"Mi sono rotta!
Mi sono rotta, rotta, rotta delle tue merdate.
E quando non mi rompo, ne ho piene le scatole.
Mi sono rotta le scatole!"
Mi sento più vicina che mai a Ruby, l'assistente di Viola, il personaggio di Jane Fonda nel film "Quel mostro di suocera".
La scuola è appena ricominciata e già mi sto scocciando.
Se hai il dovere di mantenere un impegno, perché tu stesso scegli di assumertene la responsabilità, di qualunque cosa si tratti, non ne approfitti per andartene a spasso per i corridoi il giorno prima, e prenderti il merito di quello che avresti dovuto fare e che in realtà non hai fatto.
Rieccoti Sara, mio caro diario, in tutto il suo splendore.
E questa è stata la nostra "conversazione" (ti avverto, non ha alcun senso):
- E quando avrei perso tempo? Io sono stata tutto il tempo a fare quello che dovevo fare. –
- Infatti, ti hanno vista tutti in corridoio invece di dipingere sulla tela, come il professore ha detto di fare. Se questo lo chiami fare il tuo dovere, allora ti informo che sei ufficialmente una perfetta nullafacente. Qui esisti solo tu, non si tratta solo di te. Si tratta di tutti quelli che si impegnano e si fanno un mazzo così per ottenere dei risultati. Tu manchi di rispetto a tutti noi con il tuo comportamento strafottente! -
- Mmm...veramente no, nessuno si fa "il mazzo" più di me. Puoi chiedere a chiunque. –
E dicendo questo, ha ben pensato di ancheggiare e di girarsi con il sedere nella mia direzione...
- Ho già chiesto, e tutti dicono la stessa cosa...povera scema. –
- Senti Talia, io non sto qua per parlare h24 con tutti gli studenti bisognosi della scuola. Se volevo questo, me ne andavo da un'altra parte. Come ho già detto, io ho le cose mie da fare e non mi piace parlare. –
Ascoltare Sara mentre parla è una vera tortura.
- E allora perché ti sei fatta avanti per il progetto? Per sentirti dire "Brava, sei bravissima!" a mie spese? Ti metti a disposizione lasciano che gli altri credano che vuoi partecipare, di volerti mettere in gioco nel gruppo. Ma tutto quello che fai è pensare solo a te stessa e ai fatti tuoi. Sei una bugiarda schifosa! –
- Io non mento mai. Io dico le cose come stanno. Sono una persona impegnata e ho cose più importanti a cui pensare. –
Mi chiedo se si renda conto di ripetere quello che gli altri dicono o lo fa di proposito. Ma che dico, basta che si parli di lei...
- Se non ti piace, vai a cercare una professoressa di sostegno che ti faccia compagnia. –
- Ma ti senti quando parli? Ti rendi conto di quanto sei offensiva? E stai tranquilla che qui nessuno cerca la tua compagnia: ogni volta che qualcuno ti fa una domanda che sai non ti riguarda, rispondi sempre a monosillabi e fidati, questo non suscita in nessuno il desiderio di stare in tua compagnia.
-
- Se rispondo a monosillabi è perché mi girano, va bene? E sono molto stanca di dovermi giustificare per questo. Io i miei problemi li risolvo a modo mio e ho tutto il diritto di rispondere o non rispondere in maniera scontrosa e se lo trovo necessario, lo faccio volentieri, chiaro? –
- È QUESTO IL PUNTO, SARA! –
Arrivata a questo punto della conversazione non ne ho potuto più e sono esplosa, e se qualcuno ha sentito alzare la voce, sinceramente, non me ne importava in quel momento e non me ne importa neanche adesso.
Tutto quello che so è che mi ha rovinato il fine settimana: avrei dovuto incontrare Giulia a casa sua ma, dopo la discussione con Sara, ha deciso di "rimandare".
- Anch'io ho i miei problemi, come tutti in questa scuola di matti. Ma questa non è una giustificazione per rivolgerci agli altri in modo scontroso e prepotente. Vedi di riprenderti! –
- Riprendermi cosa, il tempo che sto perdendo con te e tutte queste chiacchiere? Sei redicola. Io ho finito. –
- Guarda che si dice RIdicola, non REdicola. E per quanto mi riguarda sono io che ho finito. Sei senza speranze. –
Facendo finta di non sentire, si è allontanata ancheggiando in modo del tutto innaturale e io sono rimasta lì davanti alla porta della nostra aula con il mal di gola e senza riuscire a dire al professore di arte che al lavoro che stavamo facendo avevo partecipato io al posto suo.
Quand'è che quella odiosa avrà ciò che si merita?
Sono le 6.30 e fuori tutto è ancora tranquillo, così come in casa (una volta tanto).
Non posso farlo, ma vorrei tanto mettermi a urlare: sono già iper frustrata ed è passata solo una settimana dall'inizio della scuola.
Mi chiedo cos'altro mi aspetta...
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Lavanda e Iris
Short StoryIl cambiamento non è per tutti. Non è un percorso facile da riconoscere, soprattutto da seguire. Per Talia il cambiamento inizia con le prime ribellioni dell'adolescenza, gesti tanto piccoli quanto importanti per determinare l'inizio di un nuovo p...