Capitolo 7

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Le sua mani si muovono abili con il coltello, tagliano le zucchine e affettano la cipolla facendo saltellare il tagliere di legno. Poi versa tutto in padella e fa rosolare facendo saltare il tutto con un movimento scattoso e veloce, rimango incantata nel vederlo destreggiarsi tra i fornelli e devo riprendermi quando mi rendo conto che mi sta guardando con in mano due pacchi di pasta appena estratti dalla dispensa.

-Linguine o penne rigate?-

-Linguine.-

La tavola l'ha apparecchiata con cura nonostante in questa cucina disponga soltanto di bicchieri delle edizioni invernali di Nutella, piatti di diverse linee, e posate che ad un occhio poco attento potrebbero anche sembrare della stessa linea ma in realtà sono tutte di firme e disegni diversi.

-Questa cucina sembra avere più storia di qualsiasi museo.-

-In realtà la cucina qui all'inizio non c'era.- mi spiega controllando se l'acqua bolle per poi chiudere il coperchio e voltarsi verso di me con le mani sul piano della cucina -C'era soltanto il ranch e un piccolo ufficio per le scartoffie. Poi il proprietario si rese conto che noi tutti venivamo a montare sempre più tardi per via del lavoro e costruì la cucina per poterci offrire la cena.-

-È stata una bella idea da parte sua.-

-Lui è una persona speciale, di quelle che ti accorgi subito avere una marcia in più.-

-Da quanto tempo vai a cavallo?-

-Sin da piccolo. I miei erano contrari ma allora abitavamo nella casa proprio qui accanto e io passavo le mie giornate alla finestra a guardare i cavalli. Un giorno sono scappato di casa dopo aver guardato Spirit perché mi ero in qualche modo convinto che il mio Spirit si trovasse lì. Conobbi Roger per la prima volta, e lui fu abbastanza audace da capire che il luccichio nei miei occhi era destinato a diventare una grande passione, e ora cucino nella sua cucina per te.-  sorrido.

-Roger è il proprietario di tutto questo?-

-Sì esatto. Ora si è fatto vecchio, viene al ranch molto meno spesso perché le gambe non lo reggono. Lui comunque si sforza di far qualcosa ma spesso gli corriamo dietro con una sedia per farlo riposare quando notiamo che le ginocchia iniziano a tremargli. Questa è tutta la sua vita, non conosce altro che il ranch e i suoi cavalli. Siamo in pochi ormai che posseggono dei cavalli che alloggiano in questo ranch, e ci occupiamo noi di mandare avanti la baracca. La scuola di equitazione è stata chiusa diversi anni fa perché nessuno aveva il tempo di prendersi questo impegno quando Roger ha smesso di farlo, e ora qui rimane una pensione per cavalli gestita dai proprietari che si occupano di fare i vari lavori di manutenzione e pulizia.-

-Penso sia il più bel regalo che potreste fare a Roger.- mentre mi sorride noto una vela malinconica nel suo viso -Da come ne parli sembra un uomo che vive la vita con il cuore in mano e ora gli state restituendo il favore mantenendo in vita tutto ciò che lui non riesce più a portare avanti. Quindi una volta cenavate qui tutti insieme?-

Annuisce mentre cala la pasta -Roger ci faceva lezione fino alle 20.30 e il primo che terminava di montare si fiondava in cucina a preparare la cena. Ognuno di noi aveva portato qualcosa per sé, un bicchiere, un piatto e delle posate mentre gli utensili arrivavano dalla casa di Roger. Poi cenavamo tutti insieme in questa tavola e verso le 11 tornavamo a casa. Mi mancano quei tempi, ora questa cucina è sempre vuota.- si gratta la nuca guardandosi intorno -Onestamente non avrei mai pensato che ci avrei portato qualcuno che non fosse del ranch.-

Mi rendo conto quindi di essere la prima a mettere piede qui e anche che per la prima volta noto dell'imbarazzo emergere dal suo viso. Allora mi siedo a tavola esaminando i diversi bicchieri cercando di immaginare quale potrebbe essere quello che un giovane Timothèe aveva portato qui a suo tempo.

Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora