Capitolo XIII

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Io e Maud ce ne stavamo sdraiate sul prato del nostro luogo segreto, dove nessuno poteva disturbarci.
Lei se ne stava con la testa poggiata sul mio petto lasciandosi accarezzare da me.
<<L’ho già detto che vorrei restare per sempre così?>>, mi chiese.
<<Forse una volta>>.
<<Be', non importa. Voglio comunque restare per sempre così, a farmi carezzare da te e ad ascoltare il tuo cuore che batte>>.
<<Adesso potrà essere così per sempre>>.
<<Non ti stuferai di me?>>.
<<Stufarmi di te? Mai>>.
<<Ti conviene>>. Mi diede un pizzico su un braccio .
<<Aiah! Mi hai fatto male>>.
<<Ti metto solo alla prova>>.
<<Sei tremenda>>, protestai facendola ridere.
<<Nel bene e nel male, ricorda>>.
La feci rotolare sull’erba mettendomi sopra di lei bloccandola. <<Cosa devo fare con te?>>, le sussurrai.
<<Quello che vuoi>>, sospirò quelle parole come un invito.
La baciai con desiderio assaporando le sue dolci labbra, per poi morderle dolcemente il labbro inferiore. <<Amo il tuo lato impudente>>.
<<E io amo questa bocca>>.
<<Sfacciata>>. La ribaciai lasciandoci andare ai sentimenti e al desiderio che provavamo l’una per l’altra, facendo l’amore alla luce del sole in quel posto magico.

Quando ci rivestiamo, anzi, quando rivestii entrambe, dopo che a fatica riuscimmo a staccarci l’una dall’altra, perché non pensassero che ci avessero rapite, pensai che fosse giunto il momento per farle la proposta.
Quando lei si alzò dal prato rimasi lì mettendomi in ginocchio prendendo dalla tasca l’anello di mia madre, quando lo vide intuì ciò che stavo per fare, portandosi le mani davanti alla bocca commossa dal momento.
<<Mia dolce Maud, non basterebbero le parole per descrivere ciò che provo e sento per te, ma so che non esisterebbe vita o gioia senza di te. Tu sei colei che illumina le mie giornate facendomi desiderare che siano infinite. Perciò adesso, qui in ginocchio, in questo posto meraviglioso e con questo anello in mano, ti chiedo se vorresti concedermi l’onore di sposarmi per passare il resto della vita con me ed essere felici insieme >>.
Si inginocchiò dandomi un bacio salato, per poi dirmi: <<Sì, che lo voglio. Per sempre>>.
Le misi l’anello al dito che le stava alla perfezione suggellando quella promessa.
 
L’organizzazione del matrimonio fu frenetica, tutti si davano da fare per rendere tutto prefetto.
Ovviamente non mi fu permesso di vedere l’abito di Maud. Lei e la signora White si opposero con tutte le loro forze non lasciandomi scelta, e lei non volle vedere il mio. Come sempre l’aveva vinta.
Optammo per una cerimonia all’aperto, sperando che il sole splendesse quel giorno e che non piovesse come al solito. Tutto era stato arricchito con fiori, persino la navata sarebbe stata ricoperta da dei petali. Quel giorno a celebrare la nostra unione sarebbe stato il signor William, che si era offerto dopo che avevamo annunciato del nostro matrimonio.

Mancavano meno di ventiquattro ore e Maud quella sera si ostinò a farmi dormire in un’altra stanza, e anche questa volta fui costretta a fare come mi veniva detto. Povera me. Onestamente quella sera non riuscii a dormire tale era l’agitazione per il grande giorno. Uno dei giorni più felici della mia vita. A volte chiudevo gli occhi sognando di sposarmi, sognando quel momento, ed ero felice, poi li aprivo rendendomi conto che mancavano ancora ore al grande evento.
Al mattino, quando mi svegliai per l’ennesima volta, ero esausta, però non mi feci abbattere dalla stanchezza, non quel giorno.

La signora White, aiutata dalle cameriere, preparò sia me che Maud, dandosi un gran daffare. Avevo scelto un abito bianco dato che andava di gran moda, era bello e sontuoso, sperai tanto che le piacesse, chiedendomi anche come sarebbe stato il suo, sicuramente splendido e le sarebbe stato un incanto. Quel pensiero mi fece venire le palpitazioni, non potevo ancora credici che mancava poco al nostro matrimonio, non avrei mai immaginato che potesse accadere questo, ma eccoci qui a un passo da un sogno che stava divenendo realtà.

Come stabilito fui accompagnata per prima all’altare dal signor Mason, per poi accompagnare sua figlia. Quando la vidi col suo bell’abito bianco mi si fermò il cuore, non avrei mai pensato che potesse essere più bella di così, ma mi sbagliavo, in quel momento mi sentii molto fortunata e felice.
Mentre percorreva la navata accompagnata da suo padre la sua emozione e agitazione erano evidenti, però non pianse, non ancora almeno. Quando suo padre mi cedette la sua mano il mio cuore questa volta iniziò a battere frenetico.

Il signor William iniziò a parlare, celebrando il nostro matrimonio, restando tutti in rigoroso silenzio, a parte i pianti di sottofondo della signora White.
<<Maud Elizabeth Mason, vuoi tu prendere come tua sposa la cui presente, Isobel Margaret Hall?>>.
<<Lo voglio>>.
<<E tu, Isobel Margaret Hall, vuoi tu prendere come tua sposa la cui presente, Maud Elizabeth Mason?>>.
<<Lo voglio>>.
<<Con il potere conferitomi, vi dichiaro moglie e moglie, potete baciarvi>>.
Quando ci baciammo tutti esultarono di gioia.
Fu una splendida cerimonia, anche il ricevimento non fu da meno, mangiammo a sazietà, ballammo fino a farci dolere i piedi, festeggiando fino a tardo pomeriggio. Fu decisamente un giorno felice, consapevoli che lo saremo state per sempre.

#SpazioAutore
Si conclude qui questa storia d'amore, ma non temete, perché presto pubblicherò un prequel, la storia dei genitori delle nostre protagoniste, storia che non mancherà di colpi di scena e di romanticismo, anche se sappiamo come andrà a finire. Purtroppo non tutte le storie finiscono con un lieto fine.

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