Capitolo 15

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La sua macchina oggi sembra più accogliente, così anche la sua mano che tiene salda la mia nello spazio che separa i due sedili anteriori. Mentre guardo fuori dal finestrino penso che da qui non vorrei mai scendere, questo spazio che ora è tutto nostro sembra tenerci uniti in una pace e serenità che una volta fuori da qui potrebbe sparire alla prima occhiata sospettosa di Vanessa, o alla prima battuta stupida di Josh. Lì immagino già, quei due, a spettegolare su di me e su Timothèe dopo aver ricevuto il mio messaggio in cui gli avevo assicurato che saremmo arrivati insieme, e più tardi rispetto all'orario previsto. Potrei dire senza alcun margine di dubbio che avranno scommesso su cosa abbiamo fatto per tardare così tanto.

Le mie labbra sono visibilmente arrossate, le noto dal mio riflesso sullo specchio, ed allora cerco nella mia borsa un rossetto che possa mascherare quel bacio che ci siamo dati e Timothèe non riesce a trattenere una risata quando mi vede provare a metterlo senza rischiare di sembrare Joker alla prima buca che prende.

-Che c'è? Vuoi mascherare le prove?- mi sorprende. Come ha fatto a capirlo?

-Ho pensato che stesse bene con il colore della tutina.- alzo le spalle, ma di risposta i suoi occhi mi squadrano non credendo ad una sola parola.

-Ed allora perchè non ce lo avevi già indosso quando hai aperto la porta per uscire di casa?-

-Dimenticata?- ci provo.

-Non mi sarebbe dispiaciuto avere il tuo rossetto addosso.- allora scherza lui beccandosi un mio schiaffo sulla mano. Lui subisce inerme, poi incrocia le nostra dita sorridendo, porta la mia mano sul suo viso e ci lascia un tenero bacio.

Quando arriviamo i ragazzi sono in campo a palleggiare e a rubarsi la palla uno con l'altro e Vanessa mi attende sulle panchine dove di solito si trovano i giocatori non in campo. Credo che Timothèe lo faccia apposta, quello di portare il suo braccio attorno a me mentre ci incamminiamo e quando provo a creare un po' di distacco fingendo di controllare se la mia scarpa è correttamente allacciata, lui non si fa prendere alla sprovvista e mi porta nuovamente vicino a sè.

Dopo un po' di riscaldamento inizia la partita ed io e Vanessa possiamo parlare in assoluta tranquillità.

-Tu hai qualcosa da dirmi.- sentenzia lei sottovoce.

-Se lo ammetto subito, poi possiamo passare a te e Josh e ai vostri problemi?-

Lei annuisce frettolosamente prendendomi le mani.

-Ci siamo baciati.-

Ci prova, ma non ci riesce a trattenere un "URRA'" spontaneo. Il mio sguardo si reca subito verso Timothèe per accertarmi che non abbia sentito, ma il modo in cui scuote la testa mi da la certezza che abbia già capito tutto.

-Shhhh!- l'ammonisco.

-Che cè? non posso essere felice per la mia amica?-

-Puoi, ma in silenzio.- ed allora lei fa il gesto di chiudersi la bocca a chiave per poi ballicchiare sul posto.

-Raccontami di voi..- quindi insisto vedendo il suo sguardo rabbuiarsi in un istante.

-I suoi genitori, hanno iniziato i lavori.-

-Come l'avete saputo?-

-Siamo andati a cena da loro, e la sfortuna ha voluto che siamo capitati quei cinque minuti prima dove abbiamo beccato suo papà offrire il caffè ai muratori che avevano appena concluso la loro giornata lavorativa.-

China la testa tra le mani ed io mi avvicino per abbracciarla.

-Josh non ha detto niente, Emily. Non ha aperto bocca, ha fatto finta di non aver visto, e non ne ha più voluto parlare con me. Quando al ritorno ho provato ad avere un confronto con lui, tutto ciò che è stato in grado di dire è "sono i loro soldi, fanno quello che vogliono"-

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora