Capitolo 4

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"Hey buongiorno!"

"Che fine hai fatto ieri sera? Hai passato tutta la notte in chiamata con il francesino?"

"In quel caso sappi che sono orgogliosa e furiosa con te per non avermi tenuta aggiornata!"

"Buongiorno Vane"

" se ti dico che è passata mia mamma per un caffè sono perdonata?"

"Oddio, le hai offerto i biscotti?"

"Sì, il piano funziona sempre"

"Okay ho capito, ti serve supporto emotivo, quando sali in macchina per andare a lavoro chiamami"

Più che di supporto emotivo questa mattina avrei bisogno di una ditta di restauro opere per sistemare il disastro che sono. Mi sono svegliata nel divano col il collo rotto a metà e la lettera di Timothèe accanto al viso, sulla mano destra i segni della carta del kinder bueno e la sinistra addormentata perchè non so in che modo l'avevo infilata sotto il cuscino. La porta di casa l'avevo lasciata aperta e così anche le persiane che mi hanno lasciata accecata dal sole non appena ho aperto gli occhi alla ricerca del telefono per spegnere la sveglia.

Ho le occhiaie fino a metà naso, gli occhi gonfi, i capelli sparati in aria e nemmeno l'acqua gelida sul viso sembra aver ridato vita a quella figura che vedo allo specchio. Punto tutto sul caffè, il correttore, due spruzzi di lacca e due passate di mascara.

-Eccomi, sono appena salita in macchina, più distrutta che mai e siamo solo a mercoledì.-

-Aspetta che questo coso non si collega al bluetooth...- la sento borbottare piano -Oh eccoti, ora ti sento bene. Allora come è andata con tua mamma?-

-Solita storia, è venuta a vantarsi della sua nuova casa per poi passare a infinite lamentele sul lavoro e sui gossip del paese.-

-Ti ha chiesto almeno come stai?-

-Ti serve una risposta?-

-E' per questo che non ti sei più fatta sentire ieri?-  sento che ha attivato la freccia per svoltare da qualche parte, poi suona il clacson ad un ciclista che le taglia la strada.

-No, in realtà mi sono addormentata nel divano esattamente dove mi ero appoggiata quando mia mamma è uscita. Dimmi di te invece, come stai?-

-Oh, ho litigato con Josh ieri sera.-

-Hey Vane, che è successo?-

-Ha ricominciato con il solito discorso della casa dei suoi genitori. Sa che non sono d'accordo e non riesce ad accettarlo-

-Perchè lui è così deciso nello stare nella casa accanto ai suoi genitori? Insomma, non gli piacerebbe avere un po' di indipendenza? Più privacy per voi due? Ormai convivete da due anni e non penso che gli manchi molto stare accanto ai suoi genitori.. o mi sbaglio?-

-Lo sai com'è... lui l'indipendenza la vuole, vuole costruire un futuro insieme e lontano da entrambe le famiglie per evitare le solite litigate di parentela, ma quando ci ritroviamo di fronte all'agente immobiliare che ci fa capire che al massimo ci possiamo permettere un bicamere degli anni sessanta da ristrutturare, allora torna ad avere dei dubbi sul contare solo sulle nostre forze.-

-E perchè i suoceri, invece di darvi in mano la casa accanto a loro non vi aiutano economicamente?-

-Secondo te?-

-Vogliono Josh accanto a sè.-

-Esatto, e quindi io vedo la malizia nella loro generosità, mentre lui no. Sai già da te quanto questo sia un ottimo punto di partenza per una discussione.-

Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora