata! Allora taglio corto e vi lascio fare le vostre cosette.... Vieni stasera vero Emily? Anzi Timothèe non sei vegetariano o vegano vero?-

-Van...- provo ad intromettermi capendo dove vuole andare a parare.

-Accetto il tuo invito!- ride lui guardandomi sbuffare - Allora era vero che avevi un impegno. Sai Vanessa, credevo me lo avesse detto poco fa solo per scappare via da me... tu lo sai meglio di me, immagino. Ha questo vizietto di scappare...-

-E' come i gatti randagi lei.- prosegue divertita -Tu dalle buon cibo e coccolala un po' e vedrai che diventerà il gatto più docile e fedele che tu abbia mai visto.-

-Allora seguirò il tuo consiglio, sarò molto contento di conoscerti di persona, a stasera Vanessa.-

Mi restituisce il telefono con quel sorriso che hanno i bambini quando combinano la loro marachella e ne vanno fieri.

-Soddisfatto?-

-Direi di sì, ti ho dato del buon cibo... è ora delle coccole?-

-Non ti azzardare nemmeno..- mi allontano ma lui mi prende il braccio.

-Facciamo che oggi ti coccolo così.-

Mi avvicina ad uno stand dove facendo canestro si vincono dei pupazzi enormi e non ci pensa due volte ad afferrare la palla centrando un cerchio dopo l'altro portandomi in meno di due secondi a dover scegliere il colore del mio orsacchiotto.

-Bianco, come la neve eh?- mi stuzzica lui vedendo il varco di dolcezza che è riuscito a creare mettendomi tra le mani il mio mega peluche.

-Grazie.- mi esce con un voce tenera.

-Te ne prenderei duecento di questi peluche per vedere i tuoi occhi addolcirsi in questo modo.- mi lascia un buffetto sulla guancia -Sei davvero bella, Emily.-

Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora