Capitolo 14

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Dedicarmi alla casa mi aiuta ad avere ordine mentale. Vedere ogni cosa al proprio posto, il frigo pieno e la biancheria pulita sembra avere un potere rilassante nella mia mente. Ed allora tornare a casa la sera e mettermi a stirare dopo una giornata di lavoro e con una temperatura all'interno del mio appartamento di circa 29 gradi, ma con la casa pulita ed in ordine, sembra pure piacevole.

Capo dopo capo impilo vestiti perfettamente piegati sulla sedia per poi trasferirli nell'armadio. Io odio stirare, ma non per il ferro da stiro in sè, ma perchè non sono particolarmente brava e il tempo che impiego a sistemare le pieghe che faccio è maggiore del tempo che impiego nel farle distrattamente. Però ho una fissa sui jeans, che devono essere ben stirati per cadere dritti, sulle t-shirt che stirate sembrano più raffinate di quanto io le abbia effettivamente pagate e soprattutto le lenzuola. Non conosco sensazione migliore di infilarmi dentro le lenzuola pulite, con la casa pulita e il pigiama pulito.

Finisco e mi guardo attorno, ora ho davvero completato tutte le faccende di casa e la mia casa sembra un oasi di pace con un tasso di umidità del più o meno ottanta percento. Il mio prossimo step è fare una doccia, cenare e andare a quella partita a cui non vorrei per niente andare e non per Josh, ma per Timothèe che è sparito da lunedì e non si è più fatto sentire.

Vanessa pensa stia giocando in ritirata per vedere se da parte mia gli possa arrivare un messaggio o una chiamata che possa dimostrargli lo stesso interesse che lui ha dimostrato esplicitamente a me. "Vuole le sue certezze, fino ad ora ha giocato a carte scoperte e tu non hai fatto alcuna mossa verso di lui." ha detto, ma io ho ignorato ogni suo consiglio di scrivergli un messaggio o fargli una chiamata.

Perchè? Non lo so, non me la sono sentita. Penso che le cose debbano prendere il proprio decorso da sè e senza forzature e implorare le sue attenzioni sarebbe contrario ai miei ideali, senza considerare poi che non le ho mai richieste. E' vero che lui ha fatto molto per me, lo riconosco, ma se si è creato del gelo tra di noi evidentemente non doveva andare così, quindi lascerò che le cose prendano il suo decorso.

Andrò comunque alla partita seppur controvoglia perchè Vanessa ieri sera mi ha mandato diversi messaggi in cui mi raccontava che la cena dai suoceri non era andata proprio bene e che il padre di Josh insiste per sistemargli la casa accanto alla loro e portarli a vivere lì. Approfitteremo del fatto che Josh sia impegnato sul campo per parlare un po' della questione.

Le sto per mandare un messaggio per avvisarla che sto per entrare in doccia e che tra un'ora sarò da loro ma erroneamente clicco una notifica appena apparsa sullo schermo e la chat non è con Vanessa.

"Hey, hai bisogno di un passaggio per stasera?"

"Ciao, no grazie."

"Sono di passaggio.. possiamo fare una macchina unica..."

"Grazie ma no, arriverò sul tardi, prima ho delle cose da fare.."

"Sembra una scusa per non venire con me"

"Non ho bisogno di scuse."

Forse sarà stupido da parte mia ma pensavo che si fosse allontanato da me e che quindi avrebbe evitato l'incontro di stasera. Mi sento molto più agitata ora che ho la certezza ci sarà. Mi chiedo quindi che senso avrebbe avuto sparire per poi scrivermi e propormi di andare insieme ad un'ora dalla partita. Scrivo a Vanessa quindi che sto per andare in doccia e poso il telefono sul divano nella speranza che Timothèe non mi scriva più.

Contrariamente a quanto credevo però non mi arriva più nessuna notifica mentre mi asciugo i capelli e nemmeno mentre ceno con il mio petto di pollo e insalata e non ho ben chiaro se questo mi stia mettendo più calma o più agitazione addosso. Quindi faccio i piatti che mi rimangono e indosso la tutina estiva che ho appena stirato impugnando la borsa e le chiavi di casa quando aprendo la porta trovo lui appoggiato allo stipite che non attendeva altro che io l'aprissi.

Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora