Capitolo 13

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La settimana inizia in salita, quando mai un lunedì non è in salita?

Bevo il caffè fumante mentre compilo la mia agenda degli impegni settimanali e neanche a dirlo mi sporco la canottiera di caffè. Mi programmo per questa sera la cosa più odiosa al mondo: fare la spesa. Potendo scegliere la eviterei a priori, ma il mio frigo piange e io in qualche modo la settimana la devo affrontare, perciò mi assumerò la responsabilità di spintonare le persone nei corridoi ferme a chiacchierare con il carrello, pesare la verdura rigorosamente la metà nella bilancia e sbuffare nelle interminabili ore di fila alle casse.

Il martedì lo dedicherò alla casa, dando una bella pulizia di fondo generale, il mercoledì invece sarà dedicato alle lavatrici e allo stirare i panni che sono ormai nella cesta da giorni, per poi recarmi al campetto a vedere la partita organizzata dalla squadra improvvisata da Josh per poi trovarmi il giovedì a fare le prove con Thomas, venerdì a preparare i pasti pronti da congelare e il sabato andrò al locale. Soddisfatta chiudo il tappo del pennarello e appendo la lavagnetta alla parente accanto al frigo mentre la chiamata di Vanessa non tarda ad arrivare. 8.32, tra meno di dieci minuti mi devo rendere presentabile per lavoro e partire.

-Oggi mi sono svegliata storta.- sentenzia -E al primo cliente che mi chiama e mi tratta male giuro che mi faccio licenziare.-

-Stai buona leonessa... siamo solo a lunedì.-

-Dai rallegrami la giornata, qualcosa da confessare?-

-Riguardo?-

-Non fare la finta tonta con me..- sbuffa infastidita -Questo bacio della buonanotte alla fine è scattato o no? Io e Josh abbiamo una scommessa aperta. Lui dice di avervi visto darvi un bacio sfuggente sul tavolo ieri sera mentre io scommetto abbia fatto il romantico e ti abbia baciato dopo averti accompagnata a casa.-

-Mi dispiace deludervi.-

-Niente bacio?!- sbotta. -Ma questo ragazzo c'è o ci fa? Siete usciti venerdì, sabato e domenica e... niente bacio? Che hai combinato Emily?!-

-Perchè la colpa dovrebbe essere mia?- farfuglio mentre mi lavo i denti.

-Perchè sei un pezzo di ghiaccio...- sbuffa -Possibile che stai facendo scappare anche questo ragazzo?-

-Non sta scappando.- sbuffo allora anche io -Ha detto di volermi rispettare.-

-Ma quale rispetto e rispetto? E chi lo vuole tutto questo rispetto da uno come lui... insomma, l'hai visto? Bello, occhi verdi, simpatico, ironico, dolce, medico e con una bella macchina.-

-Sei superficiale.- rido sapendo che sta scherzando.

-Un po'... speravo mi facessi sognare un po', è pur sempre lunedì mattina.- prosegue poi -Messaggio del buongiorno ricevuto?-

-Non ho controllato.- la curiosità prende il sopravvento su ogni mia azione e mi ritrovo con lo spazzolino in bocca a scrollare le notifiche, non trovandone una da parte sua. -Nada.-

-Mh... cosa ne pensi?- il tono diventa più serio, forse è preoccupata che io possa esserci rimasta male.

-Penso abbia di meglio da fare.-

E nonostante non voglia credere che sia così, questo è tutto ciò che penso mentre sono a lavoro ad occuparmi di fatture e pagamenti, smistando mail e chiamate e occupandomi solo di ciò che effettivamente mi riguarda. Buffo rendermi conto di essere in attesa di un suo gesto quando fino ad ora ero stata indifferente a qualsiasi cosa lui facesse, ciò mi fa sentire fragile. Io odio sentirmi fragile. La fragilità mi rende debole e ad oggi nessuno può più permettersi di esserlo, tanto meno io.

Fortunatamente il lavoro mi distrae dal pensiero che Timothèe possa aver deciso di non voler avere più a che fare con me, sebbene questo pensiero lo ritenga piuttosto difficile da decifrarlo soltanto per un messaggio mancato. Ma ormai i messaggi valgono più di qualsiasi altra azione e basta un buongiorno mancato a rendere vana anche la più solida delle relazione, una conoscenza poi... può svanire nel nulla.

Neve - con Timothèe ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora