11 marzo
Qualcuno può spiegarmi che senso ha lamentarsi di qualcuno che non presta mai niente, davanti alla persona in questione, facendo finta che non sia presente?
Che poi...prestare è una parola grossa.
Qui nessuno chiede mai niente.
Prendono e basta.
E se dici di no anche una sola volta, sei antipatico perché "si deve condividere con la classe".
- Ma quanto sono antipatici quelli che non prestano mai niente, mamma mia! –
Questa piccola messa in scena perché ho chiesto ai diretti interessati di evitare di smetterla di usare sempre i miei pastelli durante l'ora di arte. Si avvicinano, prendono, li usano e li lanciano sul mio banco (questo se sono fortunata). Bene, grazie tante...
Perché mai dovrei sentirmi obbligata a "condividere" (come lo chiamano loro)? Se io ho bisogno anche solo di una gomma da cancellare, non solo mi dicono di no, ma puntualizzano anche che non è giusto approfittarsene.
Quanti paroloni per delle persone che non hanno idea di che cosa sia la coerenza. A proposito: finalmente ho messo Sara al suo posto.
Diceva di voler essere mia amica e invece si è sempre avvicinata a me solo per i compiti che non faceva a casa.
Lei non studia mai, o quasi mai, quindi le faceva comodo che io entrassi in scena. E stupida credulona che sono, le ho suggerito ogni volta che veniva chiamata alla lavagna, perché pensavo che meritasse il mio aiuto. Adesso faccio un esempio.
Ultima interrogazione prima delle vacanze di Natale:
- Mi dispiace Sara, non ho studiato per oggi. –
L'insegnate di matematica, quando ha visto Sara muta come un pesce di fronte alla domanda su quale fosse la formula del teorema di Pitagor, mi ha chiesto di intervenire. Non mi aspettavo di essere chiamata dalla professoressa, né di riuscire a dare la risposta corretta. Ed ecco che la signorina si è indignata (cito testuale):
- Se lo sapevi, me lo suggerivi! –
A quel punto avevo una sola risposta in mente: - Non sei stata tu a dire "ognuno ha la testa sul proprio corpo"? –
Sara ha abbassato subito lo sguardo e ha cominciato a fare la ruffiana facendomi i complimenti sulle mie unghie.
Non dovevo dirle – grazie- ma è più forte di me, sono troppo educata.
Questo di certo non mi aiuta.
"Ognuno ha la testa sul proprio corpo"...mi viene da ridere. Ma che vuol dire?
Aaaah! Che rottura!
Adesso che vuole papà?
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Lavanda e Iris
Short StoryIl cambiamento non è per tutti. Non è un percorso facile da riconoscere, soprattutto da seguire. Per Talia il cambiamento inizia con le prime ribellioni dell'adolescenza, gesti tanto piccoli quanto importanti per determinare l'inizio di un nuovo p...