All'inizio dei tempi, Poleis era stato diviso in un'eptarchia dagli esponenti maggiori, i più saggi e più scaltri dell'intera nazione:
sette individui dalle qualità ineguagliabili.
I regnanti avevano così diviso i territori decidendo che ogni regno avrebbe avuto un simbolo, un elemento, qualcosa per cui il rispettivo regnante si fosse fatto riconoscere e acclamare.
Il più potente, Legea, era noto come il regno delle leggi e dei contratti, grazie al codice di leggi redatto dal suo regnante per l'eptarchia. Il secondo, Illèa, era stato ribattezzato regno dell'amore, poiché il suo sovrano aveva combattuto a lungo per proteggere la sua amata. Al terzo posto si trovava Calyx, il regno della strategia, il cui regnante era acclamato per la sua scaltrezza. Valerian, il quarto, era conosciuto come il regno della conoscenza, merito dell'intelletto fuori dal comune della sua sovrana. Seguivano Frihed, il regno della libertà, e Somnium, il regno dei sogni. Ultimo in classifica, Alfheim, il regno meno potente e governato dalla sovrana più debole.
Alfheim ospitava gli artisti e non veniva considerato davvero parte integrante dell'eptarchia.
Capitava che la sua regnante non venisse inclusa nei concili e che gli altri prendessero decisioni senza consultarla.
Questo perché il suo regno era lontano da tutti, poiché circondato dalle acque nere, temute dai sette e per lo più inesplorate a causa delle creature malvagie lì presenti.
Un giorno però, la regina, stanca di essere sottovalutata, si era presentata a uno dei concili senza invito.
Aveva ricordato a tutti il significato del nome del suo regno: "Alfheim" come la luce, quella emanata dal fuoco.
Il fuoco che ardeva e distruggeva e così aveva rivendicato la sua supremazia sfoggiando la sua potenza militare che era stata totalmente sottovalutata dagli altri regnanti.
I ruoli si erano ribaltati, Alfheim era diventato il primo nella classifica del potere.
La regina aveva circondato di sbarre il suo territorio e allenato il suo esercito creando l'accademia militare di Incendium.
Poi, aveva cambiato il nome del suo regno, perché la luce degli artisti non gli apparteneva più e lo aveva chiamato Ignis, come il fuoco.
Gli altri regnanti avevano soprannominato Ignis "regno dei dannati", "inferno" e così via.
I wanderer, i dannati e i militari popolavano l'inferno plagiando gli artisti lì presenti e il loro circo.
Il circo della luce era diventato il tendone delle fiamme.
Una vera e propria leggenda di Poleis, nessuna moneta d'argento era necessaria per accedervi, solo un piccolo sacrificio: un marchio a fuoco come biglietto d'entrata.
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IGNIS "quanto sei disposto a sacrificare per amore?"
FantasyQuanto è importante l'amore per gli esseri umani? Molto, e Leon Carter lo sa bene. Da quando è stato maledetto, ogni donna di cui si innamora finisce per morire inspiegabilmente dopo ventiquattro ore. Nicea invece, nell'amore non ci crede, è una st...