Mio diario,
avere una sorellina non è così spaventoso come credevo.
Mi considero fortunata a vivere in una piccola strada dove tutti si conoscono, anche se le persone sono un po' troppo ficcanaso.
Questo è comunque un punto a mio vantaggio.
La stagione estiva è arrivata, insieme al profumo di fiori e l'odore del mare portato dal vento che soffia da sud.
Un tempo perfetto per prendere la piccola Linda (il nome scelto da mia...nostra madre), sistemarla nel suo carrozzino e portarla a passeggio, soprattutto quando mamma e papà litigano.
Le cose tra loro non potevano che peggiorare e sì, gli voglio bene, ma sono pessimi e non mi va di continuare a sopportarli, cosa che insegnerò anche alla piccola Linda.
La tengo tra le mie braccia da un mese e oserei dire che Pedro sia innamorato di lei quasi più di me.
Riesco già a vedere i guai che combineremo quando Linda crescerà e imparerà a camminare.
Anche se è ancora presto per dirlo, formeremo una squadra formidabile insieme, ne sono sicura.
Comunque, dicevo? Ah si.
Ieri abbiamo passato una bella mattinata tutti e tre insieme.
Anche Rosa ci ha fatto compagnia.
Dopo aver trascorso un'ora al parco e dopo aver bevuto tutto il latte contenuto nel biberon, abbiamo riportato Linda a casa dai miei dove Rosa ha accettato l'invito di prendere un caffè con mia madre.
Nessuno mi ha detto niente ma mia madre e Rosa sono quel tipo di amiche che si confidano tutto con la reciproca fiducia che nessun altro verrà mai a sapere niente.
Per questo già so che Rosa si è unita a noi con la scusa (in buona fede) di riportare la bambina a casa per consolare mia madre.
Dopo esserci salutati, io e Pedro siamo saliti sulla sua moto e abbiamo dato inizio alla nostra giornata, scegliendo il centro commerciale come prima meta.
La carogna ha riso fino a scoppiare quando mi ha fatto lo sgambetto e io sono caduta a pancia in giù.
Per fortuna mi stavo reggendo al carrello, così ho fatto un atterraggio morbido sulle felpe abbinate sistemate sullo scaffale, a cui mi sono aggrappata, e che avevamo scelto di comprare.
Con quale mistero della fisica sono caduta così ancora non me lo spiego.
Non mi ci è voluto molto per vendicarmi.
Poco più tardi è giunto il mio turno di ridere fino a scoppiare: quando siamo andati a giocare a bowling, ho visto la palla sfuggirgli di mano mentre si preparava per il lancio.
Al secondo tentativo, l'ho visto scivolare lungo metà della pista dopo aver fatto un volo pazzesco, perché la palla che aveva scelto aveva i fori troppo stretti per le sue dita e gli si sono incastrate all'interno.
Ho riso fino alle lacrime quando si è fatto aiutare da un cliente abituale, un grande appassionato, compreso di ginocchiere e polsiera.
Alla fine ci siamo perdonati a vicenda con un frappè al cioccolato con la panna e un paio di dolcetti alla fragola con crema pasticcera.
Abbiamo proseguito il nostro piccolo viaggio con un bagno al mare.
Ci siamo allontanati di molto, però ne è valsa la pena.
Per una persona come me che non esce quasi mai, una dose di vitamina B è d'obbligo.
Proprio per questo Pedro ha iniziato a chiamarmi con ogni soprannome gli passi per la testa: "fior di latte, "mozzarella", "Casper", Wyatt", "latte", "latte di mandorle", "fiocco di neve" (questo lo trovo carino), "panna fresca", formaggio asiago...
PURE GALBANINO!
Ma che centra il formaggio???
E poi ci sono "auricchietta", "albume" (questi soprannomi li sceglie a seconda della giornata), e, forse il suo preferito, "latticino gracilino".
Preferisco Casper a latticino gracilino.
Preferisco anche latte a latticino gracilino.
E lui lo sa!
- Mio bellissimo latticino gracilino bianchissimo! –
- La smetti di strizzarmi la faccia? Sembri mia nonna quando lo fai. E smettila di chiamarmi così! – gli ho detto cercando di non ridere ma non ci sono riuscita.
- Cucciola, non sentirti troppo bambina. Stai al passo con la tua crescita. Ormai manca poco per sbocciare come un fiore. –
Lì per lì sono arrossita perciò mi sono voltata con il pretesto di finire di mangiare il secondo dolcetto e per sentirmi più sicura di aver mascherato l'imbarazzo ho detto:
- Non sono così bianca. Sono stata in vacanza per buona parte della stagione solo l'anno scorso, e quest'anno non sarà diverso. I segni dell'abbronzatura sul collo e sulle spalle lo dimostrano. –
Non è un gesto così scandaloso spostare leggermente il colletto della maglietta che indossavo per vedere il segno del costume, ma ho comunque provato una leggera sensazione allo stomaco.
Non sono abituata a questo genere di attenzioni.
E credo che Pedro stia iniziando a piacermi sul serio.
È più grande di me e io non sono per niente il suo tipo, questo lo so.
Sono ancora una bambina e non sarò mai alla sua altezza per lui.
Ho visto come le ragazze della sua scuola notano la sua presenza, e soprattutto mi sono accorta di come e soprattutto a quale tipo di ragazza lui lancia il suo sguardo.
Siamo amici ma mentirei se dicessi che non mi ha dato fastidio il fatto che sia già uscito con la metà di quelle ragazze, che appena arrivato lo salutavano senza sapere neanche come si chiamasse.
Spero che non se ne accorga che provo qualcosa per lui.
Se sapesse che mi piace, mi prenderebbe in giro per il resto dei miei giorni.
Praticamente mi nutro di vergogna a colazione, pranzo e cena perciò no, grazie.
Sto bene così.
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Lavanda e Iris
Short StoryIl cambiamento non è per tutti. Non è un percorso facile da riconoscere, soprattutto da seguire. Per Talia il cambiamento inizia con le prime ribellioni dell'adolescenza, gesti tanto piccoli quanto importanti per determinare l'inizio di un nuovo p...